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VERDENA – Endkadenz vol.1

VERDENA – Endkadenz vol.1

Ho una fissa riporta subito ai classici suoni della band, acida e scura, chitarre tonde e sonorità distorte, sono i suoni delle valli che si accompagnano ad una ritmica presente e pressante. Semplicemente bellissima la seguente Puzzle, tastiere e suoni synth ad impreziosire una trama di voci lontane e soffuse, suoni lisergici variegati e dai colori affascinanti, una varietà di ritmi e melodia all’interno di uno stesso brano che costruisce un mix di altissima presa. Inconsuetamente solare e spensierata Un po’ esageri, colorata e vivida sprizza un’allegria che di solito non rientra nelle righe della band.  Ipnotica e psichedelica Sci desertico, suoni elettronici e armonie distorte su una voce che pare provenire dall’orizzonte compongono un affresco magnetico che ci porta in panorami astrali. Sono i grandi amori che vengono raccontati in Nevischio, lenta e sinuosa ti scorre raccontando di sentimenti e profondità inesplorate. Rilievo è un infernale sabba di pelli percosse e violentate da Luca, una placida violenza che si intercala a suoni sintetici e voce cantilenante per un ensemble di effetto spaziale.  Inno del perdersi acre e rovente, tonalità luciferine su una ritmica oppressiva per presenza scenica, colpi di plettro assestati con dovizia, applausi registrati e meritati. Diluvio è un ruscello di note strane e deliranti, di sensibile compostezza, colpi profondi su un testo minimale, una canzone quasi sperimentale che richiama alcune composizioni di grandi gruppi internazionali per la sua dimensione sonora. Una ritmica impressionante percuote le pareti di Derek, una batteria che si mescola ad un basso imperioso per ricreare una trama ossessiva ed alienante. Canzone di impressionante bellezza Vivere di conseguenza, suoni di ogni incantano con una creazione lisergica che ci porta su pianeti sconosciuti, percorriamo sentieri sonori cui non siamo abituati, sperimentazione e solida pratica si mischiano. Siamo all’estremo fra la musica conosciuta e progressive avanzato, un indefinito limbo musicale in cui ti trovi proiettato e di cui puoi solo ammirarne la magnificenza. Alieni fra di noi ha  vette musicali altissime, una colonna sonora cattedralica con suoni che si allungano all’infinito su un testo raffinato nella sua semplicità. Il ritmo accelera in Contro la ragione, la chitarra si pone in primo piano, la batteria si ritrae un attimo dettando le righe da dietro, canzone di una bellezza trascendentale senza tempo per l’atmosfera ricreata su un ritmo perfetto. Inno del perdersi è sontuosa, altezzosa, mefistofelicamente intrigante, colpi possenti ed altisonanti scandiscono il tempo del perdersi e del ritrovarsi, il tutto si conclude con un applauso liberatorio e ben meritato. Si va a chiudere con una di quelle canzoni che non ti lasciano in pace, Funeralus è appiccicosa, ritmo lento e insinuante, ritmica spezzata, ti avvolge in un manto untuoso da cui non riesci ad uscire, la sua bellezza è il lato oscuro di ognuno di noi.

Ci sono band di altissima qualità che purtroppo l’esterofilia italica, mista ad una sottile punta di snobismo, confina in quel limbo chiamato, un poco sprezzantemente, di culto. Sono le nostre eccellenze, come i miei amati Marlene Kuntz ed Afterhours, ed a buon diritto questo novero di eccellenti, pur se spesso sottovalutati artisti, annovera anche i bergamaschi Verdena. Questo ultimo lavoro è una vera e propria chicca per intenditori, se fossero targati UK saremmo qui ad intonare peana di giubilo. Due filoni musicali sono immediatamente percepibili, la potenza dei Marlene nei brani dalle tinte fortemente rock, come Puzzle, l’intima e raffinata eterea sonorità dei Radiohead,  invece di Thom Yorke abbiamo tre ragazzi che si dilettano a dipingere archetipi musicali gonfi di spazialità, suoni astrali e pelli percosse con dovizia si mescolano in una magica miscela, voci che vengono da lontano e si appoggiano con delicatezza. Sui testi bisogna spendere più di una parola, scordatevi di poter ascoltare questo album mentre fate altro, merita la dovuta attenzione. Liberate la mente dalla zuppa zuccheromelensa di defilippiana memoria, qui siamo di fronte alla spasmodica ricerca della perfezione, testi raffinati e a tratti criptici aggiungono fascino ed interesse alla già di per sé notevole trama sonora. In definitiva siamo di fronte ad un prodotto che archivia gli stereotipi da format televisivo,  confina le folle kekko osannanti in un limbo commerciale che poco ha a che fare con la musica, e stabilisce un nuovo livello per quest’anno con cui confrontarsi.

MAURIZIO DONINI
Voto 8,5/10

Tracklist:
01) HO UNA FISSA
02) PUZZLE
03) UN PO’ ESAGERI
04) SCI DESERTICO
05) NEVISCHIO
06) RILIEVO
07) DILUVIO
08) DEREK
09) VIVERE DI CONSEGUENZA
10) ALIENI FRA DI NOI
11) CONTRO LA RAGIONE
12) INNO DEL PERDERSI
13) FUNERALUS

Prodotto da: Alberto Ferrari
Musiche: Verdena
Testi: Alberto Ferrari
Registrato, Mixato e Masterizzato Presso Henhouse Studio (Bg) tra giugno 2013 e novembre 2014 da Alberto Ferrari eccetto “Nevischio”, registrata e mixata da Marco Fasolo.
Assistente di Studio: Roberta Sammarelli
Aiuto Mastering e conveRsione: Giovanni Versari Presso La Maestà Studio di tredozio (Fc)
Edizioni Musicali: Universal Music Italia srl / Jestrai
Grafica: Fenuk e Paolo De Francesco
Fotografie: Paolo De Francesco (MoltiMedia.it)
Alberto e Roberta utilizzano corde D’Addario Powered

Members:
Alberto Ferrari: voce, chitarre, tastiere
Luca Ferrari: batteria, percussioni, synth
Roberta Sammarelli: basso
 
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https://www.facebook.com/Verdena

Ufficio Stampa FLEISCH per VERDENA
Nora Bentivoglio: nora@fleisch-agency.com
Francesco Carlucci: francesco@fleisch-agencyc.com
Ufficio promozione Universal Music Group
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Booking: 
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