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GOGOL BORDELLO – Seekers and Finders

GOGOL BORDELLO – Seekers and Finders

Da sempre la multiculturalità rappresenta il marchio di fabbrica dei Gogol Bordello, che decidono di rafforzare ed impreziosire il concetto grazie allo scatenato ed ironico “gypsy-rock” di questo nuovissimo “Seekers and Finders”, in uscita il 25 agosto per Cooking Vinyl/Edel. Gli elementi di maggior spicco di questo turbinoso mix sonoro sono rappresentati sicuramente dalle varie contaminazioni geografiche, prime tra tutte quella dell’Est europeo, ma anche l’America Latina ed i provocanti quartieri underground di New York. L’impasto sonoro che ne prende vita è un qualche cosa di assolutamente unico ed imprevedibile, visto l’intreccio strumentale di violini, chitarre,  fisarmoniche, trombe e marimba e viste le incontrollabili interpretazioni vocali di Eugene Hütz, sempre vivace e sopra le righe.

Una sezione di violini infuocati dà il via alla scoppiettante “Did It All”, un brano assolutamente impetuoso grazie alla sua saltellante atmosfera gitana; la successiva “Walking on the Burning Coal” vira verso rotte più melodiche, senza però rinunciare alla proverbiale ironia della band ed inoltre spicca grazie all’arrangiamento teatrale e ad una sezione d’archi da manuale nel climax; tutta l’energia travolgente dei Gogol ritorna prepotentemente alla carica con la vibrante “Break into your Higher Self” – un plauso all’intermezzo favolistico centrale -, mentre la title-track mette in mostra un lato più intimistico del gruppo, dando il meritato risalto anche alla splendida voce di Pamela Racine; in “Familia Bonfireball” sembra di sentire la perfetta colonna sonora per un noir movie su un regolamento di conti mafioso, tocca poi alle soffici note di “Clearvoyance”, una sorta di favola notturna al ritmo cadenzato delle marimba; punk rock e musica gitana si intrecciano alla perfezione nella ballabile “Saboteur Blues”, il perfetto promo-single di quest’album, visto che rappresenta quasi un’overture di tutti gli ingredienti eterogenei del combo; c’è spazio pure per una puntatina nei quartieri malfamati di N.Y. grazie alla velenosa “Love Gangsters”, mentre “If I Ever Get Home Before Dark” lascia spazio alla malinconia ed alla sofferenza nell’interpretazione vocale di Eugene; a chiudere il lotto giunge quindi il ruvido rock a tinte country-acustiche di “Still That Way”, caratterizzato da una grandiosa linea melodica che ti si stampa nelle cervella già al primo ascolto.

Al notevole traguardo del settimo album, troviamo i 9 componenti della band in splendida forma per un’altra galoppata attraverso le culture di mezzo mondo. I testi non mancano inoltre di impegno e dedizione, come nel caso del singolo “Saboteur Blues”, che demolisce le teorie del filosofo francese Descartes ed invita ad agire nella propria vita anziché paralizzarsi nella palude dei pensieri che ci bloccano. La band gipsy punk più amata al mondo tornerà nel nostro paese  il 12 luglio 2017 al Pistoia Blues Festival di Pistoia, il 13 luglio 2017 al Flowers Festival di Collegno (TO) e il 14 luglio 2017 all’Owl Festival di Trento.
 
Ivan Faccin


Tracklist:
1.      Did It All
2.      Walking on the Burning Coal
3.      Break Into Your Higher Self
4.      Seekers and Finders
5.      Familia Bonfireball
6.      Clearvoyance
7.      Saboteur Blues
8.      Love Gangsters
9.      If I Ever Get Home Before Dark
10.  You Know Who We Are Funk of the Uprooted
11.  Still That Way

Band:
Eugene Hütz, voce e chitarra – Ucraina
Sergey Ryabtsev, seconda voce, violino – Russia
Pasha Newmer, seconda voce, fisarmonica – Bielorussia
Michael Bernard Ward, chitarra USA
Thomas ‘Tommy T’ Gobena, basso – Etiopia
Oliver Francis Charles, batteria – USA
Elizabeth Chi-Wei Sun, percussioni – Scozia
Pedro Erazo, percussioni e seconda voce – Ecuador

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