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COEVO – End of troubled days

COEVO – End of troubled days

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Progetto di recente formazione, gli italiani Coevo forti di una ottima preparazione, idee chiare e tanta ambizione riescono in meno di un anno dalla loro nascita ad elaborare e mettere insieme le idee necessarie per registrare e pubblicare il loro primo lavoro, l’EP autoprodotto End of troubled days– biglietto da visita importante e che fin da subito chiarisce le reali intenzioni di questa macchina da guerra prog-metal pronta ad abbattersi sulla scena musicale italiana ed internazionale. Con grande esperienza ed influenze importanti che vanno dai Marillion ai Dillinger Escape Plan, passando per band di grande spessore come Audioslave, Pain of Salvation o System of a down, i nostri danno alle stampe un lavoro molto valido, non sempre di facile assimilazione – come il genere musicale stresso in un certo qual modo prevede – ed a tratti frettoloso, ma godibilissimo ed efficace: un sicuro trampolino di lancio per un full-length tritaossa che sicuramente i Coevo stanno già progettando.

Il primo dei 5 brani è proprio la title-trackEnd of troubleddays – ottimo inizio di un viaggio interiore che il combo tricolore sviluppa traccia per traccia, pur non trattandosi di un concept album in senso stretto: la canzone colpisce le orecchie dell’ascoltatore come una fucilata mettendo in mostra tutti i muscoli musicali dei Coevo con i riff trascinanti del chitarrista Alessio Gasparin e alle potenti linee vocali di Aurelio Cosenza. Segue Maelstrom, brano oscuro ed incalzante- che offre ottimi spunti e pone sempre più in evidenza la scelta della band di puntare su ritmiche serrate, continui cambi di tempo ed atmosfere a tratti claustrofobiche sapientemente amalgamate e che potrebbero raggiungere livelli di eccellenza con una produzione più minuziosa: una vera e propria tempesta in una canzone! Terza traccia è Nobleheart– che riparte dalla bufera metal del brano precedente per sfociare in una intro quieta, con venature vagamente blues che lascia spazio ad un riff tambureggiante ed una melodia più vicina ad atmosfere più classicamente prog rock sempre in crescendo per una durata totale di oltre sette minuti. Whales of Lyme (forse le stesse balene presenti in copertina?) è la quarta traccia – che offre molto spazio alla sezione ritmica composta dall’ormai onnipresente Luca Negro al basso (nonostante il suo strumento purtroppo si percepisca a tratti molto poco durante tutto l’album) e da Marco Sacchetto alla batteria e che non aggiunge nulla di nuovo alla dinamica dell’EP, portandoci invece dritti alla conclusiva A sun that shines of our anger, introdotta da un coro e che ricorda molto da vicino i già citati System of a down – risolvendo il brano in poco meno di tre minuti e puntando come sempre su ritmiche serrate e melodie trasognate.

Vola il tempo con i Coevo che con questo album hanno gettato delle buone basi per farsi largo nell’affollatissima scena prog metal sempre più in crescita: End of troubled days infatti mostra ottime premesse e delle idee valide ed originali che con un maggiore occhio alla produzione e più attenzione ai volumi delle singole tracce potrebbero decollare per portare i nostri ancora più in alto. Ma questo è solo l’inizio di una grande storia – e i Coevo hanno tutti i mezzi per farne un racconto memorabile!
Killer tracks: End of troubled days, Maelstrom

Santi Libra
Voto 7,5/10

Tracklist:
1 – End of troubled days
2 – Maelstrom
3 – NobleHeart
4 – Whales of Lyme
5 – A sun that shines of our anger


COEVO:
Aurelio Cosenza – voce
Alessio Gasparin – chitarra
Luca Negro – basso
Marco Sacchetto – batteria

 
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