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SPARTITI (MAX COLLINI e JUKKA REVERBERI) – CONTINUA IL TOUR DI AUSTERITA’

SPARTITI (MAX COLLINI e JUKKA REVERBERI) – CONTINUA IL TOUR DI AUSTERITA’

TOUR DI PRESENTAZIONE DI AUSTERITA’
Venerdì 15 Aprile: ROMA – Monk club
Venerdì 22 Aprile: BUSTO ARSIZIO (VA) – Circolo Arci Gagarin
Sabato 23 Aprile: MODENA – Off
Venerdì 29 Aprile – EMPOLI (FI) – IO R* ESISTO FESTIVAL
Sabato 7 maggio – TERLIZZI (BA) – MAT Laboratorio Urbano

Austerità è il primo disco ufficiale di Spartiti, il progetto di Jukka Reverberi (chitarrista dei Giardini di Mirò) e Max Collini (voce e testi nei disciolti Offlaga Disco Pax): uscito l’11 marzo, ha già ottenuto ottime recensioni, che 
l’hanno definito un piccolo gioiello di storie, volti e fascinazione sonora.

L’album arriva dopo circa sessanta concerti negli ultimi due anni e un ep dal vivo realizzato in perfetta autoproduzione e già esaurito da tempo.
Per maggiori informazioni o ricevere il presskit contattateci.

Il tour di Jukka Reverberi e Max Collini è iniziato con quattro SOLD OUT e ha toccato, con cinque fortunate date, tutta l’Italia. I prossimi appuntamenti sono il 15 aprile al MONK di ROMA, il 22 aprile al Circolo Arci Gagarin di Busto Arsizio (VA), il 23 aprile a MODENA, il 29 aprile a Empoli (FI) e il 7 maggio a Terlizzi (BA).

TOUR DI PRESENTAZIONE DI AUSTERITA’
Venerdì 15 Aprile: ROMA – Monk club
Venerdì 22 Aprile: BUSTO ARSIZIO (VA) – Circolo Arci Gagarin
Sabato 23 Aprile: MODENA – Off
Venerdì 29 Aprile – EMPOLI (FI) – IO R* ESISTO FESTIVAL
Sabato 7 maggio – TERLIZZI (BA) MAT Laboratorio Urbano

Austerità è il primo disco ufficiale di Spartiti, il progetto di Jukka Reverberi (chitarrista dei Giardini di Mirò) e Max Collini (voce e testi nei disciolti Offlaga Disco Pax): uscito l’11 marzo, ha già ottenuto ottime recensioni, che 
l’hanno definito un piccolo gioiello di storie, volti e fascinazione sonora.

“[…] La musica di Jukka amplifica i messaggi e crea sentimenti, perché l’emotività è un elemento molto forte in questo disco. […]“Austerità” suggella il passaggio da semplice divertissement a esperienza artistica autonoma e progressiva”
Il Fatto Quotidiano, intervista di Pasquale Rinaldis del 4 marzo 2016 
 
“[…] Storie di vita vissuta che diventano storie universali di sentimenti, dalla politica all’amore, passando per il sociale.
L’Unità, intervista di Francesca Amodio del 26 marzo 2016 
 
“Jukka costruisce architetture sonore degne di una colonna sonora, tra chitarre e elementi elettronici, mentre Max recita a suo modo. Ed è un bel sentire.”
Il Manifesto, recensione di Roberto Peciola del 9 aprile 2016 
 
“ […] E’ anche grazie ai scarni soundscape se le letture di Spartiti non sono semplicemente letture, se la nostalgia non è solo nostalgia e se l’austerità […] del titolo sa sintonizzarsi bene sulle frequenze più alte della musica contemporanea.”
Mucchio, recensione di Simone Dotto – marzo 2016 
 
“Storie d’altri tempi, come un understatement wannabe ironico e forse sarcastico, che scorrono come una raccolta di racconti da audio-book sulle musiche belle e forti di Jukka […]”
Blow Up, recensione di Stefano I. Bianchi – marzo 2016
 

“Un pugno di quasi-canzoni che affratella due vissuti musicali dentro un condensato di letteratura e politica, di campionamenti e chitarre cobalto, dove la narrazione diventa proiezione, laconica e sarcastica, di un’Italia ingiallita carica di sogni generazionali e lutti ideologici […]”
Rumore, recensione di Antonio Belmonte – marzo 2016 
 
“ […] E’ un lavoro coinvolgente dall’inizio alla fine. La scrittura e il recitato di Collini sono sempre di prim’ordine, […] che si avvale dell’altrettanto determinante ricerca sonora e della giusta atmosfera ambient post-rock creata da Reverberi. […]”
Rockerilla, recensione di Gianluca Polverari – marzo 2016 
 
“Collini e Reverberi […] riescono a confezionare un piccolo gioiello di storie, volti e fascinazione sonora […]: delicato e pungente, immerso in profondità malinconiche e sospeso tra il riso e il pianto con ineccepibile equilibrio […]”
Rockit.it, recensione di Margherita G. Di Fiore dell’11 aprile 2016
 
“Si tratta, insomma, di un album narrativo e letterario, dove le parole sono evidentemente al centro ma dove le trame strumentali […] hanno comunque un ruolo rilevante.”
Music.fanpage.it, recensione di Federico Guglielmi del 23 marzo 2016
 
“Austerità” mette un altro importante capitolo nella nostra musica, quella più impegnata e che cerca di tirare fuori vari significati invece di dedicarsi al pop banale di cui ne siamo pieni.”
Tuttorock.net, recensione di Fabio Loffredo del 19 marzo 2016 
 
“[…] non ci sono eccessi, ma una misura felicemente trovata tra musica e parole che non ha di certo bisogno d sovrastrutture. Pochi elementi ma messi a fuoco in maniera centrata, sempre.
Grandipalledifuoco.com, recensione di del 10 marzo 2016 
 
“Ciò che risulta dall’unione di questi elementi è non facile ad un primo ascolto, ma interessante ed emozionante al tempo stesso, grazie alle tessiture sonore di Reverberi che supportano, prendendosi il giusto spazio, le storie mai banali di militanza e non solo raccontate da Collini,”
Vorrei.org, recensione di Fabio Pozzi del 15 marzo 2016 
 
“Non poteva esserci modo migliore per portare avanti un’idea di narrazione socio-politicizzata, della quale gli Offlaga sono stati in tempi recenti l’espressione più luminosa […]. Non perdere un protagonista di un modo così anti convenzionale di fare musica è qualcosa che arricchisce il nostro sottobosco indipendente […]”
Ondarock.it, recensione di Claudio Lancia del 17 marzo 2016 
 
“Non è facile trovare progetti simili a Spartiti, lo definirei unico […]. L’album merita diversi ascolti, anche per cogliere il significato di ogni parola e le diverse sfumature sonore. Facendo un bilancio finale, Austerità è un album stimolante.”
Musiccoasttocoast.it, recensione di Mario Ariano dell’11 marzo 2016 
 
“Ne esce fuori un disco dal forte impatto emotivo e dal profilo ben preciso.”
Ilcibicida.com, recensione di Riccardo Marra del 22 marzo 2016
 
“Finché i testi scritti da Collini mantengono la qualità di Sendero luminoso e Vera ci auguriamo altri cento album così. […] Grande esordio, per davvero.”
AsapFanzine.itintervista di Marco Maresca dell’8 marzo 2016 

SPARTITI – AUSTERITA’
(Cd+Libro; 2LP vinile)
( Woodworm /Audioglobe)
Austerità è il primo capitolo ufficiale di Spartiti ed è il compimento di un percorso che Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, CrimeaX e molti altri progetti) e Max Collini (Offlaga Disco Pax) hanno intrapreso, inizialmente con piglio estemporaneo e decisamente frammentario, nell’oramai lontano 2007 e che nel corso del tempo è diventato molto più strutturato. Talmente più strutturato che al momento di darsi un nome che codificasse il passaggio da semplice divagazione fuori dai propri ambiti abituali ad esperienza artistica autonoma e progressiva i due hanno scelto quello che di norma identifica la musica scritta, formale e immutabile. C’è, ma era inevitabile visti i soggetti in campo, una parte di surrealismo militante in questo definirsi, visto che nessuno dei due viene dalla musica classica, esclusa qualche polverosa lezione di piano presa da Collini durante i governi di unità nazionale. Austerità nasce dal cementarsi di un sodalizio che prima di affrontare questo esordio ha macinato decine di concerti negli ultimi due anni. Quegli spettacoli

hanno forgiato un repertorio consistente e una cifra stilistica propria rispetto alle molteplici esperienze che il duo ha accumulato separatamente altrove. Austerità segna anche il passaggio di Spartiti dalla fierissima e totale autoproduzione del primo periodo al contratto con Woodworm, ambiziosa indipendente che accompagnerà questa nuova fase, fase che evoca fin dal minimalismo avanguardista delle grafiche di copertina il novecento prossimo venturo, confidando nel perdono di Kazimir Malevič. L’album verrà distribuito da Audioglobe in due formati: un sontuoso e curatissimo libro+cd e un classico doppio Lp in vinile, i cui artwork suprematisti sono stati realizzati da Tomm Belletti (Secret Furry Hole). Quale che sia la vicenda antecedente alle registrazioni, non si tratta di certo della fotografia di un esistente già consolidato, perché l’indole rimane quella dei due passi in avanti e uno indietro. Dopo un primo vagito con sei brani, registrato dal vivo nel 2014 (ed esaurito da mesi) una volta trovatisi in studio Max e Jukka hanno preferito non soffermarsi esclusivamente su quanto già caratterizzava le esibizioni sul palco, cercando di andare oltre, sia in termini di scelte testuali e che nelle ambientazioni sonore. Il risultato finale è stato che quelle che nascevano come narrazioni in molti casi sono diventate vere e proprie canzoni, per quanto non convenzionali, e che le storie più lunghe sono state quasi sempre sacrificate sull’altare della sintesi. Di quella prima autoproduzione è sopravvissuto quindi un solo brano (Vera) e una buona metà dei pezzi del disco sono completamente inediti e mai proposti nel lunghissimo tour conclusosi nella scorsa estate. Nell’opera sono perfettamente Spartiti anche i compiti, come sempre. A Jukka la produzione artistica (coadiuvato in studio da Andrea Rovacchi al Bunker di Rubiera), le musiche, gli arrangiamenti, il suono e la coesione complessiva del lavoro, responsabilità affrontate per la prima volta da solo nella loro interezza. A Max le scelte letterarie, la scrittura, la voce, l’ansia, la leggerezza e, a tratti, perfino la laconicità.

L’Austerità del titolo, nell’accezione berlingueriana del termine, è il punto di incontro delle culture letterarie di Max (classe 1967) e quelle musicali di Jukka, nato nel ’76 e diventato adulto in un mondo in cui il Partito Comunista Italiano “non esisteva più” e in cui quel vuoto è stato colmato, almeno in parte, dalla sua instancabile passione per la musica altra. È stato proprio a partire dai primi esperimenti con Reverberi che Max ha iniziato a cimentarsi con testi letterari contemporanei e tratti dal lavoro di altri autori, a cui poi ha aggiunto l’arredo dei propri, in un labile equilibrio mantenuto anche nell’album. Un album che cerca di essere coerente al principio secondo cui la musica è politica prima nei modi in cui si propone che per suoni o contenuti. 

Tra le scelte stilistiche relative alla parte musicale spicca l’assenza di drum machine e batterie programmate, lasciando il compito delle ritmiche esclusivamente ai campionamenti. L’ambiente risulta eterogeneo, ma la convivenza di più registri è sempre funzionale alla narrazione e si coglie ugualmente una sensibilità univoca sia negli arrangiamenti che nel senso melodico complessivo. Da tutto questo scaturisce un album nel quale, caso ormai raro nel grande prato verde della musica indipendente italiana, la new wave e gli anni ottanta risultano, in merito al suono, non pervenuti.

L’incipit è Io non ce la faccio, che è anche l’inizio di uno dei libri più belli di Paolo Nori (Bassotuba non c’è). Segue a ruota Austerità, il primo singolo, la canzone che dà il titolo al disco e la chiave di volta che ha trasformato le ambizioni principalmente narrative di Spartiti in un laboratorio emotivo e sonoro dalle conseguenze imprevedibili. Al paragrafo successivo troviamo Babbo Natale, un brano in cui il lutto ideologico di intere generazioni di italiane e italiani viene elaborato attraverso gli occhi di un bambino (il testo è tratto da un racconto di Simone Lenzi dei Virginiana Miller). Non c’è però spazio solo per il minimo comun denominatore in questo disco, che affronta da par suo in Sendero Luminoso anche il massimalismo di Abimaél Guzman, il “compagno Gonzalo”, in un esilarante documento redatto da Arturo Bertoldi e Max Collini nel 1986. Segna la metà ideale dell’album Vera, il pezzo più lungo e l’unico già edito nel cd dal vivo originario.

Bagliore ci restituisce invece epoche recenti ed è un delicatissimo ritratto di esistenze incrociatesi per brevi frammenti e poi separate per sempre da eventi biblici.

Non crediamo che agli sportelli di un piccolo istituto di credito cooperativo sia mai stata dedicata una canzone, ma i tempi sono davvero maturi per Banca Locale. Allo scoccare della citazione (de) Gregoriana che conclude il brano precedente ha inizio Nuova Betlemme, stupefacente ricostruzione storica delle vicende del medico Basilio Albrisio, l’unico eretico di Reggio Emilia che venne processato a Roma dall’Inquisizione.

Austerità si conclude al nono giro, dove Ti aspetto contribuisce alla definitiva soluzione dei vostri problemi sentimentali. Il testo di Simona Vinci, dal suo libro “Stanza 411”, non fa prigionieri, mentre l’unica chitarra acustica che ha trovato posto nell’album rimane a consolarci nel deserto rosso dell’amore sconfitto.

SPARTITI: Biografia
Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, CrimeaX e molti altre faccende) e Max Collini (voce e testi negli Offlaga Disco Pax) si sono incontrati tante volte: in una canzone, in una sezione (del PCI) e infine sopra e sotto a tanti palchi in giro per l’Italia. Spartiti è il loro ultimo luogo di ritrovo ed ha preso vita alla fine dell’anno dispari 2013. Dopo essersi studiati a lungo, grazie alla collaborazione nata nel 2007 con l’esperienza in duo delle “Letture emiliane”, Jukka e Max hanno poi strutturato in modo più coerente il loro percorso insieme, altrove frammentato e sporadico e in questa nuova proposizione indirizzato verso lo sviluppo di suoni e contenuti maggiormente personali rispetto al passato.

Per tutto il 2014 e buona parte del 2015 hanno suonato dal vivo ovunque, mettendo assieme quasi sessanta date, tra cui un paio anche all’estero, dalle quali è nato un disco dal vivo autoprodotto e autodistribuito che in pochi mesi ha esaurito le quasi mille copie realizzate, stampate a più riprese. Da quel tour derivano le premesse artistiche che hanno dato vita ad Austerità, il loro primo album ufficiale che uscirà l’11 Marzo 2016 su etichetta Woodworm (distribuzione Audioglobe). L’album sarà disponibile in una particolare e curatissima versione cd+libro e nel classico doppio LP in vinile, vinile che verrà rilasciato in edizione limitata e numerata di 500 copie. Nel mese di marzo 2016 inizierà anche il loro nuovo tour, curato da Antenna Music Factory, tour che vede già fissate diverse date nei principali club italiani.

JUKKA REVERBERI (1976): Chitarrista e in alcuni brani voce dei Giardini di Mirò, band italiana di area post-rock con buone frequentazioni in ambito europeo. Hanno all’attivo diversi album distribuiti in tutto il mondo (Asia e Americhe comprese) e molti tour internazionali. Vantano un solido seguito anche in Germania, Francia, Spagna, Grecia, Benelux. In Germania hanno inoltre collaborato con Apparat, ospite nel loro terzo album “Dividing Opinions”. Jukka Reverberi è impegnato anche nel progetto di elettronica cosmica CrimeaX ed è una delle due menti della microetichetta Secret Furry Hole.

MAX COLLINI (1967): Assieme a Daniele Carretti e a Enrico Fontanelli, purtroppo scomparso di recente a soli 36 anni, è il fondatore e la voce narrante degli Offlaga Disco Pax, trio dalle evidenti derive wave ed elettroniche di stampo analogico. Il gruppo, oggi sciolto a seguito di quel drammatico evento, si è caratterizzato per la scelta di testi letterari recitati in lingua madre dalla forte impronta politico/identitaria. Gli ODP hanno pubblicato tre album ufficiali che hanno avuto vasta eco e che sono stati accompagnati da molti tour con centinaia di date. Il loro album d’esordio “Socialismo Tascabile” (Santeria/Audioglobe, 2005) è uno dei dischi più significativi della scena indipendente italiana degli anni zero e ha nel tempo superato le dodicimila copie vendute e nel 2011 è stato inserito al n°23 della classifica del mensile Rolling Stone dedicata ai dischi italiani più importanti di sempre.

Max in questi mesi è stato diverse volte ospite alla voce negli exCCCP di Massimo Zamboni e nei postCSI ed ha collaborato con Arzan, collettivo formato da molti musicisti della scena indipendente di Reggio Emilia.