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“MANGIA CHE TI PASSA”, ESCE IL NUOVO SINGOLO DI DAN UN BRANO IRRIVERENTE SULLA CUCINA, …

“MANGIA CHE TI PASSA”, ESCE IL NUOVO SINGOLO DI DAN UN BRANO IRRIVERENTE SULLA CUCINA, …

Un ritmo ska coinvolgente, con una vena country, per elencare pietanze e ingredienti delle nostre cucine, con tanto di pregi e controindicazioni.
“Mangia che ti passa” è il nuovo singolo del cantautore modenese Dante Meschiari, in arte Dan, disponibile da oggi su tutti gli store digitali.
Un brano divertente, ironico e irriverente nei confronti della cucina, delle abitudini alimentari degli italiani e dei programmi enogastronomici che ormai imperversano ovunque sui canali televisivi.
“Se mangi la carne sei a rischio tumore. Non lo sai che fa male? Te lo dice un pescatore! Ma nel pesce c’è il mercurio, se lo mangi è un bel guaio. Non ti fare fregare, te lo dice un macellaio!”.
Fra multietnico e (finto) biologico, la “verdura italiana che viene puntualmente dall’Africa lontana” e il sushi (“se mangi il sushi resushi-ti!”) Dante Meschiari si diverte a dissacrare i piatti sulle nostre tavole, mettendo in dubbio ogni nostra convinzione alimentare.
Con una certezza, però: “mangia mangia dai, che a qualcuno conviene”. Perché, come recita il divertente ritornello, “mangia che ti passa ma prima passa alla cassa!”.
Scritto da Dante Meschiari insieme a Vittorio Costa su musiche di Stefano Bianchi, con il sostegno di Vittoria Venturi, “Mangia che ti passa” è accompagnato da un divertentissimo video, che mette insieme le scene più esilaranti sul cibo disponibili sul web.
“Mangia che ti passa” è prodotto da Lungomare Srl.

Il cantautore modenese Dante Meschiari, in arte DAN, in oltre 30 anni di carriera ha inciso 6 album e si è fatto apprezzare in tutto il mondo con le sue hit a tematica sportiva (l’inno “Vai Ferrari” dedicato alla rossa di Maranello ha venduto oltre 4 milioni di copie). In Italia è conosciuto anche per i brani di stampo più cantautoriale, o altri decisamente goliardici, alcuni dei, quali come “Ivo…se lo sapevo”, sono diventati dei veri e propri “casi” discografici.