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L’11 MARZO ESCE  IL PRIMO DISCO UFFICIALE DI  SPARTITI  “AUSTERITA’” 

L’11 MARZO ESCE  IL PRIMO DISCO UFFICIALE DI  SPARTITI  “AUSTERITA’” 

L’11 MARZO ESCE IL PRIMO DISCO UFFICIALE DI SPARTITI “AUSTERITA’” (Cd+Libro; 2LP vinile) ( Woodworm /Audioglobe) Lo streaming del disco in esclusiva su rockit.it Clicca per ascoltare: http://www.rockit.it/SpartitiMaxColliniJukkaReverbe/album/austerita/34211 Spartiti è il percorso che condividono Jukka Reverberi (chitarrista dei Giardini di Mirò) e Max Collini (voce e testi nei disciolti Offlaga Disco Pax) e Austerità è il loro primo disco in studio, che arriva dopo circa sessanta concerti negli ultimi due anni e un ep dal vivo realizzato in perfetta autoproduzione e già esaurito da tempo. Partendo dalle narrazioni di Max e dalle sue passioni letterarie codesti Spartiti hanno sviluppato nel corso del tempo anche un’autonomia sonora e una loro peculiarità stilistica e i nove brani di Austerità, pur caratterizzati dall’inconfondibile voce narrante di Collini, spaziano di conseguenza in territori differenti sia in ambito testuale che per arrangiamenti e scelte di produzione rispetto ai gruppi di provenienza. Nelle storie di Max (e di altri autori: Paolo Nori, Simone Lenzi, Arturo Bertoldi e Simona Vinci), l’immaginario condiviso del duo scarta di volta in volta verso la letteratura, la politica – o quel che ne resta -, l’autobiografia e, per quanto in forma non convenzionale, perfino la canzone. I brani del disco affrontano vicende intime, personali, austere (appunto) ma non per questo meno collettive. Le scoprirete immersi in un panorama sonoro che accresce l’evocatività e il coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore, che in pochi attimi passa dalla leggerezza alla commozione, dall’ironia del senno di poi all’ingenuità di quanto avrebbe potuto essere e che non sarebbe stato mai. Le chitarre, le batterie campionate e le melodie di Jukka Reverberi, autore di tutte le musiche, sostengono la voce di Max, sempre più a nudo nella consapevolezza che se non è possibile cambiare il mondo si può sempre cercare di fare in modo che il mondo non cambi troppo noi stessi. TOUR Sabato 12 Marzo: REGGIO EMILIA – RedNoise Domenica 13 Marzo: PARATICO (BS) – Belleville Domenica 20 Marzo: BOLOGNA – Teatro del Navile Venerdì 25 marzo – NAPOLI- Domus Ars Sabato 26 Marzo: MILANO – Arci Bellezza Sabato 2 Aprile – UDINE _ Teatro San Giorgio Giovedì 7 Aprile: PAVIA – Spazio Musica Sabato 9 Aprile: SALUZZO (CN) – Antico Palazzo Comunale Venerdì 15 Aprile: ROMA – Monk club Venerdì 22 Aprile: BUSTO ARSIZIO (VA) – Circolo Arci Gagarin Sabato 23 Aprile: MODENA – Off Venerdì 29 Aprile – EMPOLI (FI) – IO R* ESISTO FESTIVAL Sabato 7 maggio – TERLIZZI (BA) MAT Laboratorio Urbano

SPARTITI – AUSTERITA’ (Cd+Libro; 2LP vinile) ( Woodworm /Audioglobe) Austerità è il primo capitolo ufficiale di Spartiti ed è il compimento di un percorso che Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, CrimeaX e molti altri progetti) e Max Collini (Offlaga Disco Pax) hanno intrapreso, inizialmente con piglio estemporaneo e decisamente frammentario, nell’oramai lontano 2007 e che nel corso del tempo è diventato molto più strutturato. Talmente più strutturato che al momento di darsi un nome che codificasse il passaggio da semplice divagazione fuori dai propri ambiti abituali ad esperienza artistica autonoma e progressiva i due hanno scelto quello che di norma identifica la musica scritta, formale e immutabile. C’è, ma era inevitabile visti i soggetti in campo, una parte di surrealismo militante in questo definirsi, visto che nessuno dei due viene dalla musica classica, esclusa qualche polverosa lezione di piano presa da Collini durante i governi di unità nazionale. Austerità nasce dal cementarsi di un sodalizio che prima di affrontare questo esordio ha macinato decine di concerti negli ultimi due anni. Quegli spettacoli hanno forgiato un repertorio consistente e una cifra stilistica propria rispetto alle molteplici esperienze che il duo ha accumulato separatamente altrove. Austerità segna anche il passaggio di Spartiti dalla fierissima e totale autoproduzione del primo periodo al contratto con Woodworm, ambiziosa indipendente che accompagnerà questa nuova fase, fase che evoca fin dal minimalismo avanguardista delle grafiche di copertina il novecento prossimo venturo, confidando nel perdono di Kazimir Malevič. L’album verrà distribuito da Audioglobe in due formati: un sontuoso e curatissimo libro+cd e un classico doppio Lp in vinile, i cui artwork suprematisti sono stati realizzati da Tomm Belletti (Secret Furry Hole). Quale che sia la vicenda antecedente alle registrazioni, non si tratta di certo della fotografia di un esistente già consolidato, perché l’indole rimane quella dei due passi in avanti e uno indietro. Dopo un primo vagito con sei brani, registrato dal vivo nel 2014 (ed esaurito da mesi) una volta trovatisi in studio Max e Jukka hanno preferito non soffermarsi esclusivamente su quanto già caratterizzava le esibizioni sul palco, cercando di andare oltre, sia in termini di scelte testuali e che nelle ambientazioni sonore. Il risultato finale è stato che quelle che nascevano come narrazioni in molti casi sono diventate vere e proprie canzoni, per quanto non convenzionali, e che le storie più lunghe sono state quasi sempre sacrificate sull’altare della sintesi. Di quella prima autoproduzione è sopravvissuto quindi un solo brano (Vera) e una buona metà dei pezzi del disco sono completamente inediti e mai proposti nel lunghissimo tour conclusosi nella scorsa estate. Nell’opera sono perfettamente Spartiti anche i compiti, come sempre. A Jukka la produzione artistica (coadiuvato in studio da Andrea Rovacchi al Bunker di Rubiera), le musiche, gli arrangiamenti, il suono e la coesione complessiva del lavoro, responsabilità affrontate per la prima volta da solo nella loro interezza. A Max le scelte letterarie, la scrittura, la voce, l’ansia, la leggerezza e, a tratti, perfino la laconicità. L’Austerità del titolo, nell’accezione berlingueriana del termine, è il punto di incontro delle culture letterarie di Max (classe 1967) e quelle musicali di Jukka, nato nel ’76 e diventato adulto in un mondo in cui il Partito Comunista Italiano “non esisteva più” e in cui quel vuoto è stato colmato, almeno in parte, dalla sua instancabile passione per la musica altra. È stato proprio a partire dai primi esperimenti con Reverberi che Max ha iniziato a cimentarsi con testi letterari contemporanei e tratti dal lavoro di altri autori, a cui poi ha aggiunto l’arredo dei propri, in un labile equilibrio mantenuto anche nell’album. Un album che cerca di essere coerente al principio secondo cui la musica è politica prima nei modi in cui si propone che per suoni o contenuti. Tra le scelte stilistiche relative alla parte musicale spicca l’assenza di drum machine e batterie programmate, lasciando il compito delle ritmiche esclusivamente ai campionamenti. L’ambiente risulta eterogeneo, ma la convivenza di più registri è sempre funzionale alla narrazione e si coglie ugualmente una sensibilità univoca sia negli arrangiamenti che nel senso melodico complessivo. Da tutto questo scaturisce un album nel quale, caso ormai raro nel grande prato verde della musica indipendente italiana, la new wave e gli anni ottanta risultano, in merito al suono, non pervenuti. L’incipit è Io non ce la faccio, che è anche l’inizio di uno dei libri più belli di Paolo Nori (Bassotuba non c’è). Segue a ruota Austerità, il primo singolo, la canzone che dà il titolo al disco e la chiave di volta che ha trasformato le ambizioni principalmente narrative di Spartiti in un laboratorio emotivo e sonoro dalle conseguenze imprevedibili. Al paragrafo successivo troviamo Babbo Natale, un brano in cui il lutto ideologico di intere generazioni di italiane e italiani viene elaborato attraverso gli occhi di un bambino (il testo è tratto da un racconto di Simone Lenzi dei Virginiana Miller). Non c’è però spazio solo per il minimo comun denominatore in questo disco, che affronta da par suo in Sendero Luminoso anche il massimalismo di Abimaél Guzman, il “compagno Gonzalo”, in un esilarante documento redatto da Arturo Bertoldi e Max Collini nel 1986. Segna la metà ideale dell’album Vera, il pezzo più lungo e l’unico già edito nel cd dal vivo originario. Bagliore ci restituisce invece epoche recenti ed è un delicatissimo ritratto di esistenze incrociatesi per brevi frammenti e poi separate per sempre da eventi biblici. Non crediamo che agli sportelli di un piccolo istituto di credito cooperativo sia mai stata dedicata una canzone, ma i tempi sono davvero maturi per Banca Locale. Allo scoccare della citazione (de) Gregoriana che conclude il brano precedente ha inizio Nuova Betlemme, stupefacente ricostruzione storica delle vicende del medico Basilio Albrisio, l’unico eretico di Reggio Emilia che venne processato a Roma dall’Inquisizione. Austerità si conclude al nono giro, dove Ti aspetto contribuisce alla definitiva soluzione dei vostri problemi sentimentali. Il testo di Simona Vinci, dal suo libro “Stanza 411”, non fa prigionieri, mentre l’unica chitarra acustica che ha trovato posto nell’album rimane a consolarci nel deserto rosso dell’amore sconfitto. SPARTITI: Biografia Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, CrimeaX e molti altre faccende) e Max Collini (voce e testi negli Offlaga Disco Pax) si sono incontrati tante volte: in una canzone, in una sezione (del PCI) e infine sopra e sotto a tanti palchi in giro per l’Italia. Spartiti è il loro ultimo luogo di ritrovo ed ha preso vita alla fine dell’anno dispari 2013. Dopo essersi studiati a lungo, grazie alla collaborazione nata nel 2007 con l’esperienza in duo delle “Letture emiliane”, Jukka e Max hanno poi strutturato in modo più coerente il loro percorso insieme, altrove frammentato e sporadico e in questa nuova proposizione indirizzato verso lo sviluppo di suoni e contenuti maggiormente personali rispetto al passato. Per tutto il 2014 e buona parte del 2015 hanno suonato dal vivo ovunque, mettendo assieme quasi sessanta date, tra cui un paio anche all’estero, dalle quali è nato un disco dal vivo autoprodotto e autodistribuito che in pochi mesi ha esaurito le quasi mille copie realizzate, stampate a più riprese. Da quel tour derivano le premesse artistiche che hanno dato vita ad Austerità, il loro primo album ufficiale che uscirà l’11 Marzo 2016 su etichetta Woodworm (distribuzione Audioglobe). L’album sarà disponibile in una particolare e curatissima versione cd+libro e nel classico doppio LP in vinile, vinile che verrà rilasciato in edizione limitata e numerata di 500 copie. Nel mese di marzo 2016 inizierà anche il loro nuovo tour, curato da Antenna Music Factory, tour che vede già fissate diverse date nei principali club italiani. JUKKA REVERBERI (1976): Chitarrista e in alcuni brani voce dei Giardini di Mirò, band italiana di area post-rock con buone frequentazioni in ambito europeo. Hanno all’attivo diversi album distribuiti in tutto il mondo (Asia e Americhe comprese) e molti tour internazionali. Vantano un solido seguito anche in Germania, Francia, Spagna, Grecia, Benelux. In Germania hanno inoltre collaborato con Apparat, ospite nel loro terzo album “Dividing Opinions”. Jukka Reverberi è impegnato anche nel progetto di elettronica cosmica CrimeaX ed è una delle due menti della microetichetta Secret Furry Hole. MAX COLLINI (1967): Assieme a Daniele Carretti e a Enrico Fontanelli, purtroppo scomparso di recente a soli 36 anni, è il fondatore e la voce narrante degli Offlaga Disco Pax, trio dalle evidenti derive wave ed elettroniche di stampo analogico. Il gruppo, oggi sciolto a seguito di quel drammatico evento, si è caratterizzato per la scelta di testi letterari recitati in lingua madre dalla forte impronta politico/identitaria. Gli ODP hanno pubblicato tre album ufficiali che hanno avuto vasta eco e che sono stati accompagnati da molti tour con centinaia di date. Il loro album d’esordio “Socialismo Tascabile” (Santeria/Audioglobe, 2005) è uno dei dischi più significativi della scena indipendente italiana degli anni zero e ha nel tempo superato le dodicimila copie vendute e nel 2011 è stato inserito al n°23 della classifica del mensile Rolling Stone dedicata ai dischi italiani più importanti di sempre. Max in questi mesi è stato diverse volte ospite alla voce negli exCCCP di Massimo Zamboni e nei postCSI ed ha collaborato con Arzan, collettivo formato da molti musicisti della scena indipendente di Reggio Emilia.