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FESTAREGGIO 2016, ecco i primi nomi in calendario negli spazi di CAMPOVOLO… Kula Sha …

FESTAREGGIO 2016, ecco i primi nomi in calendario negli spazi di CAMPOVOLO… Kula Sha …

ECCO I PRIMI NOMI CONFERMATI PER FESTAREGGIO 2016 @ CAMPOVOLO (RE)
 
KULA SHAKER, MARTEDI’ 23 AGOSTO 2016
 A Festareggio i Kula Shaker arriveranno con “K 2.0, il nuovo disco lanciato lo scorso febbraio, a distanza di venti anni dall’uscita dell’ultimo lavoro, “K”. L’album propone un sound rivisitato, con una nuova carica e tantissima energia, segno che la band è decisa a riprendersi lo scettro del pop che un tempo le apparteneva. “K 2.0” è stato registrato tra Londra (State Of The Ark) e lo studio belga del bassista Alonza Bevan. È come se il nuovo album chiudesse un cerchio, lanciando uno sguardo al passato: l’opening track “Infinite Sun”, per esempio, è l’adattamento di un vecchio mantra che la band era solita proporre quando Crispian e soci avevano diciannove anni e si esibivano ai festival di strada.
Il nuovo album è composto da 11 irresistibili brani che emanano vitalità e forza, regalando un effetto unico: quello di una band elettrizzata di suonare di nuovo insieme. «Quando stiamo suonando tutti insieme in una stanza, è una sensazione imbattibile» dice a tal proposito il batterista Paul Winter-Hart.
I Kula Shaker sono Crispian Mills (voce e chitarre), Alonza Bevan (basso), Paul Winterhart (batteria) e Harry Broadbent (tastiere). Nascono nella loro formazione definitiva nel 1993 dall’unione del cantante e chitarrista Crispian Mills con il bassista Alonza Bevan, il tastierista Jay Darlington e il batterista Paul Winterhart. Nel 1996 firmano con la Columbia Records e pubblicano il loro primo singolo, intitolato “Tattva”, che debutta al n.86 della classifica inglese, seguito poi da “Grateful When You’re Dead” (un brano scritto come omaggio a Jerry Garcia dei Grateful Dead, 35º posto in classifica) e dalla ripubblicazione di “Tattva”, che arriva stavolta al quarto posto. In ottobre, preceduto dal singolo “Hey Dude” (secondo posto in classifica), esce finalmente l’ormai attesissimo primo album, intitolato semplicemente “K”, che diventa il disco di debutto più venduto nella prima settimana di uscita sin dai tempi di “Definitely Maybe” degli Oasis. In tutto venderà due milione di copie in tutto il mondo. A dicembre esce il quarto e ultimo singolo tratto dall’album, “Govinda”, un brano cantato completamente in sanscrito che arriva al n.7 della classifica inglese.
www.kulashaker.co.uk www.facebook.com/kulashaker
 
WOLFMOTHER, MERCOLEDI’ 24 AGOSTO 2016 
 Tra le band più importanti del panorama hard-rock/stoner-rock australiano, i Wolfmother sono pronti a tornare in Italia a due anni di distanza dall’ultimo concerto nella penisola. Attivi dal 2000, hanno pubblicato a febbraio “Victorius” (Universal Music), l’ultimo lavoro di studio, il quarto, per la formazione originaria di Sidney che quest’anno festeggia i sedici anni di attività costellati da grandi riconoscimenti tra i quali l’ingresso nella UK Music Hall of Fame e la partecipazione a tutti i maggiori festival mondiali, tra cui Coachella, Lollapalooza, Reading e Leeds, oltre ad aver aperto concerti delle icone del rock Aerosmith ed AC/DC.
Il frontman Andrew Stockdale ha iniziato a lavorare all’album lo scorso gennaio nel suo studio di registrazione nel New South Wales, componendo su tutti gli strumenti e utilizzando lo stesso approccio creativo già sperimentato dieci anni fa con l’album d’esordio della band. «All’inizio suonavo chitarra, basso e batteria, poi sottoponevo le idee al resto della band e lavoravamo insieme agli arrangiamenti», ha dichiarato il cantante e chitarrista, «Ho pensato che sarebbe stato bello ricominciare a suonare tutto per fissare su un demo le mie idee. È un buon modo di lavorare, perché si riesce a ottenere uno stile ben amalgamato». Oltre a cantare sul nuovo album, Stockdale ha registrato le tracce di chitarra e basso e si è avvalso della collaborazione dei batteristi Josh Freese (Nine Inch Nails, Bruce Springsteen, A Perfect Circle) e Joey Waronker (Beck, Gnarls Barkley, REM), e del pluripremiato produttore Brendan O’Brien (Pearl Jam, Soundgarden, Bruce Springsteen). Il risultato, nelle parole di Stockdale, è decisamente interessante: «Volevamo un sound corposo, bilanciato tra energia garage e un grande lavoro di produzione. È selvaggio ed energico, perfetto per un festival!».
www.wolfmother.com-www.facebook.com/wolfmother

ERIC BURDON, MERCOLEDI’ 31 AGOSTO 2016
 Noto per essere stato il leader degli Animals e, in seguito, del gruppo funk War, Eric Victor Burdon è tra le voci più profonde e riconoscibili del rock and roll. Autore, produttore e bluesman da oltre cinquantanni, il suo viaggio musicale ha avuto inizio a Newcastle, dove ha scoperto la passione per il blues ed il jazz. Frontman dei The Animals, la band pioniera della fusione tra la musica bianca ed il blues dei neri, Burdon ha guidato il gruppo verso la “British Invasion” con la super hit internazionale “House Of The Rising Sun”. Tra le migliori 100 voci di sempre per Rolling Stone, parte del Rock and Roll Hall of Fame Museum dal 1994, Burdon ha scritto negli anni alcuni dei brani più famosi della storia del r’n’r, tra cui “Don’t Let Me Be Misunderstood”, “We Gotta Get Out Of This Place”, “San Franciscan Night”, solo per citarne alcuni. Nel 1969 gli Animals si sciolgono ed Eric Burdon da vita al gruppo funk multi-etnico dei War, con cui ha composto un’altra super hit “Spill The Wine”. Negli anni successivi Burdon ha intrapreso la carriera solista, oltre ad aver condiviso il palco con leggende quali Chuck Berry, Jimi Hendrix, Jimmy Witherspoon ed Otis Redding
www.ericburdon.comwww.facebook.com/OfficialEricBurdon
 
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