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MasCara: esce oggi in anteprima su Rockit “Falsa Età Dell’ Oro”, il nuo …

MasCara: esce oggi in anteprima su Rockit “Falsa Età Dell’ Oro”, il nuo …

“Falsa Età Dell’ Oro” – singolo estratto da LVPI
Prod. Audio: Matteo Cantaluppi, Mono Studio (Milano)
Mix: Tommaso Colliva
Mastering: Giovanni Versari

Regista – Post. Prod: Lucantonio Fusaro
Direttore della Fotografia: Massimiliano Roccato
Assistente: Tommaso Simonetta
Danzatrice: Benedetta Minonzio 
Coreografa: Silvana Bazzi
 
“Questo nuovo lavoro nasce nel tentativo di continuare e mantenere l’estetica, i colori e l’immaginario scelti per il concept del disco dei MasCara. Così come è accaduto per i suoni durante le registrazioni, anche nei video, si fa leva su ciò che sta agli opposti: Il bianco ed il nero, lo statico ed il dinamico. La musa ispiratrice è una donna atleta, combattiva, tesa. Quasi una dea. Nel testo  “Falsa età dell’oro” simboleggia il coraggio dello scontro, la forza ( attribuito solitamente al “maschile”) che si contrappone alla paura, alla sensazione di impotenza che il protagonista Isaac esprime dalla sua prospettiva. C’ è insomma un ribaltamento tra ciò che è tipicamente attribuito al maschile e ciò che viene associato di norma al  femminile. Si è scelto quindi di lavorare con due professioniste: danzatrice e coreografa per rendere il tutto più intenso ed elegante ma allo stesso tempo libero. Contemporaneo.Niente che fosse troppo classico. Uno sguardo attento sulla gestualità,all’improvvisazione, all’istinto.
Il video ruota attorno a questa donna proiettata dagli occhi dei musicisti, che come macchine da presa, ci mostrano i movimenti eleganti e potenti di gambe che si elevano, braccia che ruotano e si moltiplicano, di forme che man mano si susseguono. Fotografie in movimento. Anche nella scelta di utilizzare effetti pellicola, lo scopo ultimo è quello di mostrare allo spettatore qualcosa che appartiene al passato, ma ricostruendolo con mezzi odierni, digitali: Si cerca insomma di mostrare il trucco, di dominarlo. Come se un prestigiatore godesse del piacere di dimostrare, che quanto appare o scompare dalle proprie mani, non ha a che fare con la magia ma con l’abilità. Senza perdere il gusto per la meraviglia e per la bellezza.”
 
LVPI (2014, Autuproduzione)