Al via il processo creativo di MasNada, l’opera nata dalla collaborazione tra l’Orchestra Senzaspine di Bologna e la compagnia MagdaClan Circo di Torino. Lo spettacolo, per la regia di Alessandro Maida, con Tommaso Ussardi nella duplice veste di compositore e direttore d’orchestra, intreccia in modo inedito il linguaggio della musica sinfonica con quello del circo contemporaneo. MasNada è molto più di un’opera. Il cuore centrale del progetto, infatti, è lo scambio di saperi artistici ed il confronto delle due equipe dietro le quinte. Il lavoro creativo vedrà i musicisti Senzaspine e gli acrobati di MagdaClan fianco a fianco nella produzione di un’opera unica nel suo genere che coinvolge quasi 40 professionisti, tra artisti e tecnici. In questo contesto è previsto un momento di formazione reciproca tra musicisti e circensi che, al Mercato Sonato di Bologna, saranno chiamati ad indossare gli uni i panni degli altri, sotto la guida del direttore d’orchestra e del regista. MasNada andrà in scena in prima nazionale il 5 e 6 febbraio 2019 al Teatro Duse di Bologna e i biglietti sono già in vendita. Classico e contemporaneo, spartiti e acrobazie si fonderanno nel sogno allucinato di un compositore in declino che desidera generare la sua opera più grande e sontuosa. Una sola notte per vivere la ricerca, il tracollo e la risalita lungo la strada che porta al capolavoro di una vita. Una sola notte in cui le note prenderanno vita, assumendo progressivamente sembianze e movenze degli artisti circensi. Nasce così, tra Bologna e Torino, un’opera che fonde la magia degli strumenti musicali classici e l’armonia dei volteggi sotto al tendone. Abbiamo intervistato Tommaso Ussardi, Direttore dell’Orchestra Senzaspine e compositore delle musiche. L’Orchestra Senzaspine la troveremo sul palco assieme al MagdaClan Circo, cosa ci puoi raccontare in merito a questo gruppo?
E’ un’orchestra molto articolata sia per il numero dei musicisti che per gli obiettivi, da un lato si cerca di avvicinare un nuovo pubblico alla musica classica, dall’altra si sperimenta, si fa ricerca, cercando di dare contenuti che siano classici, ma anche alimentando il linguaggio contemporaneo della musica classica al giorno d’oggi, fermo restando il piacere della fruizione all’ascolto. Fondamentalmente abbiamo cercato di unire le due anime, la musica classica ed il circo, trovando un denominatore comune da sviluppare assieme. L’Orchestra si presenta in formazione di ensemble, sono stati selezionati degli strumenti, e sono sul palco assieme agli acrobati. Sarà una dimensione di interazione durante lo spettacolo tra i musicisti e gli acrobati, per cercare di dare creatività anche alla musica, non solo intesa come sottofondo, ma anche come immagine visiva. Stiamo lavorando molto sulle musiche provando a creare un filo rosso che unisca l’interpretazione dei gesti e la narrazione della storia inserendosi nella drammaturgia dello spettacolo. Contemporaneamente gli acrobati cercano di trovare una traduzione di quello che la musica gli propone. Normalmente il pubblico è abituato a vedere l'orchestra in basso, da parte, in questo caso invece vi troveremo sul palco assieme agli acrobati, un’assoluta novità mi pare. Non sarà un’orchestra sinfonica quella che sarà sul palco, ma un ensemble di 12-13 musicisti, esattamente come parte della scena, quando occorre saranno visibili, ma non sarà utile saranno nascosti con strumenti consoni al teatro. Non è un'opera, ma un un esperimento nuovo, proprio per questo il progetto ha ottenuto il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell'iniziativa ‘Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura’. Abbiamo partecipato al bando ed essendo risultati tra i vincitori, abbiamo intrapreso quest'avventura che si fonda su composizioni inedite e fonde musica sinfonica con il nuovo circo. Certamente siamo abituati ad intendere la musica classica come qualcosa che si ascolta seduti, in silenzio, cosa che è un poco agli antipodi rispetto l’esuberanza di uno spettacolo circense. La musica classica bisogna intenderla ovviamente in senso allargato, non eseguiamo musica di repertorio dell’800 o ‘700, il connotato classico di Mozart, Beethoven, Haydn, qui eseguiamo musica nuova con un linguaggio contemporaneo, che sarà di volta in volta, drammatica od esuberante, uscendo da limiti e canoni prestabiliti. Daremo una funzione espressiva reciproca, facendo parlare i gesti in maniera musicale e la musica in maniera gestuale, scambiandosi quindi gli aspetti di entrambe le discipline, a volte con calcolo dettagliato, altre con improvvisazione. Stiamo sperimentando il tutto per arrivare al 5 febbraio con uno spettacolo nuovo che possa piacere ad un pubblico eterogeneo comprese famiglie e bambini. Anche la vostra orchestra è molto giovane, under 35, e contate addirittura 450 musicisti. Abbiamo avuto un nuovo approccio creando una rosa nazionale di tanti musicisti, il che ci ha permesso ad esempio di avere due orchestre diverse che suonavano in luoghi diversi nello stesso momento, questo è possibile se puoi contare su un certo numero di componenti. La stabilità all’interno di un’orchestra è oggi molto difficile, questa formula consente di stare nel gruppo pur avendo altri impegni lavorativi e dare la disponibilità quando sono liberi. Possiamo esprimere la nostra creatività anche usando diversi musicisti, ci sono artisti che sono impegnati a volte anche in dieci progetti diversi. Avete in effetti un’attività intensissima, siete arrivati ad avere messo assieme 400 eventi. In questi ultimi anni l’attività si è intensificata tantissimo, negli ultimi due siamo arrivati a contare 130 concerti all’anno, mediamente uno ogni 3-4 giorni, non tutti sinfonici, ma dove comunque Orchestra Senzaspine produce. A parte i tanti premi conseguiti, siete coinvolti in Matera Capitale della Cultura 2019. Questo è un altro progetto molto bello ed importante, dove siamo coinvolti con la comunità di Matera, un partenariato europeo assieme ad un’Associazione di Matera, “L’Albero”, che si occupa di divulgazione dell’opera, ed altri partners inglesi e scozzesi come Nigel Osbourne. L’opera che andremo a far nascere a Matera sarà un’esperienza per consentire ai cittadini materani di parlare, “Silent City” vuole raccontare la città, i suoi ‘sassi’, far parlare il silenzio delle città. MAURIZIO DONINI www.operamasnada.it https://www.facebook.com/orchestrasenzaspine https://www.instagram.com/orchestrasenzaspine #operamasnada
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Febbraio 2019
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