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STARSICK SYSTEM – Intervista alla bassista Valeria ‘Pizzy’ Battain

STARSICK SYSTEM – Intervista alla bassista Valeria ‘Pizzy’ Battain

Ciao ragazzi, grazie del tempo dedicato, avete formato la band partendo da esperienze precedenti, come è successo tutto questo, vi conoscevate già?
Gli Starsick System nascono soprattutto come una band di amici, ci conosciamo tutti da una vita (letteralmente!), e abbiamo militato in diverse band insieme (ad esempio Ivan e Marco nei Pathosray, io e David nei Syrayde), quindi l’idea di suonare insieme è stata piuttosto naturale. Nel 2012 eravamo fermi con i rispettivi progetti, e quindi ci siamo detti “Sì è il momento giusto!” e abbiamo dato vita a questo progetto con l’intento di fare ciò che piu ci piaceva, quello che non avevamo potuto fare prima, una commistione tra gli ascolti che più ci hanno influenzato negli anni tenendo conto dei gusti di tutti.
 
Leggendo quali sono le band che vi hanno influenzato troviamo tanta roba, ma avete anche condiviso il palco con dei big quali Lacuna Coil e Black Label Society, che esperienze sono state?
I concerti di supporto ai Black Label Society e ai Lacuna Col direi che sono state le nostre più grandi soddisfazioni ad ora, aver la possibilità di aprire ad artisti di questo calibro ti permette di portare la tua musica di fronte a pubblici molto più ampi rispetto a quello che i normali concerti ti portano. Ci siamo fatti conoscere da persone che probabilmente non avrebbero mai conosciuto il nostro nome e sentito la nostra musica in altro modo e abbiamo avuto davvero tante soddisfazioni conseguenti in termini di apprezzamento. Questa cosa ci ha fatto crescere molto come band, ci siamo confrontati con realtà molto grandi e professionali, trovando in entrambi i casi musicisti disponibili e molto gentili nei nostri confronti, lo stesso Zakk e tutti i Lacuna. 
 
Studio e live, differenze e preferenze? La dimensione dal vivo immagino sia molto importante per voi.
Siamo una band che predilige nettamente la dimensione live. I pezzi che concepiamo in studio li creiamo in maniera che possano essere diretti e apprezzabili completamente dal vivo, privilegiando soluzioni che coinvolgano il pubblico come nel disco ma che siano completamente realizzabili da noi 4 sul palco. Ogni arrangiamento è pensato per essere portato dal vivo e poter suonare ogni pezzo che scriviamo per noi è davvero importante.
 
L’aneddoto più strano che vi sia capitato nei tour?
Probabilmente quello che ci è successo durante le date di supporto a Chris Holmes: alla prima data i volumi dei loro ampli era davvero incredibile e avevano anche una specie di trasformatore (dall’impedenza americana alla nostra) che era pericolosissimo e  Chris continuava ad avvisarci di stare lontani altrimenti saremmo morti. Il giorno seguente, alla data successiva, era impulso tutto e lui ha suonato con la testata (da 15 watt) di Marco, il nostro cantante (hahaha).
 
Come si svolge il processo creativo? Ognuno ha un compito o nasce tutto da un lavoro comune?
La creazione dei brani nasce principalmente da Ivan (il nostro produttore nonché batterista in line-up) che  conosce bene influenze musicali e punti di forza di ciascuno, e poi passa a me con l’arrangiamento e la stesura dei testi sulle melodie scritte. Successivamente proviamo i brani tutti insieme e la sinergia musicale che c’è tra noi ci permette di trovare sempre l’equilibrio perfetto per far girare al meglio le canzoni.
 
Trovare spazi pare diventato un grosso problema se non sei una cover band, voi che esperienza avete?
Il maggior problema di portare live la propria musica è appunto la location, e quindi in quali locali, quali spazi.. In Italia purtroppo sempre più locali destinati ai concerti e al rock stanno chiudendo o hanno chiuso e questo restringe di molto il ventaglio di possibilità. Quelli che resistono e danno spazi alle band emergenti e ancora non affermate sono davvero pochi, e a loro va un plauso perché non faremmo live se non esistessero. Credo che molto del problema sia individuabile nel carattere diffidente del nostro Paese e di chi ascolta musica verso l’underground e verso chi ancora non ha un nome, ed in generale il rock (se non composto da cover appunto) è ancora più ostacolato, quindi sempre più spesso si guarda all’estero come obiettivo.
 
Nelle vostre canzoni parlate di emozioni, relazioni, anche morte e rapporti malsani, che visione avete del mondo? Siete ottimisti o pessimisti?
I temi principali dei nostri testi sono le emozioni, le relazioni e le storie degli individui, i momenti personali. Il bagaglio di esperienze di ognuno di noi è diverso e cerchiamo di dare un quadro abbastanza ampio del caleidoscopio di emozioni, paure e situazioni in cui possiamo trovarci nel corso di questa vita, e si spesso ci si trova ad aver a che fare con rapporti malsani, problematiche serie, scontri con la società e anche con la presenza della morte. Nel piano più generale se il primo album era più presente una vena di speranza e ottimismo marcata, in quest’album e nell’evoluzione della band la convenzione è passata a una più triste realtà pessimistica.. ma alla fine siamo dei sognatori, magari malinconici e disillusi, ma così ci piace continuare a vederci.
 
La scena metal e rock attuale come vi pare? Non ritenete che la tecnologia abbia portato ad una sovrabbondanza di offerta?
Soprattutto in questi ultimi anni la scena metal e rock italiana e internazionale è vivace e molto attiva, lo dimostrano le band che sia underground che sotto label stanno emergendo rapidamente nel panorama. La scena musicale ha raggiunto davvero un ottimo livello, d’altra parte però come dicevo, in Italia manca l’effettiva cultura alla musica e agli spettacoli in generale, quindi mi piacerebbe ci fosse molto più movimento, sia come festival che come locali che promuovono la musica inedita. Ad oggi, portare la propria musica sui vari palchi è difficile, e apprezzo davvero chi sceglie di dare una mano alla musica emergente. L’Europa e gli Usa sono sicuramente avanti molti anni rispetto a noi, ma io amo il mio paese e confido ci sia una sveglia generale, e si cambi il modo di fare e di ascoltare musica. La tecnologia sotto questo punto di vista ha facilitato la conoscenza di molte band, nazionali e internazionali, che diversamente sarebbe stato difficile avvicinare, ad esempio grazie a Spotify. Crea sicuramente una sovrabbondanza di offerta che l’utente si vede messa davanti senza una selezione a monte come avveniva una volta. In questo modo però emergono molte più band e anche ci non ha una distribuzione da major può dire la sua.
 
Cosa vi piace ascoltare al momento?
Parlo per me più che a nome dell’intera band 😉 Al momento mi sono avvicinata a tutta quella corrente core e alternative che è molto vivace in questo periodo, band come While She Sleeps, Architects, Alazka ecc e molto dell’ambiente rock alternative americano (A day to Remember, Escaoe the fate, ecc).
 
Tre motivi per venire ad un vostro live?
Live siamo una band molto d’impatto, nel senso che cerchiamo di curare al massimo al resa dei pezzi, di coinvolgere il pubblico e portare la parte più emozionale dei nostri brani. Venite a vederci e venite a dirmi se è vero o no 😉
 
Partirete per un tour in Gran Bretagna, come siete arrivati a questo, cosa provate e cosa vi aspettate?
Si siamo davvero molto felici di questo mini-tour UK organizzato con la collaborazione di Bagana Rock Agency. L’accoglienza del disco in alcuni paesi europei e soprattutto nel Regno Unito è stata davvero positiva, e ci ha davvero colpito quanto il nostro album sia piaciuto in alcuni stati. Poter portare la propria musica oltre confine è una sensazione bellissima che aspettavamo da tempo e che ci carica di adrenalina. Suonare all’estero per noi è sempre stato uno dei nostri sogni e obiettivi principali e speriamo sia la prima di una serie di occasioni per presentarci e coinvolgere un numero sempre maggiore di persone facendole avvicinare alla nostra musica.
 
Progetti futuri?
Suonare live il più possibile per portare ovunque questo disco e scrivere brani nuovi per poter sfornare un terzo capitolo al più breve.
 
MAURIZIO DONINI
 
 
Members:
Marco Sandron – Vocals/ Rhythm Guitars
Valeria “Pizzy” Battain – Bass
David “Dave D.” Donati – Rhythm&Lead Guitars
Ivan Moni Bidin – Drums
 
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