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MIKE LEPOND – Intervista al bassista dei Symphony X e dei suoi Silent Assassins

MIKE LEPOND – Intervista al bassista dei Symphony X e dei suoi Silent Assassins

Bassista dei Symphony X e di altri progetti, Mike LePond ha trovato il tempo per completare il secondo album dei suoi Silent Assassins, un album molto vario, ma che conferma l’amore del bassista statunitense per l’heavy metal classico e per il thrash metal. Ciò che segue è il resoconto dell’intervista.
 
Ciao Mike e benvenuto tra le pagine di Tuttorock, perché hai deciso di creare una tua band parallela ai Symphony X?
Ciao Fabio, sono cresciuto ascoltando l’heavy metal classico e ho sempre voluto pubblicare album di questo genere. Ho scritto molte canzoni che non andavano bene con il sound dei Symphony X e volevo che il mondo le sentisse. Volevo avere anche una band con cui andare in tour quando i Symphony X sono in stand-by.
 
Presentaci i Silent Assassins!
Alan Tecchio (vocals), Lance Barnewold (lead guitar), Rod Rivera (lead guitar). Mike LePond (bass), Michael Romeo (lead guitar, keyboard, drum programming) Michael Pinella (organ, piano), Andry Lagiou (vocals), Noa Gruman (vocals), Veronica Freeman (vocals), Phyllis Rutter (vocals).
 
“Pawn And Prophecy” è un lavoro ambiziosi e ricco di fantasia, come hai composto i brani?
Mi ci sono voluti due anni per comporre l’intero album. Oltre alle classiche canzoni heavy metal ho voluto sperimentare di più su questo secondo lavoro. Sono influenzato dai Blackmore’s Night, quindi ho scritto una canzone folk e la title track è una suite di circa ventuno minuti nello stile dei Symphony X.
 
E’ un album molto heavy, perché?
Si, ma ho provato ad avere più varietà di canzoni e di sound. Alcuni brani sono molto heavy nello stile dei Judas Priest, dei Metallica e dei Mercyful Fate. All’interno di tutti questi brani heavy mi assicuro sempre di aver creato melodie che non ti abbandonino mai dopo l’ascolto. Uso anche molti strumenti classici per dare più dimensione ad ogni brano.
 
I testi di “Avengers Of Eden” sono basati sul racconto “The Doom That Came To Sarnath” di H.P. Lovercraft, perché questa scelta?
H.P. Lovercraft e Edgar Allan Poe sono i miei scrittori horror preferiti. Non hanno bisogno di storie lunghe per spaventarti. Le loro storie sono così brevi e così descrittive che possono dipingere un’immagine nella tua testa. I testi di “Avengers Of Eden” erano facili da scrivere e e potevo vedere tutte le azioni che accadevano in ogni riga. La musica doveva essere per forza heavy per adattarsi a quella storia incredibile.
 
Anche la title tack è molto ambiziosa, una lunga suite dal Macbeth, molto fantasiosa e ricca di sfumature, perché un brano così lungo?
Ho avuto questa idea per più di quindici anni e inizialmente volevo registrare la suite con i Symphony X, ma questo non è mai successo. La sfida più grande è stata come mantenere l’interesse dell’ascoltatore per più di venti minuti. Per raggiungere questo obiettivo ho dovuto ho dovuto far andare il brano in varie direzioni e stili diversi.
 
Come ospiti ci sono anche Michael Romeo e Michael Pinnella, con te nei Symphony X, siete molto uniti?
Romeo e Pinnella sono amici molto intimi e restiamo sempre in contatto. Sostengono molto il mio progetto solista e sono sempre disposti ad aiutarmi. Romeo ingegnerizza le canzoni, suona la chitarra, le tastiere e persino la batteria. Non potrei farlo senza di lui. Oltre al pianoforte e alle tastiere Pinnella è un grande cantante e mi aiuta con i cori.
 
Le differenze tra i due lavori?
Non penso che ci siano molte differenze tra i due album. Entrambi sono classici dischi di heavy metal. Pensandoci bene “Pawn And Prophecy” è più sperimentale. Ci sono cantanti donne sulla title track e molti strumenti classici e popolari. Cerco sempre di rendere gli album più interessanti possibili.
 
Di cosa parlano i testi degli altri brani?
Tutte le mie canzoni parlano di storia, mitologia e letteratura. Parlo di Beowulf, dell’Inquisizione Spagnola, di Nerone, del Minotauro, H.P. Lovercraft e del Macbeth.
 
In alcuni brani si sente molto il tuo basso, in altri meno, come hai bilanciato le cose?
Nella maggior parte degli album metal di oggi il bassista si sente poco. Questo è un peccato perché il basso è il fondamento di una canzone. Mi sono assicurato che il basso fosse molto rumoroso e presente in molti brani. Uso il basso come strumento principale su molto brani, quindi è necessario che il mix sia all’altezza. Un brano con il brano fortemente presente è “I Am The Bull”.
 
Le tue influenze musicali sia come bassisti che come band?
Amo bassisti come Joey DeMaio, Geezer Butler, Steve Harris, Geddy Lee e Gene Simmons. Judas Priest, Iron Maiden, Black Sabbath, Manowar and Metallica sono alcuni dei miei gruppi preferiti.
 
Stai preparando un tour?
Un dei miei rimpianti più grandi è stato il fatto di non aver sostenuto un tour per ilo mio primo album da solista. Questa volta sto lavorando con la Frontiers Records e con il manager dei Symphony X per cercare opportunità di andare in tour in tutto il mondo.
 
Quale è stato il brano più difficile da scrivere?
Come puoi immaginare la title track è stata la più difficile da scrivere. Mi ci sono venuti quasi due anni per comporre la suite dall’inizio alla fine. Ho dovuto riascoltarle più volte, studiarla per decidere le parti più importanti. Dovevo assicurarmi che ogni traduzione fosse perfetta e corretta e dovevo assicurarmi che ogni parte musica si adattasse all’umore dei testi.
 
Quale è il brano che ti soddisfa di più?
Una canzone chiamata “Black Legend” è la mia preferita. Quella canzone definisce perfettamente lo stile dei Silent Assassins di Mike LePond. E’ solo una canzone raw, met5al, che è fatta per hedbanging. Penso Che i brani migliori siano sempre quelli in cui il riff sia la caratteristica dominante e la canzone rimanga semplice e snella.
 
Una sola domanda su Symphony X. State già preparando il nuovo disco?
Siamo stati molto fermi in questi anni. Io ero in tour con Ross The Boss, Michael Romeo stava registrando il suo album da solista e Russell Allen era in tour con gli Adrenaline Mob e i Trans-Siberian Orchestra. Ma ti anticipo che entreremo molto presto in sala d’incisione e penso che nel 201q9 risentirete parlare dei Symphony X.
 
Chiudi l’intervista come vuoi, per i tuoi fan e i nostri lettori.
Ai mie amici e fan che hanno seguito la mia carriera fino ad oggi, dico grazie per il vostro supporto. Grazie a loro, a te Fabio e a Tuttorock, vi ringrazio per avermi dato la possibilità di vivere i miei sogni. Ci vediamo perso in tour.

FABIO LOFFREDO 

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