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LUCA DIABULA – Intervista al frontman dei Diabula Rasa

LUCA DIABULA – Intervista al frontman dei Diabula Rasa

Prima del rovente concerto del 6-6-2015 nella splendida location dell’Alchemica Music Club di Bologna, abbiamo avuto la fortuna di intervistare il deus ex-machina dei Diabula Rasa, a mia conoscenza l’unico gruppo di medio-heavy esistente, Luca Diabula. A discapito dei vestiti da barbaro trattasi di persona con cultura superiore alla media, dotato di altrettanto superiori doti musicistiche e musitecniche, con una buona dose di “indiabulato genio”, come leggerete nella lunga intervista che segue. Ovviamente i giudizi riportati non sono influenzati dal fatto che ci siamo recati in camerino dopo che si era fornito di due ottime birre da 0,5….

Quando nascete?
Io suonavo già nel ’90 musica antica, poi nel 2000 abbiamo pensato di fare una contaminazione con del metal, in un paese come l’Italia che è altamente integralista, figurati. Non sapevamo cosa succedeva, perché vai ad una festa dove sono abituati a sentire dei plin plin plin e del liscio, ti presenti vestito da barbara. Rischiammo con l’organizzatore, Vitali, alla festa di Brisighella, che è una delle maggiori. Iniziammo lì a chiudere le serate con il gruppo che, allora, si chiamava Tabula Rasa, cornamuse, tamburi, tralicci, gong, solo strumenti antichi insomma. Poi ho iniziato subito, dal secondo, terzo, anno ad inserire sequenze elettroniche sotto. Dopo cinque anni, quindi nel 2005, eravamo piuttosto annoiati, cazzo siamo tutta gente forte, liutai, gente che legge testi antichi, la Daniela ha fatto dieci anni di composizione, legge partiture difficilissime, quindi abbiamo detto proviamo. Avevamo un altro cantante/chitarrista che è anche lui un musicista esagerato, e abbiamo preso musiche e testi originali ed abbiamo cominciato a fare arrangiamenti in tutte le direzioni perché prima di diventare metal eravamo prog, barocco, parti organistiche nel mezzo, insomma un mischione. Andando avanti ho fatto le mie scelte, ho cambiato musicisti, poi adesso sono 3-4 anni che la formazione è stabile, con alla voce Samantha dal 2008. E nel 2010 abbiamo fatto il secondo disco,dove ho fatto io già tutto, dalla scelta dei brani agli arrangiamenti .

E lì c’era già tutto l’armamentario strumentistico musicale che usate adesso?
Sì, dal 2006 ho cominciato io a costruire i chitarrini medioevali amplificati, le chitarre fatte con le corna di animali, così via.

Chi non vi ha ancora ascoltato non sa che poi usate anche tutti gli strumenti classici del rock.
Sì certo, abbiamo aggiunto agli strumenti antichi i classici del rock, chitarra elettrica, basso, batteria, tastiera, però usate con campioni di strumenti classici come gli organi, anche perché io costruisco organi a canne oltretutto. Quindi abbiamo costruito questo genere medio-heavy, facendo ragionamenti anche strani, pensando che proporre all’uomo moderno melodie del 1400, l’uomo oggi, con il rumore di fondo normale, non è più abituato a stupirsi. Una volta l’arrivo di un musicista era anche un evento, oggi puoi riascoltare la musica nello stereo, insomma tutte le condizioni ambientali sono cambiate. Quindi abbiamo voluto superare la soglia di rumore costante, facendo una rievocazione dei sensi, non storica, ma stando sull’emotività del brano. Musiche di 700 anni fa con gli strumenti di 700 anni e facendo ricerche abbiamo trovato questo tedesco, Gadamer, che ha fatto studi musicali, e afferma che è impossibile rievocare perché sono cambiate troppe cose, l’orecchio, il contesto politico, così via. Quindi si possono far rivivere dandogli una nuova immagine. Ma soprattutto i giovani non si fermano tanto ad ascoltare, bisogna avvicinarsi al loro mondo.

Stasera suonate in un posto di grande livello musicale.
Qui giochiamo in casa, sono quasi tutti nostri amici…. (risate)

Stasera siete andati contro la finale di Coppa Campioni del calcio….
Ma ho visto che i metallari non sono poi dei calciofili, quindi non mi preoccupa tanto questo.

Chi non vi conosce ancora non sa che non cantate in inglese, ma neanche è un linguaggio inventato il vostro.
Ma va là, sono tutte lingue morte, ma esistenti provenienti dal 1200, gallico portoghese, forme volgari di italiano, il latino volgare dei Carmina Burana, dialetti regionali, forme volgari e antiche come lo spagnolo del 1300 di Vermell,  del latino con parti sacre, del macedone antico, di inventato ci sono parti che ho scritto. Io posso scrivere ed integrare in lingue del 1200-1300. Io poi non voglio dare ad intendere, scrivo esattamente dove finisce la parte originale ed inizia la mia.

Avete creato anche una sorta di Diabulamania, ho visto arrivare fans armati di corni per bere, vestiti alla medievale. Altra cosa, tutti i componenti aggiungono il suffisso Diabula nel nome, una cosa tipo i Ramones insomma.
E’ un indiabulamento, abbiamo creato una sorta di malattia che quando ti prende quando ci ascolti. Nelle feste medioevali arrivano coperti di pelli e armati di spadoni, noi rievochiamo il fantasy ed ognuno si ricrea un suo personaggio, molto divertente.

Siete in sei sul palco.
Sì, 2 chitarre, basso batteria, tastierista che fa tutto, io che uso cornamuse, ghironde ed altri strumenti che sto costruendo, rivisitati, amplificati.

Avete anche un grande impatto scenico con costumi e trucchi.
Con la musica più indietro di così non potevamo andare, siamo arrivati al 1000, prima suonavano, ma non c’è niente di scritto, trasmettevano via orale. Comunque noi volevamo arrivare alla nostra cultura di Ravenna, che è stata capitale, la nostra storia con Odoacre e tutte le razze che hanno colonizzato le nostre terre. Quindi volevamo reintrodurre il barbaro che arriva nelle nuove terre, non è che sotto Ben Hur ci fossero le trombe o nel west le musiche di Morricone, quindi volevamo ricreare una emotività. Non avrebbe avuto senso vestirsi come nel medioevo e tantomeno in nero metal.

Quanti dischi avete fatto finora?
Tre, dopo il primo in vero gotico, inteso anche proprio come goto, il periodo dei goti, una sorta di techno music. Poi io ho una formazione da liutaio e sono anche tecnico elettronico, per cui mettendo assieme queste mie due peculiarità ho iniziato a fare cose anche strane, aprire cornamuse, fresarle, mettergli dentro pickup in posizioni strane e microfoni. Invenzioni mie brevettate per trovare nuovi suoni, quindi techno sta ad indicare nuove tentazioni tecnologiche. Lì eravamo Tabula Rasa, poi il secondo già come Diabula Rasa, fatto in casa con un missaggio domestico, fatto così, infatti un paio di pezzi li abbiamo poi ripresi. Io ho suonato come tastierista, ho fatto di tutto, dal tango alla new wave, quindi nella musica che faccio ci riverso tutto. Può essere che nel prossimo usi altre contaminazioni, la base sarà sempre la musica antica, ma potrei infilarci diverse contaminazioni, il momento metal attuale mi è piaciuto molto.

Hai già in cantiere un nuovo disco?
Per ora no, sono stato deluso dallo scarso ritorno che ho avuto, ho speso tanto e non ho venduto quasi niente, in questo periodo storico vendere cd è difficilissimo. In 25 anni che faccio musica ho visto i tanti soldi che giravano negli anni ’90, adesso vedo che la gente tagli a dischi e magliette, noi nel 2007-2008 vendevamo 70-80 dischi a sera, in un weekend andavano via 140 cd, poi è iniziato a calare, 30 dischi, 15, alla fine nulla. Non è che la gente non ha voglia di comprare, non ha proprio i soldi.

Per chiudere, aneddoti?
Vari, ci hanno chiamato anche a festival di musica classica figurati, abbiamo suonato ad Ascoli, dove la sera prima c’era stata un’orchestra sinfonica, arriviamo noi vestiti da barbari con le signore in pelliccia sedute in prima fila. E lì l’ho trasformata in una lezione, perché un poco ci dobbiamo adattare, dove ci sono metallari diventiamo cattivi e picchiamo, in altri dove ci sono bambini cerchiamo di stare più tranquilli. Perché poi c’è da farci cacciare via dalle feste, in alcuni posti ci hanno censurato e non fatto suonare, una volta un parroco ha visto sul palco i teschi e cose del genere e ci ha scambiato per satanisti, non ci ha fatto suonare, Un’altra in Trentino arriviamo di sera, parcheggiamo ed entriamo in albergo, io ho la Multipla piena degli strumenti, vicino al vetro erano rimasti i teschi, una signora ha visto e ha chiamato i carabinieri, che le dicevano “stia tranquilla signora, sono musicisti”, e lei “noooo hanno cose, guardi….”.

MAURIZIO DONINI

I Diabula Rasa sono: 
LUCA VEROLI: CORNAMUSE, GHIRONDA ELETTROACUSTICA, VOCE, 
DANIELA TAGLIONI: CANTO ,ORGANO, CEMBALO E TASTIERE, COMPOSIZIONE 
SAMANTHA BEVONI: CANTO, BASSO 
STEFANO CLò: CHITARRE, LIUTI, 
SONIA NARDELLI: CHITARRE 
MORENO BOSCHERINI: BATTERIA

Il LIVE all’Alchemica 
La gallery della serata
Sito ufficiale: http://www.diabularasa.com 

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