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HANGARVAIN – Intervista al vocalist Sergio Toledo Mosca

HANGARVAIN – Intervista al vocalist Sergio Toledo Mosca

Dopo quasi due anni di assenza dalle scene, tornano gli Hangarvain con un nuovo disco dal titolo Roots And Returns e oggi per Tuttorock intervisto Sergio Toledo Mosca la loro voce. Il nuovo disco degli Hangarvain è disponibile in streaming su Spotify ed in download su tutti i digital service providers oltre che in formato fisico durante i concerti della band e sul sito www.hangarvain.bigcartel.com
 
 
Ciao Sergio e benvenuto su Tuttorock! Innanzitutto come stai?
Ciao Monica, direi bene, non per dire come solito convenevole ma bene nel vero senso della parola, rilassato.
 
Siete tornati da poco sulle scene con il nuovo album “Roots And Returns” come vi sentite con questo nuovo lavoro tra le mani?
Sereni, di sicuro sereni. È un disco di consapevolezza, di riavvicinamento tra noi, un disco nato di getto dovuto alla tempistica ma consapevole della direzione che stavamo prendendo.
 
“Roots And Returns” è un omaggio al rhythm and blues. Questa scelta da dove scaturisce?
Una scelta consapevole della nostra crescita come uomini e musicisti. Siamo cresciuti e abbiamo maturato esperienze diverse in quest’ultimo anno tali da farci sedere ad un tavolo, guardarci negli occhi ed ammettere con serenità quali sono i campi musicali dove ci muoviamo meglio. Roots And Returns non è un omaggio al Rhytm And Blues ma a noi stessi, ovviamente non potevamo buttare tutto l’ottimo lavoro fatto con Freaks e quindi posso dirti che è un album di transizione, un ponte che ci porterà a sonorità più classiche e vicine alle nostre origini. Per questa volta ci siamo lasciati ispirare da gruppi come Rival Sons, Gov’t Mule, The Black Crowes etc. ci siamo semplicemente lasciati andare a ciò che sentiamo più vicini a noi. È stato un album poco “pensato”, d’istinto visto anche il tempo ristrettissimo a disposizione e quindi siamo stati semplicemente noi stessi.
 
Avete iniziato nel 2013 e pubblicato il vostri primo EP nel 2014. Cinque anni tondi tondi: un primo bilancio?
Soddisfacente. Siamo partiti praticamente dal nulla in un contesto difficile come il Sud Italia. C’erano solo due grandi amici che avevano un’idea, maturata dopo diverse esperienze in formazioni addietro suonando insieme.  Ad oggi possiamo contare all’incirca 300 concerti tra Italia ed Europa, 3 album ed 1 EP, condiviso il palco con artisti straordinari quali The Darkness, L.A. Guns, Hardcore Superstar solo per citarne alcuni. Insomma, tutto è migliorabile e nulla è da precludere, ma sto rispondendo a questa domanda con il sorriso sulle labbra, giusto per farti capire il grado di soddisfazione nel voltarmi indietro a rileggere la nostra storia.
 
Le tue influenze musicali quali sono? E passando dall’adolescenza all’età adulta quali sonorità ti accompagnano ancora?
Mah… guarda, mia madre spesso  racconta un aneddoto di quando ero in fasce dove l’unica soluzione per farmi dormire era mettere su un vinile dei Beatles. Ho attraversato diverse fasi come penso tutti nella vita, sono stato un adolescente strano, mi sono avvicinato alla musica grazie ad Ivano Fossati ed appunto i Beatles, in casa giravano molti dischi di black music (mio padre era un batterista) e quindi era facile trovarsi a sentire qualcosa della Motown, Stax o Atlantic, poi sono arrivati i Toto e Richie Kotzen, il grunge e l’alternative metal  fino a tornare alle mie vere origini quali la Soul Music. Ad accompagnarci c’è tutto ciò, tutto il nostro bagaglio, magari per Ale ci sarà di sicuro Hendrix e Lukather,  lo stesso Kotzen o Allan Holdsworth e via dicendo,  siamo ascoltatori assidui di musica e traiamo spunto da tutto.
 
Quando componete i testi e le musiche vi riunite o ognuno scrive per conto proprio?
Sono 5 anni che Ale si è sobbarcato il 90% del nostro lavoro, sono cambiati vari membri nel corso del tempo ma certe cose restano intatte. Certo, io e lui ci conosciamo come le nostre tasche e sappiamo entrambi dove ci portano le nostre menti  quindi posso ammetterti tranquillamente che quasi sempre il materiale che porta in studio calza a pennello sulle nostre personalità, dobbiamo solo aggiungerci quel pizzico di nostro ed il gioco è fatto.
 
Quanto è importante per voi il fatto di essere napoletani: la musica, il sole, il mare…tutti quei posti  splendidi quanto incidono sul vostro modo di fare musica?
Penso quanto sia importante per un milanese essere di Milano o un veneziano essere di Venezia. Scherzi a parte, non saprei quantificare questa cosa, certo è che Napoli è da sempre culla di grande musica, partendo dalle villanelle del ‘500 fino al grande Pino Daniele. Inconsciamente siamo sottoposti ad emozioni forti che vanno dal paesaggio alla cultura di questa grande città, le difficoltà sono tantissime è vero, ma sono contorniate da bellezza pura in ogni ambito e la bellezza quando si tratta di arte, resta, fa la differenza.
 
Quanto è importante per voi la dimensione live? State preparando un tour?
Per noi stare su un palco è come stare a casa, è di vitale importanza, pensiamo spesso a quanto possono produrre in termine di emozioni le nostre canzoni in sede live. Abbiamo raggiunto una consapevolezza in sede live che mi lascia soddisfatto, siamo un gruppo atipico, viviamo tutti distanti e causa di forza maggiore non possiamo provare, ci affidiamo all’istinto, al feel che si crea con il pubblico, cosi facendo ogni concerto resta unico e personalmente parlando sono soddisfatto quando il pubblico torna a casa più stanco di me perché è stato parte attiva del concerto. Abbiamo fatto due date di “warm-up” che sono andate molto bene, quest’estate abbiamo qualche festival che ci vedrà in giro per lo stivale ma è dall’autunno che partirà il vero e proprio Roots&Returns Tour dove ritorneremo a calcare i palchi delle grandi città europee.
 
Grazie Sergio per questa chiacchierata, auguro a te, Ale, Francesco e Mirko sempre buona musica!
Grazie a te Monica e a tutta la redazione, fate un lavoro fantastico, siateci che noi ci saremo e per quanto riguarda i nostri fan che dirvi, non smetterò mai di ringraziarvi per il supporto che ci avete dato in quest’anno di assenza, ci date e sono sicuro ci darete, ricordatevi sempre che “UNITED, WE STAND!”

Autore

Monica Atzei – Monica.Atzei@tuttorock.com
Monica o Mommy classe 1975. Due lauree e una terza nel cassetto. Prof.ssa di lettere ed esperta di storia medioevale e metal. Per Tuttorock si occupa maggiormente di interviste e report. Suo l’appuntamento col Mommy Metal Stories sulle biografie delle band metal. Ogni giorno con Alice Lorenzini cura il #TuttoRock_HappyBirthday. Si occupa di ufficio stampa per band ed etichette discografiche. In continuo movimento, il suo motto è :” Il caos mi diverte, l’ordine mi annoia”.