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TOTO – Live “Marostica Summer Festival” @ Piazza Castello, Marostica (VI) 3- …

TOTO – Live “Marostica Summer Festival” @ Piazza Castello, Marostica (VI) 3- …

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Desidero scusarmi anticipatamente con i lettori poiché non avrò abbastanza aggettivi per potere descrivere il concerto a cui ho assistito – in verità non sono sicuro che la lingua italiana abbia parole sufficientemente chiare per potere esprimere ciò che è stata la performance di questo gruppo straordinario che sono i Toto. Arrivati al loro quarantesimo anno di attività e capitanati dall’inumano Steve Lukather e dall’ultimo dei grandiosi e sfortunati fratelli PorcaroSteve, e con Joseph Williams (figlio del grande compositore John Williams) di ritorno alla voce, si presentano in Italia per la prima di tre attesissime date estive che li porteranno anche a Roma e a Lucca nei giorni successivi. La prima tappa però è qui a Marostica per il Summer Festival in Piazza Castello, una location suggestiva ed allo stesso tempo dotata di una ottima risonanza, rivelandosi oltremodo adatta ad ospitare concerti di tale portata: l’organizzazione perfetta ha fatto il resto, rendendo l’evento ancora più godibile per gli oltre quattromila spettatori presenti. Raggiungere Marostica da Bologna però si rivela un po’ più ostico del previsto – ed al momento del mio arrivo in piazza il gruppo di apertura regala le ultime note di una prestazione che pare essere stata qualitativamente all’altezza – gli spettatori stanno ancora affluendo, ci vorrà un po’ di minuti per vedere i Toto calcare la scena.

Ma eccoli alle 21,30 accolti da un vero boato aproono il concerto con un brano di recente produzione, la bella e dinamica Devil’s Tower, seguita subito dall’immortale Hold the line – primo grande successo della band americana risalente a quarant’anni fa, cantata da tutti i presenti all’unisono. Due brani soltanto e la band si dimostra in una forma strepitosa – Steve Lukather si diverte, è gioviale e funambolico – un vero trascinatore, con la band intera che gira come un orologio svizzero, Lovers in the night e Alone non fanno che confermarlo. I veri brividi arrivano con I will remember: una esecuzione eccezionale ed emozionante a cui la piazza tributa scroscianti applausi e a cui segue la spettacolare English eyes in cui i nostri mostrano una tecnica ed una perfezione esecutiva che non ha rivali – senza però mancare di coinvolgimento e comuinicatività, una vera lezione per tantissime band assolutamente perfette dal vivo ma al tempo stesso fredde e distanti: i Toto non hanno eguali! Dopo la strumentale Jake to the bone, in odore di fusion – ecco un altro attesissimo momento dello show, la pluripremiata Rosanna, acclamatissima dai presenti. Le mani cominciano a fare male, tanto si applaude – per fortuna i nosrti concedono un break: Luke imbraccia la chitarra acustica e si lascia andare ai ricordi raccontando di quanto aveva solo 19 anni ed entrò a far parte di questa straordinaria macchina da guerra musicale ed introducendo un’altra grande hit, Georgy Porgy. Non ci sarebbe bisogno ma Lukather ricorda il periodo in cui hanno aiutato un certo Micheal Jackson nel registrare l’album più venduto di tutti i tempi, ovvero Thriller – e ricordandosi di quel periodo presentano la cover di Human Nature per poi “rientrare nei ranghi” con una tripletta straordinaria formata da I’ll be over you, No love e la strappalacrime Stop loving you che lascia spazio ad un bell’assolo di pianoforte di Dominique Taplin.

Si ritorna in elettrico con la bella Girl goodbye e la ruggente Lion, prima del tema tratto dal film Dune: a quel punto Steve Lukather ricorda George Harrison citandolo come grande fonte di ispirazione ed introducendo quindi While my guitar gently weeps, cover del celeberrimo brano dei Beatles scritto dallo stesso Harrison. Il concerto volge al termine ma c’è tempo per Make believe e soprattutto per l’attesissima Africa – il più grande successo dei Toto che ancora oggi dopo decenni sa regalare brividi grazie ad una prestazione formidabile di tutta la band: e’ davvero meraviglioso vederli cosi’ in forma, divertirsi e divertire un pubblico piuttosto vario, formato sia da ragazzini che da gente più adulta, prova che la buona musica non ha davvero età ed anzi riesce ad unire le generazioni. C’è tempo per un bis ed ecco l’immancabile Home of the brave che lascia a maggior ragione senza parole me e tutti i presenti: certo sarà difficile dimenticare una prestazione del genere, con un Lukather che sembra venuto da una galassia distante, tanto aliene sono le sue prestazioni che fondono tecnica, gusto ed espressività. Senza dimenticare il resto della band – da Steve Porcaro che non perde un colpo al redivivo Joseph Williams, sempre all’altezza della situazione.

Insomma i Toto confermano di essere la grande band di cui da sempre si parla – una band che chiunque ami la musica dovrebbe obbligatoriamente vedere in sede live, per poi tornare a casa con animo sollevato e le orecchie sature di piacevole melodia: un vero e proprio elisir.

SANTI LIBRA
Photoset by ALEX PANOZZO

Credits: si ringrazia Mabi Comunicazione per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Setlist:
1 – Devil’s tower
2 – Hold the line
3 – Lovers in the night
4 – Alone
5 – I will remember
6 – English eyes
7 – Jake to the bone
8 – Rosanna
9 – Georgy Porgy
10 – Human nature
11 – I’ll be over you
12 – No love
13 – Stop loving you
14 – Girl goodbye
15 – Lion
16 – Dune (Desert theme)
17 – While my guitar gently weeps
18 – Make believe
19 – Africa
20 – Home of the brave

Band:
Joseph Williams – voce
Steve Lukather – chitarra 
Steve Porcaro – tastiera, synth 
David Paich – tastiera 

 
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