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STEREOPHONICS – Live @ Fabrique, Milano 5-2-2018

STEREOPHONICS – Live @ Fabrique, Milano 5-2-2018

Si accendono e si spengono le luci al Fabrique. Si accendono e si spengono al ritmo schizofrenico ed esasperato di quell’idea chiamata ancora rock. Il rock é vivo, il rock è più vivo che mai e in questo 5 febbraio 2018 possiamo dirci sopravvissuti a tutte le possibili guerre nucleari proprio grazie alla musica, al rock, a gente come gli Stereophonics. Due ore di concerto, 24 canzoni in scaletta, decine di cambi di chitarra, luci e scenografia da applausi. Cos’altro si può desiderare? 

Dal Galles con furore, forse sottovalutati per troppo tempo, questi ragazzi gallesi hanno la forza e il seguito delle band migliori del pianeta. In piedi dal 1997, hanno inanellato hit su hit, passando abilmente dall’essere la classica band inglese con la chitarra a band più eterogenea e sofisticata. Le brillanti hit radiofoniche come Have a nice day o Mr. Writer vanno tranquillamente a nozze con quei pezzi sexy furbetti che fanno impazzire le donne e pure noi maschietti. Non a caso é un Fabrique tutto in dimenarsi con Maybe Tomorrow o le più recenti All in One Night o What’s All The Fuss About. Personalmente conobbi gli Stereophonics con The Bartender and The Thief, fine anni novanta, c’era ancora in giro l’onda lunga del Britpop e i derivati degli Oasis spopolavano tra noi ingenui quindicenni di un’Italia che assaporava questo sound inglese con la stessa curiosità con cui i nostri predecessori mangiavano i dischi dei Beatles.

I pezzi del nuovo disco hanno un sound che tira, che piace, che profuma di moderno, di ballabile, di trasgressivo. Geronimo é coinvolgente con quell’incedere ipnotico, i cosi qui del Galles sanno come incantare il pubblico. Taken a Tumble, Chances Are, Caught by the Wind sono già evergreen, ormai nella stessa posizione con cui gli Dei scambiano accordi e riff su Indian Summer, Dakota o I Wanna Get Lost With You. Uno spettacolo nello spettacolo le luci, come detto creano atmosfere particolarissime e il pubblico, coinvolto e partecipe come non mai in questa grande festa, sentitamente ringrazia, si struscia, canta e si diverte. Quante chitarre poi si son portati Kelly e Richard Jones, tutte quelle che avevano in casa, ogni due canzoni una chitarra diversa, e che suoni, che suoni, due che con la sei corde ci sanno fare da panico. Finisce la serata ma non il godimento, il bello arriva ora, che si cerca negli occhi, tra i ricordi, uno dei tanti passaggi di questa energica serata. Grazie Stereophonics per essere atterrati qui, a Milano, con la vostra rockeggiante astronave.

CRISTIAN BRIGHENTI

Credits: si ringrazia Indipendente Concerti per la gentile disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

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