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OTTAVIA BROWN opening La Rappresentante di Lista – Live @ Festa Libertà dei Popoli, …

OTTAVIA BROWN opening La Rappresentante di Lista – Live @ Festa Libertà dei Popoli, …

Vai alla Festa di Rifondazione e subito ti ricredi. Decenni di dicerie e nessuna reale prova di arte culinaria degna del migliore o peggiore Erode. Tra le tante tavole imbandite si, tanti bambini, ma nessuno servito come manicaretto prelibato. Tutti che corrono felici a perdifiato facendo slalom tra panche, birre e salamelle.  Anche Stalin si rivolterebbe nella tomba. E pure Cracco a Masterchef.

Ma non siamo qui a chiacchierare con le giraffe o ad ammirare le bandiere con falci e martello. La musica ha un linguaggio universale e in questo mondo globale può capitare d’incontrarsi sulle rive dell’Adda per dare anima, orecchie e cuore ad una brava e giovane artista bresciana, quella Ottavia Brown che conobbi, musicalmente parlando, in un agosto accaldato del 2016, con in faccia il mare e in testa il sole. Stasera non c’era il mare, ma c’era un forte caldo di scirocco. Nella cittadina che ha dato i natali al grande Valentino Mazzola, Ottavia si presenta elegante e raffinata, bella come uno swing d’oltremare, pronta a dribblare ogni emozione con un sorriso genuino che mette a proprio agio chi è venuto ad ascoltarla.

Presentare il disco Infondo non è semplice. È un bel disco, raffinato, elegante, arrangiato con grazia e maestria. Per l’occasione, Ottavia si fa accompagnare dal fido Andrea De Rose, talentuoso e giovane chitarrista della sua band. Due giovani, due chitarre, tanta passione, un set acustico sbarazzino ed emozionante nei quali vengono snocciolati con allegria e talento i pezzi dell’album. E così, tra Ottavia e la sua chitarra acustica e Andrea che alterna acustica ed elettrica scorrono bellissime immagini. Infondo, brano che da il titolo al disco ha sempre più quel piglio alla Consoli, e dal vivo, in acustico, ti fa pensare proprio alla Cantantessa. Ma non si può banalizzare la musica di una artista originale richiamando scomodi paragoni. Perché la musica di Ottavia è personale, è Brown, nel cuore e nell’anima, quell’anima che sembra ferma agli anni cinquanta, sessanta. Ed è in quel bellissimo passato che noi Eighties non abbiamo mai vissuto che Ottavia ci rimbalza. Ci si muove al ritmo di Non pensare mai alla morte, divertente ritratto ironico che come dice lei stessa serve a esorcizzare le brutte cose, per poi passare a pezzi come Il mio cuore va e lo perderò, Solo per andare, Donna d’altri tempi che se fossimo nel 1966 sarebbero classiconi da classifica e forse Ottavia sarebbe irraggiungibile come Mina e per poterle parlare dovrei scavalcare decine di bodyguards o millantare amicizie con Andreotti, Onassis o John Lennon.

Il brano che più mi ha emozionato, in questo set acustico è però L’ultima volta, perché proprio come ascoltandolo nella versione del disco, il cuore si fa cullare da quelle immagini rassicuranti che il testo riesce ad evocare, e quel raffinato In quell’estate mi dicevi vedrai, i giorni più belli non muoiono, muoiono mai… è uno di quei grandi passaggi della musica dove note e parole si fondono insieme per fare grande poesia… e li, d’istinto chiudi gli occhi per tornare indietro col tempo…

In conclusione, Ottavia omaggia Dalida, con la celebre Bang Bang, per ricordarci che se siamo qua, è perché qualcuno in passato ha scritto quelle pagine di storia, pure musicale, che hanno tessuto corde e strade per permetterci di poterle percorrere noi… e alla gente è piaciuta Ottavia, questa musica fuori dagli schemi che cerca di unire, con garbo ed eleganza, nonché grandi capacità,  due mondi diversissimi, quegli anni sessanta mai dimenticati dalla musica italiana e quel pizzico di moderno che serve per passare incolumi il ponte che dal passato porta dritti dritti al 2017. Bravi sia Ottavia Brown che Andrea De Rose, gentili e disponibili sia prima che dopo l’esibizione. Un bell’incontro Live, come si conviene quando si ama la musica.

Dopo Ottavia Brown, si è esibito un gruppo folk elettrico che sta prendendo molto piede nel panorama dell’Indie italiano, quei La Rappresentante di Lista di cui si sente tanto parlare. E questi ballano, danzano, si muovono, creano effetto Pink Floyd…
Ma questa è un’altra storia…

CRISTIAN BRIGHENTI