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MOSTLY AUTUMN – LIVE @ CROSSROADS LIVE CLUB (ROMA 30-10-2015)

MOSTLY AUTUMN – LIVE @ CROSSROADS LIVE CLUB (ROMA 30-10-2015)

Li aspettavamo da moltissimo tempo, veniva spesso annunciato un tour italiano dei Mostly Autumn, ma mai è successo. Il tutto diventa realtà grazie a Good Music, che li ha portati qui e grazie al Crossroads Live Club che li ha ospitati. L’attesa è delle migliori, tra le note di “The Endless River”, ultimo lavoro che ha chiuso la storia dei Pink Floyd. Verso le 22 circa si spengono le luci ed il primo ad entrare è Bryan Josh, seguito dal resto della band, prende la sua Fender e… “Good evening”, inizia così Bryan Josh, leader indiscusso dei Mostly Autumn, presentando così un concerto diviso in due set, il primo con l’intera performance dell’ultimo lavoro “Dressed In Voices” ed il secondo con alcuni brani estratti dalla loro discografia. I brani dell’album non sono stati eseguiti nello stesso ordine del cd  e ad aprire le danze spetta a “Saturday Night”, dove le voci di Josh e della Sparnenn si alternano su un sound molto melodico, un rock progressivo romantico d’altri tempi. A seguire poi un’altra serie di brani come “Not Yours To Take”, “Running”, caratterizzata dall’affascinante voce di Olivia Sparnenn e dal contributo chitarristico, molto gilmouriano, di Bryan Josh, poi “Home” dal sound misterioso , “First Day At School” , “Down By The River”, brani dove anche le tastiere di Iain Jennings svolgono un ruolo fondamentale nella musica dei Mostly Autumn, specialmente in quest’ultimo brano. Atmosfere folk ed acustiche in “Skin To Skin” e si va verso la fine del primo set e c’è anche il breve, ma efficace drum solo di Alex Cromarty. Il concerto va avanti con le influenze celtiche di “The House On The Hill”, grazie al flauto di Anne-Marie Helder, con le atmosfere malinconiche della splendida “Dressed In Voices”, con la chitarra di Josh trascinante e precisa e con “The Library”, dove tornano le influenze dei Pink Floyd e con “Box Of Tears” che chiude il primo set.
 
Una quindicina di minuti di pausa e i Mostly Autumn tornano sul palco per correre in lungo ed in largo nella loro discografia e “Out Of The Inn”, è una trascinante ballata celtica completamente strumentale, estratta da “For All We Shared..”, loro primissimo album e senza perdere troppo tempo arriva “Candle In The Sky”, delicata e psichedelica e “Hollow” con una grande performance vocale di Olivia, la prima estratta da “Storms Over Still Water” e la seconda da “The Last Bright Light”. Il pubblico ascolta quasi in religioso silenzio e le tre parti di “Pass The Clock”, estratte da “Passengers”, sono forse quanto di più prog la band abbia mai scritto e si prosegue senza sosta con altri ottimi brani del loro oramai vasto repertorio. C’è anche spazio per “Silhouettes Of Stolen Ghosts”, brano inedito scartato dalle sessions di “Dressed In Voices” Il pubblico inizia a reagire di più, c’è chi apre uno striscione di benvenuto, chi chiude soltanto gli occhi e chi si agita anche nei  momenti più melodici e la band sembra ricevere il calore del pubblico, suonando con più grinta, un calore che cresce sempre di più da ambo le parti e nell’ultima mezz’ora di concerto la band da il meglio di sé con “Silver Glass”, da “Heart Full Of Sky”, con la chitarra di Josh che arriva diritta al cuore  e con “Evergreen”, estratto da quello che è per me il vero capolavoro dei Mostly Autumn, ovvero “The Spirit Of Autumn Past”, secondo album della loro discografia.
 
Ma non finisce qui perché la band saluta ed esce per pochissimi minuti e ritorna per un bis acclamato e “The Last Climb” è pura adrenalina con ancora un Bryan Josh che incanta, ma è in “Questionig Eyes”, cover dei Breathing Space (praticamente un progetto parallelo dei Mostly Autumn attivo fino al 2011) che il chitarrista si lascia andare in un finale travolgente per un brano veramente struggente dedicato da Olivia Sparnenn al padre. “One more?”, incita Josh ed il pubblico è euforico e “Heores Never Die” mette veramente la parola fine ad un grande concerto, 2 ore e mezza dove i Mostly Autumn confermano che la musica è arte, il pubblico applaude e la band accoglie, forse anche senza aspettarsi tanto entusiasmo. Ci hanno fatto attendere quasi 20 anni per poterli vedere dal vivo, ma con questo concerto si sono fatti sicuramente perdonare e la promessa di Bryan Josh è “See you soon” e tutti noi lo speriamo.
 
FABIO LOFFREDO
Photoset by ANDREA STEVOLI
Setlist:
Set 1

  1. Saturday Night
  2. Not Yours To Take
  3. Running
  4. Home
  5. First Day At School
  6. Down By The River
  7. Skin On Skin
  8. The House On The Hill
  9. The Last Day
  10. Dressed In Voices
  11. The Library
  12. Box Of Tears

Set 2
13.   Out Of The Inn

14.   Candle To The Sky
15.   Hollow
16.   Pass The Clock, Part 1
17.   Pass The Clock, Part 218. Pass The Clock, Part 3
19.   Silhouettes Of Stolen Ghosts
20.   Silver Glass
21.   Evergreen
Encore:
22.   The Last Climb
23.   Questioning Eyes (Breathing Space cover)
24.   Heroes Never Die 
 
Members:
Bryan Josh: Voce, chitarra elettrica e acustica
Olivia Sparnenn: Voce e percussioni
Iain Jennings: Tastiere
Chris Johnson: Chitarra e voce
Andy Smith: Basso
Alex Cromarty: Batteria
Anne-Marie Helder: Flauto, tastiere, percussioni e voce
 
http://www.mostly-autumn.com/2/
https://www.facebook.com/Mostly-Autumn-153492314670721/
 
Credits: si ringrazia la Good Music ed il Crossroads Live Club per la gentilissima disponibilità e collaborazione