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Fuori piove, ma no, non è vero. Qualche goccia non fa primavera e una rondine non canta s …

Fuori piove, ma no, non è vero. Qualche goccia non fa primavera e una rondine non canta s …

Fuori piove, ma no, non è vero. Qualche goccia non fa primavera e una rondine non canta sotto i raggi del sole. Luglio è un lupo caldo e assnonato, messo lì a riparo da un dirupo chiamato estate. Chiamo casa e non c’è nessuno, questa casa è il Magnolia, che apre i battenti come un castello ferito, lasciando agli occhi della piazza un vuoto colmo di speranze.

Le speranze si materializzano tra i sinuosi movimenti, che chiarifican l’origine ( cit. Max Gazzé ) di un inevitabile tormento chiamato Sarah, Sarah con l’H, Sarah Stride, all’inglese. Sarah, giovane artista del panorama elettronico si presenta sul palco del Magnolia mettendo in mostra un fisico e una voce mozzafiato. Sul palco si scatena come pervasa da un’inestinguibile fiamma di elettricità, accompagnata da due fidi scudieri musicisti che la aiutano a presentare al pubblico l’Ep appena uscito, SCHIANTO che fa sfoggio di se con brani come I BARBARI o la ipnotica ESERCITO. Non saprei definire esattamente il genere di questa giovane artista italiana. Unire l’elettronica, i campionamenti e un pizzico di cantautorato impegnato non è facile, e mentre le zanzare ci divorano fameliche come iene della savana, la brava Sarah conclude il suo essere Opening Act tra i sinceri e meritati applausi del pubblico del Magnolia, che di comune fa Peschiera Borromeo ma talvolta è underground come Seattle o Chicago.

La bella voce di Sarah Stride è solo l’antipasto di ciò che mangeremo più in la. Le zanzare, come impazzite e mosse dalla voce di un demone interiore ci tagliuzzano la pelle a furia di morsi. Più che la birra stasera si beve l’Autan, e comunque, a scanso di equivoci, non è pubblicità occulta! Ho voglia di muovermi, abbiamo voglia di muoverci e sulle note in trance di TRIGGER HIPPIE entra Skye Edwards, la cui eleganza e raffinata figura mette a proprio agio il mondo con la guerra circostante.

http://www.tuttorock.net/interviste/sarah-stride-intervista-alla-cantante
http://sarah-stride.blogspot.it  
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Ufficio stampa: www.jalamediaactivities.com 

I Morcheeba son stati definiti la band più cool degli anni novanta e un motivo ci sarà. Ross Godfrey piazza una chitarra dominata dagli effetti in ogni angolo delle canzoni in scaletta. Dove c’è un buco vuoto, come in Corso 22 Marzo a Milano quando stai cercando disperatamente parcheggio, Godfrey infila un riff, una scala, un arpeggio, un assolo ed è tutto un bel sentire. I bassi del basso pompano sullo stomaco e si fa notte, sempre più notte. In giro non c’è il testosterone a 4.000 di cilindrata perché il pubblico dei Morcheeba è un pubblico maturo, composto da amanti della musica, soprattutto quella buona. La voce di Skye è sempre sublime, il tempo non passa mai, e se passa chissenefrega, noi qui alla data 24 Luglio 2017 ammiriamo una ragazzina di 40anni che ci fa tornare al ’98,2000, gli anni in cui le radio passavano con insistenza The sea, Blindfold, Rome wasn’t built in a day, World looking in, pezzi che ascoltati stasera ti fanno veramente capire come la musica non abbia età. Sembra uno ieri lontano, eppure è oggi. I Morcheeba li definiscono Trip Hop, un buon crossover tra Pop ed Elettronica, un ponte di passaggio tra gli anni 90 e gli anni ’20 del nuovo millennio. Skye, in vena e in forma scherza col pubblico, si lascia andare, si fa coinvolgere e coinvolge il Magnolia in un’unica grande famiglia, si canta a mò di karaoke, si canta per amore, per fuggire dalla malinconia, si canta perché ci piace cantare, si canta perché sul palco c’è una donna con la D maiuscola che con un sorriso ancora ingenuo sa trametterci una carica pazzesca. Si, bisogna abbonarsi a Skye, ma non intendo la Tv via satellite, ma proprio la cantante dei Morcheeba, perché vederla cantare 1 volta sola nella vita è riduttivo. Necessità di un vistoso replay. Ross Godfrey ci ricorda, tra una Tequila e l’altra, che stiamo assistendo ad uno spettacolo di Morcheeba-Rock, un sound magari non heavy e distorto come abituati al Magnolia ma comunque in grado di attraversare tutto lo spettro cromatico che può offrire quell’arcobaleno elettrico chiamato electric guitar.

Il finale è in crescendo, si balla, e non solo per sfuggire alle punture di zanzara, Let’s dance e compagnia cantando ci conducono ai bis dove Skye prima ci regala una bella interpretazione piano/voce, per farci passare in pochi secondi da un quadretto delicato ed emotivo al rombo di tuoni e suoni che è la magnifica Rome wasn’t built in a day. Carichi di musica e adrenalina abbandoniamo il Magnolia. Serata pazzesca. Signore e signori, i Morcheeba. Mancava qualche altra grande Hit all’appello, alcuni pezzi del recente passato non hanno lo smalto di un tempo, speravo in cuor mio di sentire be yourself, ma non ci può essere spazio per lamentele o rammarichi. Un sorriso generale della band, Skye che immortala il pubblico di Milano sul proprio telefonino e tanta bella scena ancora negli occhi. Questa è musica. Music is life.
 
CRISTIAN BRIGHENTI
Photoset by ROMANO NUNZIATO
Credits: si ringrazia Barley Arts per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
 
https://www.facebook.com/MorcheebaSkyeandRoss 

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