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MARK LANEGAN BAND – Live @ Vox Club, Nonantola (MO) 29-10-2017

MARK LANEGAN BAND – Live @ Vox Club, Nonantola (MO) 29-10-2017

Potrei sintetizzare le mie impressioni sul concerto di ieri sera con tre parole: “Bello come sempre”. D’altronde Mark Lanegan e la sua band sono una certezza e per scherzo, con una degli amici con cui vado al concerto, quando parliamo di Mark facciamo un inchino, tanta è la nostra riverenza nei confronti di un musicista attivo da decenni che, pur rimanendo fedele al suo stile, sa circondarsi di musicisti provenienti da progetti molto diversi e a sua volta partecipa come ospite in altrettanti progetti, confermando ogni volta la sua unicità. Ma cercherò di essere obiettiva.

Il concerto inizia senza tanti preamboli e le chiacchiere non saranno molte durante tutto il resto della serata. Tra una canzone e l’altra, Mark (inchino!) si limita a dire grazie, e il pubblico si deve accontentare delle parole cantate. Ma i suoi testi sopperiscono alla poca parlantina, e comunque siamo qui per ascoltare la sua musica.

Immersi nel nero e illuminati di rosso, Mark e i musicisti suonano senza pausa un repertorio che non si limita al nuovo album uscito quest’anno, Gargoyle, ma che va a pescare in quasi tutti i lavori dando molto spazio a Blues Funeral, del 2012, e al precedente album Bubblegum, del 2004. Mark ha già presentato il suo nuovo disco in Italia in una serie di concerti estivi, forse è per questo che lascia spazio a brani come “The Gravedigger’s Song”, “Hit The City”, “Riot In My House”, passando anche per “Creeping Coastline Of Light”, che il pubblico accoglie con applausi e ai quali viene riservata la prima parte di scaletta. Di Gargoyle in realtà ascoltiamo ben poco, peccato, perché è un lavoro molto valido, che vede la partecipazione, tra gli altri, di Josh Homme, Greg Dulli e Duke Garwood. Nel mio mondo dei sogni un giorno li vedrò suonare tutti insieme (forse basterebbe trasferirsi negli States…), ma per il momento in quanto a musicisti non mi posso lamentare: sul palco con lui ci sono alla chitarra Jeff Fielder, che lo accompagna anche negli ultimi tre brani in acustico, alla batteria Jean-Philippe De Gheest, alla tastiera e alla chitarra Aldo Struyf (assolutamente da ascoltare i suoi progetti paralleli Millionaire e Creature With The Atom Brain, questi ultimi aprirono il concerto di Lanegan a Firenze nel 2012) e al basso Frederic Lyenn Jacques (che aprì invece il concerto di Lanegan al Teatro Duse di Bologna nel 2013).

Comunque Pascal, il fonico, ce la mette tutta e riesce a farci godere di uno spettacolo senza fuochi d’artificio ma compatto, senza sbavature. Mark è un colosso, una colonna portante del rock come piace agli amanti del grunge, dello stoner e del blues: la sofferenza c’è stata, c’è, e non c’è bisogno di parlare, tutto quello che c’è da dire viene espresso con le canzoni; non c’è bisogno di saltare sul palco, c’è bisogno di persone che siano pronte a ricevere l’esperienza personale che qualcuno sta loro offrendo. Mark non è un ragazzino e non ci sono ragazzini tra il suo pubblico, un po’ dispiace ma questo ci preserva dal guardare il concerto attraverso lo smartphone di chi ci sta davanti. Artista adulto, pubblico adulto… Mi sento vecchia?

A fine concerto Mark sarà come sempre al banchetto del merchandising per firmare autografi e fare fotografie insieme ai fan. Resterei, ma la strada verso casa è un po’ lunga, ho già autografi di Mark e foto con lui, resto o vado? Vado… Sono veramente vecchia!
 
SILVIA RAGGETTI
Photoset by STEFANO NIERI

Creditssi ringrazia Studios Online per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Setlist:
Death’s Head Tattoo (Gargoyle, 2017)
The Gravedigger’s Song (Blues Funeral, 2012)
Hit The City (Bubblegum, 2004)
Creeping Coastline Of Light (I’ll Take Care Of You, 1999)
Emperor (Gargoyle, 2017)
Nocturne (Gargoyle, 2017)
Deepest Shade (Imitations, 2013)
Beehive (Gargoyle, 2017)
Bleeding Muddy Water (Blues Funeral, 2012)
Harborview Hospital (Blues Funeral, 2012)
Ode To Sad Disco (Blues Funeral, 2012)
Riot In My House (Blues Funeral, 2012)
Harvest Home (Phantom Radio, 2014)
Blues For D (Field Songs, 2001)
Floor Of The Ocean (Phantom Radio, 2014)
One Hundred Days (Bubblegum, 2004)
Mockingbirds (The Winding Sheet, 1990)
Methamphetamine Blues (Bubblegum, 2004)

  • in acustico:

One Way Street (Field Songs, 2001)
Bombed (Bubblegum, 2004)
Wild Flowers (The Winding Sheet, 1990)
 
Sul palco:
Mark Lanegan: voce
Jean-Philippe De Gheest: batteria
Jeff Fielder: chitarra
Frederic Lyenn Jacques: basso
Aldo Struyf: tastiera e chitarra

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