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LITFIBA – TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI @ Festival “Sogliano Estate” Sogliano al Rub …

LITFIBA – TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI @ Festival “Sogliano Estate” Sogliano al Rub …

Cazzo, quanto sono in forma i Litfiba!

Quando la band si sciolse nel 1999 io avevo appena dieci anni, quindi non ho mai avuto la fortuna di vedere Piero & soci live durante gli anni d’oro. Ma se c’è una cosa che posso dire è che, dalla reunion di fine 2009, queste bandiere del Rock italiano non hanno mai sventolato così in alto come in questo Tetralogia Tour.

Negli ultimi cinque anni, ai live dei Litfiba a cui ho partecipato ho sempre notato un pubblico piuttosto giovane, mentre questa sera vedo pochissimi under 30, e il capello bianco è ben diffuso. Ciò nonostante la carica non manca e quando gli attori di questo spettacolo arrivano in scena (in leggero ritardo sull’orario d’inizio) sono accolti da un’ovazione di quelle che rimangono impresse. Piero e Ghigo sono accompagnati sul palco da una line-up in buona parte nuova. Ritroviamo Luca Martelli alla batteria e facciamo la conoscenza di Federico Sagona alle tastiere e di Franco Li Causi al basso.

Si comincia e Africa, Dinosauro, Sotto il vulcano e la cantatissima Proibito si succedono veloci. Piero è molto carico e ha voglia di coinvolgere il pubblico chiamandoci spesso a cantare e a tenere il ritmo. Un altro paio di pezzi e l’accoppiata Maudit + El Diablo evoca i demoni di tutti i “ragazzacci” accorsi questa sera. Ora d’aria e La musica fa sono altre due perle molto sentite dallo Stato libero di Litfiba, che canta appassionato. Arriviamo a Siamo umani e la band si ritira dietro le quinte per una pausa dagli sforzi della serata. Tra un brano e l’altro il frontman non perde mai occasione per dispensare, come sempre, pillole del suo pensiero politico. Ma non solo, infatti, come dice lo stesso Piero (con un improbabile accento romagnolo): “Qui si parla di mafia ma si parla anche di gnocca!”. Non per niente, tempo di far passare la prima strofa di Goccia a goccia e una disinvolta signorina si fa issare da qualcuno sulle spalle e si mostra come mamma l’ha fatta. Piero apprezza e, nostalgico degli anni novanta, invita altre gentili volontarie ad imitare la ragazza (non c’è bisogno di dire che l’invito non è stato accolto ahah). Goliardia a parte la band inizia ora a calare gli assi, Spirito è in assoluto la botta migliore della serata, il pubblico sembra un’unica enorme entità che inneggia alla libertà.  La romantica Regina di cuori precede poi la quasi blasfema Gioconda, durante la quale Pelù (con tanto di cappello da Papa) fa salire sul palco due ragazze e celebra “il primo matrimonio gay del Rock ” (sono praticamente certo che una delle spose fosse la stessa che ha tanto generosamente mostrato le proprie grazie poco tempo prima, ma lasciamo un alone di mistero). Il mistero di Giulia e Ritmo #2 chiudono infine un set da asfalto crepato sotto i salti del pubblico.

I Litfiba suonano poco più di 20 brani ma il concerto dura comunque quasi tre ore. Questo perché l’approccio ai pezzi e molto diverso rispetto a quello che era durante il tour di reunion o il Trilogia Tour. Quasi tutte le canzoni, infatti, sono molto dilatate, viene lasciato un bel po’ di spazio all’improvvisazione. Improvvisazione volta non al virtuosismo, come ci si potrebbe aspettare (Ghigo non è mai stato un vero e proprio virtuoso), piuttosto è volta a creare delle atmosfere. Sognanti interludi musicali durante i quali Piero ammalia il pubblico ondeggiante. Un esperimento, secondo me, ben riuscito e che catalizza l’energia dei pezzi più martellanti come, per esempio, l’unico encore della serata. La band rientra suonando a tutto volume Cangaceiro e il pubblico impazzisce totalmente. Si salta, si canta e si agitano i pugni verso il palco mentre, durante i 10 minuti a cui arriva il celebre brano, Piero provvede a presentare la nuova band, lasciando ad ogni strumento il tempo per un cazzutissimo assolo (La batteria di Martelli mi ha letteralmente ribaltato il cervello!).

I Litfiba insomma, esattamente come il buon vino di Romagna, migliorano col passare degli anni. È sempre stato un piacere vederli ma quest’estate stanno decisamente dando il meglio di loro stessi… Fino al prossimo Tour!

MARCO RAGGI

photoset “DiKi”


Set 1 
Africa 
Dinosauro
 Sotto il vulcano
 Proibito
 A denti stretti
 Resisti
 Maudit
 El Diablo
Dottor M.
 Ora d’aria
 La musica fa 
 Tammùria 
 Prima guardia 
 Linea d’ombra 
 Siamo umani 
 Set 2 
Goccia a goccia 
 Ragazzo 
 Spirito 
 Regina di cuori 
 Gioconda 
 Il mistero di Giulia 
 Ritmo 2# 
 Cangaceiro

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