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LE VIBRAZIONI “Club tour” – Live @ Teatro Golden, Palermo 13-4-2018

LE VIBRAZIONI “Club tour” – Live @ Teatro Golden, Palermo 13-4-2018

Poco tempo fa, qualcuno ha definito Motta, il Lou Reed italiano. Se volessimo continuare questo parossistico giochino, dovremmo allora dire che Le Vibrazioni sono i Led Zeppelin dello Stivale. Poiché ho rispetto di tutti, ma soprattutto di me stesso, mi fermo al fatto che Motta è Motta e Le Vibrazioni sono Le Vibrazioni. Però possiamo approfondire il discorso su questi ultimi e il concerto presso il Teatro Golden di Palermo di questa sera, me ne dà la possibilità. Contro tutti i personalissimi pregiudizi del caso, devo ammetterlo: dal vivo sono una bomba!

Molto fa gioco il rientro di Marco Castellani, il bassista storico, che tempo fa lasciò la band per unirsi agli Octopus (band che non mi dispiaceva affatto e di cui ricordo la potente “Desire”). Emanuele Gardossi lo sostituì degnamente, ma diciamoci la verità, la straripante personalità di Castellani è un’altra cosa e negli equilibri della band è un fattore che conta, conta moltissimo. Con lo strumento non fa grandissime cose, ma ha un suono potentissimo, rotondo eppure definito. La stima nei suoi confronti è molta, anche perché il suo approccio punk è tra quelli che prediligo. Basso tenuto sulle gambe alla Douglas Glenn Colvin alias Dee Dee Ramone e groove da metterci un banchetto al mercato.

La sezione ritmica si completa in un gioco di rimandi attorno ad una cassa monolitica. Non si può non pensare a quanto il batterista, Alessandro Deidda, sia stato in cantina a studiare il drumming di John Bonham. Persino la batteria è la stessa, una magnifica Ludwig Vistalite, in questo caso con una vistosa finitura color arancio. Il cuore della band, come nel rock è indispensabile che sia, sono loro. Non si discute.  Le ritmiche sono quadratissime, essenziali, non c’è mai una nota o un tocco fuori posto. L’uso del timpano restituisce ai pezzi una timbrica sempre piena, con molte frequenze basse che permettono a Stefano Verderi di spiccare nel suo macinare riff su riff che, seppur mai troppo fantasiosi ed originali, sono comunque sempre efficacissimi. Il combo è davvero impressionante, così come la pressione sonora. Tutto è funzionale a che sia però Sarcina il vero centro della scena, il sole a cui tutto ruota. Ok, nel paragonarlo al Sole sono un po’ ironico. Non mi sono mai piaciuti i cantanti “egotici”. Però non si può non prescindere dal dato oggettivo: Francesco ha un carisma e una personalità straripante. Lo si noterebbe ovunque, anche se stesse spingendo pigramente un carrello al supermercato, non sapendo che sia il cantante di una band di successo!

Il suo apporto, oltre a firmare la quasi totalità dei brani della band, è anche in una certa attitude con la chitarra. Un feeling originato da un approccio si basico, ma condito con un sacco di Valvole saturate, che spingono la band e dialogano con perfezione svizzera con i “colori” usati da Verderi per “zozzare” la tela. Sono andato a vedere un concerto aspettandomi una pop-band (nonostante gli stili differenti, non riesco ad emanciparmi dal pensiero di associare le Vibrazioni ai Velvet) e invece mi trovo davanti una band rock a tutti gli effetti, e che band!

Nonostante crescano e vadano maturando anche artisticamente, continuo a trovare i loro testi alquanto acerbi. Il discorso su cosa funzioni, cosa faccia successo e cosa ci si possa aspettare inerpicandosi sugli ostici sentieri dell’arte è un discorso lunghissimo, noiosissimo e che non ho voglia di fare. Mi guardo attorno, la gente è strafelice di ascoltare quello che ascolta e non sarò certo io a giudicare. Mi rimane però il piccolo rammarico di non sentire, su una musica tanto potente e diretta, qualche verso che attiri la mia attenzione, qualcosa che ponga il me recensore dinnanzi ad un “oh” di meraviglia. Così come mi sarei interrogato una volta di più, prima di eseguire il tema del Padrino in una città così segnata per anni da lutti dolorosi, che col cinema hanno davvero pochissimo a che fare. Pur comprendendo la volontà di compiacere il pubblico, la si può trovare un’idea di dubbio gusto che a distanza di tempo mi fa rivalutare la “Cu ti lu dissi” proposta da Paola Turci in una sua precedente performance, sempre qui al Teatro Golden. A parte questo, mi complimento con la band per il feeling pazzesco che ha con il proprio pubblico. Gustoso il siparietto sull’eterna dicotomia accademica “arancinO Vs arancinA”, così come il bicchiere di vino rosso che si sono bevuti omaggiando platealmente la bella terra di Sicilia. E complimenti anche agli addetti ai lavori per l’organizzazione impeccabile di tutto l’evento (per la cronaca, oltre Le Vibrazioni, in apertura si sono esibiti i milanesi MotelNoire).

Ok, continuo ad essere straconvinto che Motta non sia il Lou Reed Italiano, ma sul fatto che Le Vibrazioni non siano almeno gli Zeppelin di Lombardia, non sono più così certo. I concerti anche a questo servono… a cambiare idea!

MASSIMILIANO AMOROSO
Photoset by AZZURRA DE LUCA
 
Credits: si ringrazia GN EVENTS per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Scaletta:
1)Intro (Seta)
2)Strani pensieri
3)Macchina del tempo
4)Raggio di sole
5)Dimmi
6)Se
7)Portami via
8)Insolita
9)In orbita
10)In fondo
11)Ovunque andrò
12)Sono più sereno
13)Niente di speciale
14)Notte d’estate
15)Dedicato a te
16)Così sbagliato
17)Vieni da me/Pianeta
 
Band:
Francesco Sarcina – voce, chitarra, theremin
Stefano Verderi – chitarra, tastiera, sitar
Marco Castellani – basso
Alessandro Deidda – batteria
 
https://www.facebook.com/pg/FraSarcinaeLeVibrazioni