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JOHNNY MARR op. Campos + Cappadonia “Acieloaperto” – Live @ Rocca Malate …

JOHNNY MARR op. Campos + Cappadonia “Acieloaperto” – Live @ Rocca Malate …

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E’ inevitabile che Johnny Marr venga citato come “lo storico chitarrista e cofondatore degli Smiths“, dato il segno epocale che questa band ha lasciato nella storia della musica. Detto ciò, Johnny Marr è un musicista  con un percorso artistico importante che lo ha portato a collaborare a vario titolo – sessionman, produttore o autore – con band come Talking Heads, The Pretenders, The Cribs, per citarne solo alcune;  ha fatto parte dei Modest Mouse dal 2006 al 2009 e infine ha compiuto nel 2013  l’importante passo da artista solista. E ha fatto bene.

Con tre ottimi album a suo nome all’attivo (“The Messenger“, “Playland” e l’ultimo del 2018 “Call The Comet“), Marr arriva a Cesena il 18 giugno per un concerto alla Rocca Malatestiana nell’ambito della rassegna “A cielo aperto”. Un concerto che,  a mio avviso, è veramente iniziato solo dal terzo pezzo, i primi due sono una sorta di affermazione di identità per mettere subito in chiaro le cose: si inizia con “The Tracers” dall’ultimo album “Call the Comet“: io sono questo oggi, seguito da “This Charming Man” degli Smiths: io sono stato questo in passato e ne vado orgoglioso. Dopo di che, per un pubblico che non raggiunge il migliaio di persone – ma che all’apparenza (dagli incontri fatti e dai discorsi colti durante il live) è composto per la maggior parte  da musicofili conoscitori “della materia” – il concerto può prendere la sua strada.

Johnny, classe 1963, è in splendida forma e come sempre “super stiloso”  (della “vecchia scuola” che insegna a distinguere una sottocultura anche dagli abiti indossati e dal taglio di capelli e comunque l’occhio vuole la sua parte quando sali su un palcoscenico!), così come non a caso sono i musicisti della sua band (in formazione classica: basso, batteria, chitarra – oltre alla sua chitarra naturalmente) scelti, a suo dire, non tanto o non solo in base alla perfezione tecnica, ma per una questione “di chimica”: insomma una vera band, non dei musicisti che accompagnano un solista. Rimane il fatto che lui è un vero “guitar hero”: ha creato un sound immediatamente riconoscibile anche in quei brani che hanno poco o nulla in comune con lo stile della sua prima band… e 40 anni passati con la chitarra al collo producono dei bei risultati quando si suona!

Impossibile non entusiasmarsi alla prima nota di ognuno dei pezzi degli Smiths che Marr ha scelto di eseguire, oltre a “This Charming Man“: “Bigmouth Strikes Again“,  “Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me“, “How Soon Is Now”  per concludere, come fa ad ogni concerto, con “There Is A Light That Never Goes Out” (da un punto di vista vocale: una bella interpretazione e non un tentativo impossibile di imitare Morrissey). L’effetto prodotto dall’accostamento tra la sua produzione solista e questi brani storici non è affatto impietoso, anzi, se da un lato rende bene l’idea del percorso compiuto dall’autore, dall’altro conferma che la vena creativa del nostro Johnny non si è ancora esaurita, come dimostra l’entusiasmo con cui vengono accolti anche i suoi brani da solista, uno su tutti “Easy Money” . A quanto sopra si aggiunge “la chicca” della cover dei Depeche Mode “I Feel You” (incisa da Marr come singolo): ineccepibile.
E’ proprio vero: there is a light that never goes out.

ANGELA ZOCCO
Photoset by ANDREA NASCETTI

Credits: si ringrazia Comcerto per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.