Now Reading
GLENN MILLER ORCHESTRA “It’s Glenn Miller Time” – Live @ Teatro Du …

GLENN MILLER ORCHESTRA “It’s Glenn Miller Time” – Live @ Teatro Du …

Il mito, la storia nella storia, un nome evocativo come la Glenn Miller Orchestra, la tragica scomparsa fisica del suo fondatore con la band originaria nel 1944 sopra il canale della Manica non ha impedito il proseguire della saga. Se c’è un teatro che poteva accogliere la storia dello swing questo è sicuramente il Teatro Duse, con i suoi palchi e le sue poltroncine in velluto rosso, un luogo storico per un ideale connubio con la storia del jazz e questo tour, It’s Glenn Miller Time, che continua ad inanellare sold-out  
La corposa orchestra si presenta con la bellissima ed immortale Moonlight Serenade, i tipici carezzevoli, lucidi suoni dei fiati, il tondo notare del contrabbasso, la batteria così diversa dal rock cui siamo abituati, invece della potenza c’è un soffuso accompagnamento, il Maestro Will Salden siede al piano, si alza per presentare i vari membri, che a turno si accostano al microfono, anche questo richiama gli antichi fasti dei films ambientati nella grande mela, i tempi luminosi di Hollywood. Vedere i trombettisti armati di bombetta bianca dal bordo rosso con cui chiudono la bocca dello strumento fa tanto vintage, un fascino che forse si è perso nelle sabbie del tempo, e che rivive stasera. 

E nel mito rivive il mito, il gioco di parole serve ad evocare l’essenza di quella che è considerata la cantante più grande di tutti i tempi, al di là delle sterili classifiche, lo spirito di Lady Ella Fitzgerald rivive nelle corde vocali della bravissima Miett Molnar che si lancia nella immarcescibile A tisket a tasket, abito da sera in stile, duetta con la band in un divertente gioco di squadra.  Tuxedo è un nome che ricorre spesso nella musica swing e jazz, l’innata eleganza ed il solenne distacco di questo sound ben si associa ad un abito classico e raffinato come lo smoking, il tuxedo per l’appunto, il dinner jacket, non per niente la divisa di ordinanza di questa band e di tutte le similari. Tuxedo junction ci riporta come in un sogno al famoso Cotton Club, l’orchestra che suona, il fumo degli havana, i cocktail serviti da camerieri in livrea, i corteggiamenti eleganti, ed il direttore Salden che svela di essere anche un ottimo cantante in Ciribiribin
Ed è ancora Miett Molnar a riproporre Ella con la prorompente I’m thrilled, ma è una notte da star questa, tocca alla spumeggiante e geniale Don’t be that way dell’incredibile Benny Goodman, le trombe ed i tromboni sono primattori e la chiusura con tutti i fiati in piedi semplicemente imperiale. Harry Warren e Mack Gordon la composero nel 1942 proprio per l’originaria Glenn Miller, ripresa da Frank Sinatra prima, ed ora cantata dal Maestro Salden che la esegue assieme alla Molnar ed agli altri Moonlight Serenaders che dimostrano insospettate doti vocali oltre che strumentistiche. E la carrellata di evergreen riporta alla luce il grande trombonista Urbie Green e la sua People like you and me. E tocca ancora alla First Lady of Song, Ella oggi Molnar, eseguire When you’re smiling, con il sax ad intercalare la voce della cantante con il suo suono abrasivo. E l’avvicinarsi della fine del primo set non può non portare il simbolo della Glenn Miller Orchestra, quella canzone che l’ha resa celebre ed immortale, In the mood, con i musicisti a formare una granitica line-up sul bordo palco, con cinque sax a scolpire un monumento musicale.  

 Il secondo set parte in delicatezza con la gershwiniana Rhapsody in blue, per poi salire di tono sulle note della Molnar che ha lasciato il castigato verde per un abito rosso fuoco ed esplodere nella fluorescente Little brown jug di Jerry Gray. Solenne e bellissima At last, la voce suadente di Miett è solcata dal lamento di una tromba che le si affianca nello scorrere di questa perla presentata sul palco del Duse. E la batteria delicata ascoltata fino adesso si dilata rabbiosa con le pelli ad urlare di dolore sotto i mallet di un incredibile ed improvvisato rocker come Niklas Walter che si prende meritati applausi a scena aperta per un drummin’ di grande livello. La splendente classica spumeggiante American patrol è piena della vera essenza dello swing, un brano trascinante che si stempera nella dolcezza di un lungo assolo di tromba che caratterizza la malinconica Memories of you, una tromba solista che si trasforma in duo nel finale per una conclusione che fa esultare il sold-out del Duse in applausi scroscianti che, meritatissimi, proseguono nella lussureggiante Pennsylvania 6-5000, un bop d’altri tempi, ti puoi aspettare di vedere il gestore del locale con la sigaretta a penzoloni alla Bogart, arricchita da una contaminazione rhytm & blues dichiarata e di grande effetto. E si chiude con la reprise di Moonlight shadow dedicata al pubblico da Salden e dalla immacolata voce di Miett Molnar che sulle serafiche note del brano augura una good night al pubblico del Teatro Duse.

Ma manca ancora la ciliegina sulla torta come si suol dire, una delle canzoni più famose di tutti i tempi, eterna evergreen ripresa da tanti, Chattanooga Choo Choo è la perla di un medley-jam session che porta alla gloriosa chiusura di una serata memorabile con una line-up, non di corde stasera, ma di fiati, che tempestano di note gli spettatori.A great big band, thanks Glenn Miller Orchestra!!!! 

MAURIZIO DONINI 
Photoset by NINO SAETTI 
 
Credits: si ringrazia Bit Concerti, l’Ufficio Stampa Mannucci ed il Teatro Duse per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento. 

Setlist:
Set 1:
moonlight serenade
Flying home
Sunrise serenade
A tisket a tasket
Tuxedo junction
Ciribiribin
I’m thrilled
Don’t be that way
Serenade in blue
People like you and me
When you’re smiling / Marie
I won’t dance
Vilia
In the mood
On the sunny side of the street
Set 2:
Rhapsody in blue
Far away places
Little brown jug
Don’t sit under the applet ree
At last
Tiger rag
Londonderry air (Danny boy)
Mean to me
American patrol
Memories of you
A stringo f pearls
Pennsylvania 6-5000
Moonlight serenade
 
Band:
Wil Salden – bandleader, piano
Erik Veldkamp – tromba
Loet Van Der Lee – tromba
Ellister Van Der Molen – tromba
Pascal Haverkate – tromba
Uli Plettendorff – trombone
Hansjorg Fink – trombone
Ron Oligschlager – trombone
Jenke De Vries – trombone
Malte Durrschnabel – sassofono, clarinetto
Peter Peuker – sassofono, clarinetto
Frank Jacobi – sassofono, clarinetto
François De Ribaupierre – sassofono, clarinetto
Achim Schroter – sassofono, clarinetto
Ingo Senst – basso
Niklas Walter – batteria
Miett Molnar – voce
Moonlight Serenaders (Wil Salden, Miett Molnar, Peter Peuker, Hansjorg Fink, Pascal haverkate) – voce
Huub Salden – tour manager
Dirk Oliestelder – ingegnere del suono
 
http://www.glenn-miller-orchestra.de/t3/index.php
http://glennmillerorchestra.com/licensed-territories/
http://glennmillerorchestra.com
https://www.facebook.com/glennmillerorchestra
https://www.youtube.com/user/TheOfficialGMO