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FOO FIGHTERS “WORLD TOUR 2015” @ UNIPOL ARENA CASALECCHIO DI RENO (BO) 13-11-2 …

FOO FIGHTERS “WORLD TOUR 2015” @ UNIPOL ARENA CASALECCHIO DI RENO (BO) 13-11-2 …

Chiedi “Chi erano i Foos?”! Essendo a Bologna parafrasare il Gianni nazionale ci può anche stare, una Bologna che Grohl ha più volte richiamato ed osannato durante il live alla Unipol Arena. Già, ma chi sono i Foos?  Da millenni moltitudini di persone perse si affannano, non è dato sapere se Jimmy Page sia davvero tra loro o meno, ad invocare il demonio, purtroppo per loro nessuna risposta malgrado l’alto numero di satanisti che popolano le terre, vero che purtroppo il maligno già alberga tra noi se non in noi. Altrettante centinaia di migliaia di adepti agli X-Files cercano di richiamare l’attenzione degli omini verdi verso il nostro misero pianeta, a parte sussurrate apparizioni in Area 51 anche qui il numero non ha prodotto risultati adeguati all’impegno. Poi “bastano” 1.000 rockers improvvisati per portare un gruppo mondiale a suonare in Romagna tra donne e motori, ecco chi sono i Foo Fighters!!! Onore al grande Zaffagnini e disonore ai similtalenti xfactoriani che non si degnano neanche di rilasciare un’intervista.

Posso perdermi a raccontarvi per la centesima volta di come sia sulfurea Monkey Wrench a voi che avete consumato i cd dei Foos? Ma per chi non c’era possiamo dire che dopo una esibizione semplicemente terrificante per potenza e qualità di Trombone Shorty & Orleans Avenue, una band guidata dal travolgente cantante che da sola vale un concerto, un connubio che unisce l’immediatezza del funky agli insistiti fraseggi del jazz mescolando il tutto con cucchiaiate di rigoglioso soul, strepitosi.

 Uscito tra osanna Trombone, cala un enorme velo rosso e nero con due enormi FF, il tempo di preparare il palco ed un urlo belluino, selvatico ed animale, “Are you ready?”, ripetuto con preistorica potenza ad ogni risposta di una massa urlante che ha riempito ogni angolo della Unipol Arena infiamma ogni spirito. Cala il telo ed appare King Dave, mai tanto titolo fu più giusto, con la sua gamba ingessata e claudicante è proprio su un trono che appare Grohl, motorizzato  scorre avanti ed indietro senza sosta. Un headbanging senza sosta con la sua chitarra che chiede pietà, una voce che non ha nulla di cristallino e liquefatto, ma affonda in un crogiuolo di animalesca violenza senza mai cedere un attimo per tutta la durata del concerto.
Dopo l’esplosiva triplete iniziale  viene uno dei brani più belli, e per certi versi sottovalutati, la delicata e lavica nella sua abrasività Something from nothing, interpretata magistralmente con compenetrazione intimistica di grande impatto e suonata acida e dura come si deve, è semplicemente commovente nella sua grandiosa bellezza. E The pretender ne è la naturale estensione tossica ed urlata, si prosegue con tutta la carrellata della setlist, il medley queeniano, le dediche al pubblico, definito il migliore di tutti da Dave, i trascorsi felsiniani devo avere lasciato ottimi ricordi. Una band richiamata spesso ed elogiata, uno Shiflett che è un virtuoso della sei corde, solista che infila fulminei riff con una compassatezza che sembrare facile anche il difficile. Un Rami Jaffee, che ancora si è dimostrato di grandissimo valore, su icone come Mendel Smear non serve spendere una sola parola per non essere banali. Ancora la devastante versione di Arlandria, che all’uscita destrutturò la consolidata architrave forte-piano-forte con il suo dirompente e rivoluzionario forte-forte-forte. Una lunga e super contaminata Skin and bones di primordiale fascino nel suo acustico incedere, con un divertito Grohl ad infilarci dentro i Muppetsiani Manamanà Manà Manà a più riprese, colloquiando con i fans spesso e volentieri. Andando a dileggiare un eccezionale Taylor Hawkins, , “Taylor” gli dice “dici Bologna grazie “ e lui obbedisce, poi gli passa “Bologna stronza” e “Bologna vaffanculo” con un Hawkins che non capisce i buuuu divertiti dei fans. Un autentico martello demolitore  violentando le pelli senza sosta e mostrando tutte le sue doti canore, oltre i cori si è esibito anche in brani completi con assoluta perizia, un vero punto di forza della band con il suo drumming imperversante per potenza e pulizia, oltre una naturale simpatia. E via con la tagliente All my life e si chiude ovviamente con Best of You,  con il frontman che si alza in piedi e cammina trascinando il suo piedone per salutare la marea umana, “I’ll come back, You’ll come back” è la sua promessa e l’impegno che strappa a tutti i presenti.

Una maiuscola esibizione di potenza per una band al top mondiale, con la travolgente simpatia del cantante, un vero istrione che si diverte a gigioneggiare  con pubblico e compagni e che dimostra una vitalità quasi sovrumana per carica e potenza, con una band di tale livello da rasentare la perfezione. A rivederci presto Foos.

MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI @ Rockin’1000 Cesena

Credits: si ringrazia LiveNation e StudiosOnLine per la perfetta organizzazione e la gentilissima disponibilità.

Setlist:
Everlong
Monkey Wrench
Learn to Fly
Something From Nothing
The Pretender
Big Me
Congregation
Walk
Eruption / Ain’t Talkin’ ‘Bout Love / Tom Sawyer / Roundabout / Rope
Cold Day in the Sun
My Hero
Times Like These
Breakout
Arlandria
White Limo
Wheels
All My Life
These Days
The feast and the famine
Skin and bones
This Is a Call
In the Flesh? (Pink Floyd cover)
Best of You
 
Members:
Dave Grohl – voce, chitarra
Chris Shiflett – chitarra, cori
Pat Smear – chitarra
Nate Mendel – basso
Taylor Hawkins – batteria, cori
Rami Jaffee – piano, keyboards
 
Il concerto di Cesena su Tuttorock
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