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FATES WARNING + Methodica – Live @ Orion Live Club, Roma 21-1-2018

FATES WARNING + Methodica – Live @ Orion Live Club, Roma 21-1-2018

Ai Methodica l’arduo compito di aprire le danze, in un locale purtroppo ancora semi deserto. Peccato, perché in Italia sono poche le band progressive metal che possano tener loro testa e sul palco i ragazzi hanno dimostrato di valere almeno quanto i loro ottimi album in studio. Con grande carisma, professionalità e sicurezza nei propri mezzi, i nostri hanno sciorinato un live set breve ma intenso, fatto di un metal progressivo non originalissimo, ma curato nei minimi dettagli e assai accattivante. Senza fare nomi, conosciamo band straniere ben più quotate, alle quali i Methodica non hanno assolutamente nulla da invidiare, sia a livello tecnico che compositivo. Il pubblico presente ne ha avuto la prova, ed è probabile che qualche nuovo proselito romano, i veronesi lo abbiano trovato.
 
LINE-UP:
Massimo Piubelli – vocals
Marco Baschera – keyboards
Marco Ciscato – guitars
Paolo Iemmi – bass
Marco Piccoli – drums 

http://methodicaband.wix.com/methodica 
https://www.facebook.com/pages/Methodica/658295300965444 
https://www.youtube.com/user/METHODICAchannel 
https://itunes.apple.com/it/artist/methodica/id366737710

Accolti dagli applausi scroscianti del pubblico, i Fates Warning scelgono di aprire la data romana con il brano From The Rooftops, opener dell’ultimo convincente album Theories Of Flight. Con il suo incipit atmosferico, l’esplosione metallica ed il refrain accattivante, il pezzo si è rivelato ideale per dare il via alle danze, ma è con la successiva tripletta che il concerto ha preso il volo e ha raggiunto lo zenit in un batter di ciglia. Life In Still Water è stata subito un tuffo al cuore per i fan, seguita a ruota da One, altro brano amatissimo estratto da Disconnected, e dalle melodie sontuose di Pale Fire. Risultato: Roma conquistata! La band ha dato subito l’impressione di essere in forma strepitosa. La precisione nell’esecuzione dei brani è stata a dir poco impressionante e altrettanto notevole sarebbe stato l’impatto sonoro, se solo l’acustica del locale si fosse rivelata all’altezza. Questo il più grande cruccio della serata: suoni impastati e un Ray Alder davvero troppo penalizzato nei volumi e nelle frequenze. Forse anche per questo lo stesso Alder ha mostrato la tendenza ad urlare sempre di più con il procedere dell’esibizione, a scapito chiaramente dell’interpretazione.

A questo punto i Fates Warning hanno eseguito una serie di brani estrapolati dalla propria storia più recente (compresi due estratti dal controverso FWX), episodi che su disco hanno una certa resa e un indiscutibile valore artistico, ma che suonati dal vivo in rapida successione hanno smorzato un poco l’entusiasmo suscitato dall’esplosiva partenza. Da segnalare comunque la brillante Pieces Of Me e l’intensità emotiva sviluppata dall’articolata The Light and Shade of Things, brano pescato dal recente Theories Of Flight che l’audience ha accolto al pari di un classico della band.

Superato anche lo “scoglio” di And Yet It Moves, suite estratta dal penultimo album Darkness In A Different Light, il concerto è decollato nuovamente e non ha più concesso attimi di respiro. Nothing Left To Say, Silent Cries e soprattutto The Eleventh Hour e Point Of View dal capolavoro Parallels sono classici intramontabili che hanno segnato un’epoca metallica e i Fates Warning ancora li ripropongono con grandissima passione, beandosi del caloroso abbraccio dei fan. La sezione ritmica composta ormai da parecchi anni dal duo Bobby Jarzombek e Joey Vera è ancora devastante. Il bassista, in particolare, è uno spettacolo di attitudine ed intensità. Il duo composto da Jim Matheos e Micheal Abdow è meno appariscente, ma altrettanto impeccabile. Matheos ha confermato di possedere carisma e  classe da vendere, ma è il giovane Abdow a svolgere il lavoro tecnicamente più impegnativo, eseguendo la maggior parte degli assoli e dei fraseggi più impegnativi senza sbavature, seppur concedendo davvero poco allo spettacolo. Lo si è visto  interagire con maggiore spensieratezza con il resto della band solo verso la fine del concerto, mentre per gran parte dello show è apparso come una monade, al soldo della band e utilissimo alla causa, ma un po’ isolato a livello emotivo dal resto della storica formazione.

Il bis, dopo una breve uscita di scena, non poteva che essere memorabile. Con un’altra tripletta da infarto costituita da Through Different Eyes, Monument e Eye To Eye, i Fates Warning si congedano dal pubblico Romano lasciando il ricordo indelebile di una band dalla classe sconfinata. La serata, lo si è detto, averebbe potuto essere ancor più straordinaria,  ma un concerto dei Fates Warning è un concerto dei Fates Warning: band unica e inimitabile, live show unico e ineguagliabile.
 
Report & photoset by RICCARDO ARENA
 
Credits: si ringrazia Hub Music Factory per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento con l’Orion Live Club,
 
Members:
Ray Alder: Voce
Joey Vera: Basso
Bobby Jarzombek: Batteria
Jim Matheos: Chitarra
Frank Aresti: Chitarra solista in “From The Rooftops” e “White Flag”
Michael Abdow: Chitarra solista in Chitarra solista in “White Flag”
 
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