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Dream Theater “Images, Words & Beyond Tour” – Live @ Auditorium Ling …

Dream Theater “Images, Words & Beyond Tour” – Live @ Auditorium Ling …

Sono trascorsi ormai 25 anni da un disco che ha segnato la storia di una band e di diverse migliaia di suoi fan: Images and Words, lavoro capostipite della produzione matura dei Dream Theater, lavoro si potrebbe dire iniziatore di un genere, il progressive metal, che raccoglie i consensi trasversali di ampie fette di pubblico. Il compleanno di questo album viene ormai festeggiato con costanza dalla band, che già lo aveva proposto integralmente nel 2007, in un tour che toccò anche l’Italia con l’Idroscalo di Milano. Da allora sono cambiate diverse cose, e anche la formula di questo concerto si distanzia in parte dal precedente. Quello che ci regalano i 5 membri della band è uno spettacolo in due atti, perfetto nella cornice dell’Auditorium, essenziale e dall’acustica perfetta con i suoi pannelli in legno; scenografia sul palco assolutamente minimale, sobrio il logo della band sulle grancasse di Mike Mangini, luci di scena calcolate al millimetro. Il primo atto è quello più vario, dedicato a una antologia di brani scelti da diversi album, a partire dal più recente e ambizioso progetto dei DT, The Astonishing, di cui ascoltiamo piacevolmente The gift of music e Our new world. Dark Eternal Night è il brano scelto per aprire le danze, e fin dall’inizio si capisce che la serata sarà indimenticabile: sullo stato di forma delle colonne portanti, ovvero Jordan Rudess, John Myung e il semi-divino John Petrucci, non si può avere mai alcun dubbio, sono una sicurezza, e Mangini (pur discostandosi un po’ dallo stile del sempre caro Mike Portnoy) regala una prestazione grintosa e sempre attenta. Quello che ormai stupisce è la performance di James LaBrie, autore in passato di concerti alquanto opachi (per non dire del tutto senza voce): stasera è diverso, certo l’estensione vocale non è più quella di 25 anni fa, ma un po’ di mestiere aiuta a mascherarlo, e l’intensità emotiva e la capacità di adattare la voce al brano sono decisamente superiori alla norma. Nel corso della prima parte, quindi, salgono le aspettative, grazie soprattutto a una entusiasmante As I am, dall’indimenticabile Train of Thought, che sul finale si fonde a perfezione con Enter Sandman dei Metallica (ma ricordiamo che i DT avevano già registrato in passato un intero album di cover dei Metallica, quindi è naturale che siano nelle loro corde), e alla finale Breaking all illusions, tratta da A dramatic turn of events, che culmina in un rincorrersi di assoli che portano l’emozione ai massimi livelli. Nel mezzo, è da segnalare un fatto alquanto memorabile, ossia il bass solo di Myung, che esce per un momento dal suo anonimato introverso e si prende per una volta uno spazio tutto per sé da dedicare ad una cover di Jaco Pastorius.

Act 2: Images and Words: probabilmente potremmo dire che basta il titolo, o a esagerare le prime note di Pull me Under, a far scendere la lacrimuccia ai fan di vecchia data. Un po’ di incertezza per James nei primi brani, coperta dagli assoli sfavillanti di Petrucci (da brivido anche nel ricordo) ma la ripresa è pronta, giusto in tempo per una sempre emozionante Surrounded. Metropolis, uno dei brani simbolo della band, fa da rampa di lancio per un finale in crescendo di bravura, con alcuni brani forse un po’ sottovalutati dei DT, la variegata e esaltante Under a glass moon e la poetica e intima Wait for sleep, eseguita da Jordan e James alla perfezione. Il finale è ovviamente Learning to live, una cavalcata che non vorrebbe mai finire sulle note degli assoli alternati di Jordan e John, e un urlo finale di James che ci rimane nel cuore. Le chicche della seconda parte sono le gag sul palco, in cui James ci racconta – e fa parlare anche Petrucci! – (forse anche per prendere un po’ di fiato) episodi della giovinezza della band, quando suonavano questi stessi brani davanti ad un “folto” pubblico di 5-15 persone, viaggiando in van su e giù per gli States, non sempre così ospitali come narrano le leggende del Sud. Ulteriore finale inaspettato è l’esecuzione integrale di tutti i movimenti di A change of seasons, una piccola e magnifica opera semidimenticata come tante ce ne sono nella discografia dei Dream Theater.

I nostri ci lasciano così, dopo aver risvegliato i nostri neuroni con una marea di note sublimi e aver generato ancora più voglia di tornare a casa e mettere in loop nello stereo l’intera produzione del gruppo: un tour particolare, da mettere in cassaforte e ricordare negli anni, caratterizzato da una setlist più unica che rara (anche se inevitabilmente avara di alcuni grandi classici) realizzata senza distrazioni, senza sbavature di rilievo, ma con tutta la precisione e l’intensità che caratterizzano una grande band. 

IRENE DOGLIOTTI
Photoset by ANDREA BOSCHETTI

SETLIST
Act 1:
The dark eternal night
The bigger picture
Hell’s Kitchen
The gift of music
Our new world
Portrait of Tracy (Jaco Pastorius cover)
As I am/Enter Sandman (Metallica cover)
Breaking all illusions
Act 2:
Pull me under
Another day
Take the time
Surrounded
Metropolis pt.1: The miracle and the sleeper
Under a glass moon
Wait for sleep
Learning to live
Encore:
A change of seasons
 
Dream theater – Formazione
James LaBrie: vocals
John Myung: basso
John Petrucci: chitarre, backing vocals
Jordan Rudess: tastiere
Mike Mangini: batteria

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