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ARW | YES – Live @ Auditorium Parco della Musica, Roma 17-7-2017

ARW | YES – Live @ Auditorium Parco della Musica, Roma 17-7-2017

Rick Wakeman aveva promesso il 5 maggio, durante il suo concerto per solo piano all’Auditorium parco dell Musica di Roma, che sarebbe tornato a trovarci a luglio, insieme agli amici Jon Anderson e Trevor Rabin.
La promessa è stata matenuta lunedì 17, alla Cavea dell’Auditorium, in una piacevole serata romana.
Nelle ore che precedevano il concerto si respirava aria di grande occasione, in effetti era un bel pezzo che non si aveva la possibilità di sentire la magica voce di Jon Anderson, che aveva dovuto lasciare gli Yes per problemi di salute in occasione del tour del quarantennale della band.
Nel periodo successivo, dopo la guarigione, l’unico collegamento con il gruppo di cui Jon Anderson è stato fondatore insieme al compianto Chris Squire, sono stati due album realizzati con l’amico di una vita Rick Wakeman.
Quella che potrebbe essere definita “la strana coppia del prog”, viste le profonde differenze caratteriali dei due, ha deciso di coinvolgere il chitarrista Trevor Rabin, anche lui negli Yes tra il 1983 e il 1991, per formare gli ARW e riproporre in piena legalità la musica degli Yes.
Va detto che i rimpiazzi di Jon, seppur bravi, non sono mai riusciti a sostituire il front man nei cuori dei fan storici degli Yes, che ne hanno sempre desiderato il ritorno in pianta stabile nella band.

In quasi perfetto orario i nostri tre ineffabili eroi, coadiuvati da Lee Pomeroy al basso e da Louis Molino III alla batteria, aprono il concerto con Cinema, seguito immediatamente da Perpetual Change.
È subito magia, i suoni sono potenti e ben bilanciati, i gregari, se così vogliamo definirli, offrono una solidissima e raffinata base ritmica, Jon e Rick impongono immediatamente il loro carisma e Trevor si fa notare per una mobilità e vivacità che certo non appartengono al suo omologo Steve Howe.
Rabin è chitarrista straordinario e giustamente gioca la partita con il suo stile, ma naturalmente si fa preferire nei brani tratti dagli album che lo hanno visto protagonista e che suonano più “in fase” rispetto alla memoria sonora degli spettatori.
Seguono Hold On e I’ve seen All Good People, splendidamente eseguiti, con la voce di Jon Anderson tornata al candore himalayano di sempre e con un Rick Wakeman che, sotto il sotto il suo immancabile mantello, non finisce mai di stupire per velocità, lucidità e capacità di gestire una imponente mole di suoni e di tastiere, tra le quali sono presenti due Moog ampiamente precedenti all’era digitale.
Successivamente trova spazio Louis Molino III, con un assolo che combina forza esplosiva e raffinatezza esecutiva e che ha il pregio di essere ben calibrato in termini di durata.
Dopo la breve inattività, gli altri componenti della band si riuniscono sul palco per dare vita ad un’ottima versione di Lift Me Up, da Union, un album che può essere considerato una pietra angolare della storia degli Yes, costituendone appunto la riunione dopo lo scisma e la nascita parallela di ABWH (Anderson Bruford Wakeman & Howe).
Segue la celeberrima And You and I, bellissima, solenne, si ha la netta impressione che i musicisti la vogliano assaporare nota per nota, esattamente come la platea di fronte a loro.
L’alternanza anni 70, anni 80 prosegue nella parte centrale del concerto con Rhythm of Love, Heart of the Sunrise e Changes; la band è un meccanismo ben oliato e lanciato al massimo, con Jon che domina la scena con la sua carica spirituale e la sua gestualità che crea un costante collegamento con il pubblico.
Si arriva quindi ad un momento importante dell’esibizione, con l’accoppiata Long Distance Runaround, The Fish ed il relativo sempre attesissimo assolo di basso.
Avendo in mente la spettacolare performance di Billy Sherwood nel giugno 2016 al Teatro Olimpico, per la prova di Lee Pomeroy c’era sicuramente molta aspettativa.
Se la continuità con il passato è assicurata dal fatto che Lee imbraccia un basso Rickenbacker, come il grande Chris Squire, va detto anche che il bassista ha interpretato la parte solista con il suo stile personale e qualche richiamo alla linea melodica tracciata dagli scomodi predecessori, una scelta che personalmente ho molto apprezzato.
Con questo viatico si giunge alla splendida Awaken, la lunga suite nella quale Jon imbraccia una piccola arpa elettrica che contribuisce non poco a sostenerte le magiche atmosfere che appartengono a questo brano. Nonostante il fatto che la chitarra di Rabin sembra in questo pezzo particolarmente fuori posto, la parte strumentale finale è una vera apoteosi e l’ondata emozionale che si crea alla fine si percepisce chiaramente sia in platea che sul palco.
La classica Owner of a Lonely Heart, il pezzo che ha fatto conoscere gli Yes al grande pubblico italiano, chiude alla grande il concerto, con Trevor Rabin di nuovo in perfetta armonia con i suoni che lui stesso ha contribuito a creare.
Un brevissimo intervallo e come bis ci viene proposta la celeberrima Roundabout in una versione allungata ed impreziosita da un lungo duello chitarra/ keytar di Rabin e Wakeman, che scendono tra il pubblico portandolo al massimo dell’entusiasmo.

Che dire di più? Questa ennesima preziosa configurazione degli Yes non si può non apprezzare, soprattutto per averci riportato un Jon Anderson in grandissima forma e per aver confermato un Wakeman che continua a stupire per il suo concreto virtuosismo, fatto non scontato considerando che Mago Merlino ha aperto gli occhi su questo mondo nel 1949.
Se è vero che Trevor Rabin è sembrato talvolta non perfettamente a suo agio nei brani che di fatto non gli appartengono, è vero anche che un ruolo importante viene giocato dall’abitudine di chi li ascolta da tanti e tanti anni suonati da Steve Howe.
A Pomeroy e Molino III va tutta la nostra gratitudine per aver sostenuto con gusto e professionalità un gruppo tanto prestigioso.

Attendiamo con impazienza l’album che, a quanto si apprende dal web, dovrebbe uscire nel 2018.
 
PIERLUIGI FRIELLO 
Photoset by LUCA LICCIONE

Credits: si ringrazia iCompany per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Setlist:
Cinema
Perpetual Change
Hold On
I’ve Seen All Good People
Drum Solo
Lift Me Up
And You and I
Rhythm of Love
Heart of the Sunrise
Changes
Long Distance Runaround
Awaken
Owner of a Lonely Heart
Encore:
Roundabout
 
Members:
Jon Anderson  – voce, percussioni, chitarra
Rick Wakeman – Tastiere
Trevor Rabin – chitarre
Lee Pomeroy – basso
Louis Molino III – batteria
 
http://www.yesfeaturingarw.com