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ALTER BRIDGE “The last hero tour” + Gojira “Magma tour” + Like A Storm @ Unipol Ar …

ALTER BRIDGE “The last hero tour” + Gojira “Magma tour” + Like A Storm @ Unipol Ar …

E’ una serata di grande rock quella che viene messa in scena alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO) stasera, lunghe file si snodano impazienti intorno al Palasport entrando ordinatamente e riempiendo quasi completamente l’arena.
 
Alle 19 entrano on stage i neo-zelandesi Like A Storm, una super band sottovalutata dal mainstream, ma di altissima qualità, con un hard-rock strepitoso che richiama le sonorità degli anni ruggenti. Nati nel 2005 e già al seguito di Korn, Shinedwon, Sick’N’Puppies, e tanti altri, sono una presenza fissa dal 2011 al seguito degli headliner Alter Bridge.
 
Suono fottutamente potente e pulito, melodico quel tanto che serve a smontare ogni accenno di noia, un set ridotto per ovvii motivi, ma che regala una mezzora abbondante di grande musica. Le chitarre sono un elemento di primo piano ed anche TNT è fatta come si deve, anche se la loro produzione è di tale livello da non avere bisogno di cover. Love the way you hate me chiude uno show che convince ancora di più la voglia di vederli esibirsi come headliner.
 
Setlist:
Chaos
Never Surrender
Become the Enemy
Wish You Hell
TNT (AC/DC cover)
Love the Way You Hate Me
 
Membri:
Chris Brooks – voce, chitarra ritmica,
Matt Brooks – voce, chitarra solista,
Kent Brooks – basso
Zach Wood – batteria
 
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Il second slot è affidato ai francesi Gojira, la band sta solcando le venue con il suo “Magma Tour” a supporto dell’omonimo ultimo album. Un gruppo storico che si è guadagnato, meritatamente, una ottima fama nell’ambiente metal. Band bravissima che suono con sapiente potenza, ma la domanda che sorge spontanea è cosa c’entrano con gli Alter Bridge? Il loro heavy metal estremo mal si concilia con i gusti del tipico pubblico presente e sugli spalti di va dall’indifferenza al ‘non mi piacciono’, sicuramente i neozelandesi sono affini al suono di Myles e c., ma non si può dire altrettanto dei bravi francesi che hanno riempito l’arena con il loro growl. Detto questo, dal punto di vista musicale grande esibizione, chi non si chiude in un solo ambito ha potuto apprezzare la straordinaria energia che riversano nello show, i suoni tirati scuri, la batteria possente che si proietta con forza. Gruppo con 20 anni di storia alle spalle, che si presenta tuttora in grande forma.
 
Setlist:
L’Enfant Sauvage
Toxic Garbage Island
Silvera
Stranded
The Cell
Backbone
Vacuity
 
Membri:
Joe Duplantier – Guitar, Vocals
Mario Duplantier – Drums
Christian Andreu – Guitar
Jean-Michel Labadie – Bass
 
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Puntualissimi salgono sul palco gli Alter Bridge, una delle band più acclamate degli ultimi anni, la felice commistione tra il rovente ed abrasivo suono dei fantastici Creed e la voce plantiana di Myles Kennedy. Un set che non si è concentrato sull’ultimo album, The Last Hero, ma ha spaziato in tutta la storia del gruppo. Se sul palco poco spazio alla scenografia e tanto all’energia, alle spalle della band un videowall proietta clip che accompagnano le canzoni. Dai fumetti in stile guerra di Troia per la travolgente Cry of Achilles, ad immagini del passato in bianconero, al corvo inquietante su  Blackbird. Una netta preminenza del suono delle corde sulla pressione ritmica, sound lucente di una band che si è presentata carica ed in grande forma per confezionare uno dei più bei live della stagione.
 
Effetti di luci studiati in maniera dettagliata e con risultati eccellenti che hanno accompagnato con intelligenza e spettacolarità tutto il concerto. Un live idealmente diviso in due parti dal set acustico solo di Myles Kennedy con le toccanti interpretazioni di Wonderful life e Watch Over You, nella prima hanno spaccato tutto con una maestosa esibizione di potenza e la chitarra di Tremonti ad imperversare, bellissime le immagini dei tre primattori sulla lineup uniti spesso nel chiudere le canzoni. Nella seconda parte una carrellata di grandi successi con un trittico da paura dove Myles è andato a grattare la volta superiore con i suoi acuti, Isolation, Blackbird e Metalingus, sono stati un trittico da spezzare qualunque architettura.
 
Come detto è stato un concerto superbo, sontuoso, la voglia di esibirsi on stage era tangibile, la qualità suprema, ma resto il dilemma di una band che si trova da tempo sulla soglia del botto, senza mai riuscire però a varcarla. Cinque album perfetti, tutti belli, ma molto simili, due lavori solisti di Myles con Slash di cui il primo era straordinario ed il secondo poco più che mediocre. Il gruppo pare bloccato nel suo stereotipo di perfetta esecuzione, manca finora il colpo di genio e di coraggio per salire l’ultimo gradino, quello che sono riusciti a fare i Muse ad esempio, il genio o ce l’hai o non ce l’hai, ma il coraggio di cambiare qualcosa ed osare si può sempre trovare. Resta negli occhi e nelle orecchie uno show tra i migliori che si possano vedere, e se capitano dalle vostre parti, non perdeteveli.
 
MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI
 
Credits: si ringrazia Studio’s Online per la gentilissima disponibilità con Vertigo e Live Nation e la perfetta organizzazione dell’evento.
Setlist:
1.            The Writing on the Wall
2.            Come to Life
3.            Addicted to Pain
4.            Ghost of Days Gone By
5.            Cry of Achilles
6.            Crows on a Wire
7.            Ties That Bind
8.            The Last Hero
9.            Waters Rising
10.          My Champion
11.          Wonderful Life (Acoustic, Myles only)
12.          Watch Over You (Acoustic, Myles only)
13.          Slip to the Void
14.          Isolation
15.          Blackbird
16.          Metalingus
17.          Open Your Eyes
Encore:
18.          Show Me a Leader
19.          Rise Today
 
Membri:
Myles Kennedy – Vocals, Guitar
Mark Tremonti – Guitar, Vocals
Brian Marshall – Bass
Scott Phillips – Drums
 
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