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Hic Et Nunc di Marco De Biasi

Hic Et Nunc di Marco De Biasi

MARCO DE BIASI – Hic Et Nunc
Cos’è un Atto Creativo? Molti di noi potrebbero pensare a Dio in uno di quei giorni in cui era intento a creare l’universo, qualcun’altro, inarcando le ciglia potrebbe invece soffermarsi sulle pazienti mani di un vasaio mentre modellano l’argilla per farla diventare un elegante vaso. Le dita di un uomo finiscono dove cominciano le corde della propria chitarra. E anche questo, e soprattutto questo è un Atto Creativo. Ciò che quelle dita producono pizzicando le corde di una chitarra, e quel prodotto, che è parte integrante e intrigante dell’animo umano si chiama musica. La musica, in alcuni particolari casi sconfina dal proprio habitat naturale. Marco De Biasi ci fa vivere questo particolare momento d’ispirazione e improvvisazione in tutte le sue forme all’interno di questo particolare ed originale lavoro che è Hic et NuncHic et Nunc innanzitutto non è solamente un disco “musicale”, difatti la musica è “solamente” il contenuto di un progetto molto più ampio e articolato. E’ un processo creativo che esplora l’interiore per puntare all’infinito.

Le copertine del disco rappresentano infatti un’opera d’arte composta da 98 custodie, ognuna diversa dalle altre, che disposte nell’insieme formano il pannello di un’opera pittorica di enormi dimensioni, in pratica un quadro di quasi 2 metri per 1 metro, le custodie, per la precisione, sono fatte a mano con cartone e tela, dipinte e stampate attraverso l’utilizzo di una stampante digitale  Quest’opera singolare fa si che ogni copia del disco, sia un esemplare unico nel suo genere, in quanto ovviamente ogni custodia è diversa dalle altre.  L’unicità dell’oggetto, in mano all’ascoltatore, rende più partecipi e consci ovviamente della portata dell’opera dell’artista.

Come detto, Hic et Nunc è un lavoro che va visto quindi da due diverse prospettive.  La prospettiva visibile ( il quadro ) e la prospettiva invisibile, più nascosta ( la musica ). Analizzare la musica di Hic et Nunc richiede una minuziosa curiosità nel ricercare i dettagli stessa della musica. A tratti le composizioni per sola chitarra, possono ricordare le prime sperimentazioni sonore di artisti come Franco Battiato o Mike Oldfield.  Sin dal primo brano in scaletta, Lumen, troviamo un tema musicale ricorrente che viene sviluppato a seguire in tutti i brani che compongono il disco stesso, un pò come accadeva qualche secolo fa quando i grandi artisti di un tempo si accingevano a comporre quelle arie che oggi conosciamo come musica classica, dove il tema ricorrente rappresenta il DNA della musica in questione, dal quale poi tutti i figli dell’opera traggono spunto e origine, pur mantenendo un comune denominatore.

Hic et Nunc ferma l’estemporaneità del momento nell’arte tipica dell’improvvisazione in avvolgenti ricami pizzicati sulla nobile sei corde, tra delicati arpeggi e passaggi più tecnici formati da ipnotiche soluzioni armoniche. Marco De Biasi è questo, un musicista unico nel suo genere, maestro di chitarra classica, chiamato a suonare in importanti Festival sia in Italia che nel resto nel mondo, oltre che compositore ( ha lavorato per la Rai e per diverse televisioni messicane ) e pittore. Hic et Nunc è un disco sperimentale, un modo “colto” di far musica, ma non per questo necessariamente catalogabile di nicchia. Questa attitudine musicale, particolarmente in voga nei primi anni settanta sta tornando prepotentemente di moda, e dato che la cultura musicale di ogni persona passa dal conoscere ogni grado dei 360° gradi che compongono il panorama musicale odierno, può essere molto interessante prestare attenzione a questo disco, che è soprattutto l’opera di un bravo artista italiano di musica contemporanea.

Brighenti Cristian 

​Voto: Delicato e Sperimentale

Tracklist:
 1 – Lumen  
2 – Umbrae  
3 – Ipnosi  
4 – Improvvisazione 7 – Oracion para Xochipilli  
5 – Improvvisazione 1  
6 – Improvvisazione 2  
7 – Improvvisazione 3  
8 – Improvvisazione 4  
9 – Improvvisazione 5
10 – Improvvisazione 6
11 – Improvvisazione 7 – Oracion para Xochipilli

Image credits: Marco De Biasi ©