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TURBOGOLFER DUO(S) – Azimuth

TURBOGOLFER DUO(S) – Azimuth

“Un milione di anni fa scoprii che alcuni giocatori di golf professionisti, annoiati dall’esclusività richiesta dai tradizionali golf club, decisero di praticare la propria arte ovunque, a qualsiasi condizione: campi di mais, discariche, grandi parcheggi, boschi, tetti di grandi palazzi, aree industriali dismesse. iniziarono a chiamarli “turbogolfers”. giocavano vestiti come cazzo gli pareva ascoltando musica hardcore da quei grossi stereo portatili anni ’80/’90, più snowboarders che golfisti”.

Questa è la presentazione che Alberto Turra fa del suo progetto, “AZIMUTH“, il terzo album del poliedrico chitarrista Chitarrista, arrangiatore, improvvisatore, compositore, Alberto N. A. Turra è un musicista completo e multiforme che si muove sulla scena italiana da oltre dieci anni, fondendo l’urgenza creativa con  l’arte improvvisativa, il jazz visionario, l’anima balcanica, la vitalità del rock, in un personalissimo e non convenzionale mondo sonoro. Attualmente in tour con Roy Paci e il suo progetto avantgarde-jazz Corleone e con Pierpaolo Capovilla_Obtorto Collo Tour, da molti anni alterna l’attività di chitarrista tout-court a quella di compositore (per il cinema, per il teatro e per la danza contemporanea) insieme a quella di band leader (Kabikoff, Turbogolfer, International Troubadours). Costantemente attivo sul fronte del live con numerose band  e collaborazioni tra cui spiccano i nomi Mamud Band, Giovanni Venosta, Roy Paci-Corleone, Sonata Kommandoh, Diego Mancino, Sarah Stride, Pierpaolo Capovilla, sul territorio italiano ed europeo. Alcune sue composizioni per la danza contemporanea sono state suonate al Royal Opera House-Covent Garden (Londra). Dal 2010 al 2014 è direttore artistico della stagione musicale del Teatro Binario 7 di Monza, Terra!-la musica al Binario7.

Le prime tre tracce non lasciano dubbi sul genere, jazz, in forme variegate, ma sicuramente tendente al classico genere, Platypus  (Ben Allison) ricorda le venature acid jazz alla Incognito, un genere tanto difficile da fare in maniera gradevole, ma che quando riesce è fonte di grande soddisfazione. Segue una più classica e cool Resolution (John Coltrane), la bravura dei musicisti traspare dall’esecuzione di un brano non certo facile. La terza canzone, Sergio Quagliarella, è più ruvida, pizzicata, quasi da jam session, la preparazione per la sulfurea, a tratti quasi flamencata, Ederlezi, giochi di corde continui si intrecciano per un brano di grande effetto. Sono i suoni sincopati e netti di Wights waits for weights (Steve Coleman) a seguire,  una traccia complicata da seguire con attenzione. Tonalità lucide sono quelle  dei brani, a firma Alberto Turra, che seguono, Tato Vastola, Marco Cavani si caratterizzano per la velocità dei molteplici giri di accordi  che si susseguono senza sosta. Ci si addolcisce con  Toni Boselli dove i suoni si fanno più tenui, le punte si smussano, una coloritura che si accentua nella bella Attas Attas Ammimi, toni decisamente rarefatti e d’atmosfera a far sognare sere d’estate. Alberto Pederneschi è ipnotica ed alienante nelle sue note tirate, suoni acidi ed estremi costruiscono una trama abrasiva che raschia l’ascolto. Segue la bellissima Andrea Rainoldi, ricca, satura di sonorità, colori caldi, melodia piazzata in maniera perfetta, e può un chitarrista di valore come questo non finire un bel album con il re della chitarra? E’ Fire di Jimi Hendrix l’apoteosi che infiamma il manico di legno, una traccia incendiaria, anche l’unica dove troviamo un cantato, un colata di note laviche che concludono l’ascolto.

Un ottimo disco, un prodotto compatto, ma vario con diversi stili e modi che si intrecciano, frutto della presenza di tanti musicisti di valore. Più che un disco, un progetto complesso, il risultato è però solido e compatto, l’abilità tecnica dei partecipanti è evidente, la bravura del chitarrista indubbia. Per gli amanti del jazz e dintorni un album da non lasciarsi scappare.

MAURIZIO DONINI
Voto 7,5/10

Tracklist:
1 Platypus (feat. Marco Cavani) 6:22
2 Resolution (feat. Toni Boselli) 4:42
3 Sergio Quagliarella (feat. Sergio Quagliarella) 4:03
4 Ederlezi (feat. Alberto Pederneschi) 5:37
5 Wights Waits for Weights (feat. Andrea Rainoldi) 3:58
6 Tato Vastola (feat. Tato Vastola) 8:17
7 Marco Cavani (feat. Marco Cavani) 4:35
8 Toni Boselli (feat. Toni Boselli) 4:01
9 Atas atas amimmi (feat. Sergio Quagliarella) 3:41
10 Alberto Pederneschi (feat. Alberto Pederneschi) 2:54
11 Andrea Rainoldi (feat. Andrea Rainoldi) 4:35
12 Fire (feat. Tato Vastola) 2:12

Pubblicato: 23 marzo 2015
Label : Felmay
Distribuzione: Egea
Promotion: Fleisch/Giachery
Booking: Nobimusic
 
Sei i punti cardinali con cui ogni batterista è identificato:
Est:  “Alberto Pederneschi” (A. Turra) +  “Ederlezi” (trad. balcanico)
Sud: “Marco Cavani” (A. Turra) + “Platypus” (Ben Allison)
Ovest:  “Toni Boselli” (A. Turra) + “Resolution” (Coltrane)
Nord:  “Sergio Quagliarella”(A. Turra) + “Atas atas amimmi” (ninna nanna berbera)
Zenith:  “Tato Vastola” (A. Turra) + “Fire” (Hendrix)
Nadir: “Andrea Rainoldi” (A. Turra) + “Wights Waits For Weights” (Steve Coleman)
Le dodici tracce sono state registrate in diretta in tre giorni, due batteristi al giorno, due brani per batterista.”

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