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L’importante è esagerare ‘Storia di Enzo Jannacci’ di Nando Mainardi &# …

L’importante è esagerare ‘Storia di Enzo Jannacci’ di Nando Mainardi &# …

Non staremo qui a ricordare quanto nel mondo della musica e della cultura italiana si senta la mancanza del poliedrico talento di Enzo Iannacci, cantautore, cabarettista, pianista, compositore, attore, sceneggiatore e medico milanese, artista tra i più rappresentativi e prolifici del nostro paese non solo discograficamente, scomparso ora sono quasi cinque anni. Ci pensa, a mettere ancora in rilievo la statura artistica, musicale ed esistenziale unica e irripetibile di Jannacci uomo di musica e di spettacolo, l’interessante volume di Nando Mainardi “L’importante è esagerare – Storia di Enzo Jannacci ”, uscito per Vololibero, giovane casa editrice milanese che dispone già di un catalogo di libri musicali di grande interesse. Il libro prende le mosse dalle lontane origini pugliesi (il nonno era di Bisceglie) del cantautore milanese, racconta dei primi passi di Enzo in campo scolastico e prettamente musicale (negli anni dell’adolescenza Jannacci si avvicina e si dedica al jazz), enumera le esperienze giovanili del nostro, avvenute in un periodo di profondo rinnovamento della canzone italiana, il periodo dei Cantacronache (che in Italia rappresentano il primo tentativo di fare della canzone uno strumento espressivo colto) e del rock’n’roll, fenomeno musicale americano per eccellenza che nel nostro paese lo vide protagonista in compagnia di Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Little Tony e altri. Si parla, nel libro, del sodalizio Gaber – Jannacci, dell’incontro e della collaborazione di Enzo con Dario Fo e della conoscenza con Luciano Bianciardi, del talento comico del nostro cantautore, notato anche da Cevare Zavattini che lo avrebbe voluto protagonista di un suo progetto cinematografico che bocciato nel 1962 riuscì a decollare solo nel 1982 (si intitolerà La veritàaaaa) nell’interpretazione dello stesso Zavattini. La carriera del milanese, peraltro, non solo quella musicale, e le sue vicissitudini umane ed artistiche vengono ben compendiate da Mainardi che nelle ultime pagine del volume racconta, tra le altre cose, delle reazioni di Jannacci alla morte, nel 2003, dell’amico Giorgio Gaber, della nota sua presa di posizione sul caso Englaro (sul quale ebbe a dire: «In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l’idea di aiutare qualcuno a morire. Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza».), della sua partecipazione al film di Sergio Catellito uscito nel 2010 La bellezza del somaro, mentre il nostro è gia sofferente di cancro. Libro imprescindibile per tutti coloro che amano il mondo di Enzo Jannacci.  

​GIOVANNI GRAZIANO MANCA