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Resonators – The Photographic Book by Scarlet Page

Resonators – The Photographic Book by Scarlet Page

Scarlet Page fotografa musicisti da oltre 20 anni, oggi viene meritatamente acclamata a livello internazionale per il suo lavoro, fresco e in stile documentaristico. Le sue foto sono state esposte in molti importanti luoghi, tra cui, voglio ricordarlo, la meravigliosa Royal Albert Hall di Londra.

Sembrerà strano ma solo di recente Scarlet, 44 anni, ha finalmente realizzato un servizio fotografico ufficiale con suo padre – la leggenda dei Led Zeppelin, Jimmy Page. Gli scatti che ritraggono suo padre sono stati inclusi in una mostra davvero speciale:  “Resonators”, dove sono state presentate, nel 2014, le fotografie di una quarantina di eroi della chitarra a livello planetario.

Forse meglio fare un piccolo passo indietro. Jimmy Page, Slash, Noel Gallagher, Brian May, Wilko Johnson sono tutti Resonators, lo sapevate? Per farla breve, sono eroi della sei corde e sono stati soggetti di una serie di scatti, unici e bellissimi, in cui Scarlet li ha ritratti in compagnia delle loro compagne di viaggio di una vita, le loro chitarre! Resonators è un progetto creato per sostenere e aiutare la fondazione Teenage Cancer Trust nella raccolta dei fondi necessari per la ricerca e la lotta al cancro. Tante sono state le adesioni a questo progetto e, tra i tanti chitarristi presenti ricordiamo: Paul McCartney, Jeff Beck, Albert Lee, Brian May, Hank Marvin, Mark Knopfler, Wilko Johnson, Jack White, Joe Walsh, Nile Rodgers, Noel Gallagher, Paul Weller, Slash dei Guns N’Roses e Steve Jones dei Sex Pistols. 

Qualche giorno fa ho intervistato per Tuttorock la nota fotografa londinese, Scarlet Page. Durante la nostra chiacchierata mi ha raccontato, tra le tante cose, delle sua brillante carriera di fotografa e dell’interessante progetto di cui sopra accennato, il quale si sta per evolvere in un libro, esattamente, quella  raccolta di scatti fotografici diventerà un libro!

Fin dall’età di diciotto anni, Scarlet, aveva maturato l’idea di voler diventare una fotografa professionista. Questo suo interesse ha radici materne; sua madre, la francese Charlotte Martin, era stata nel corso degli anni 60 una modella di punta a Londra, diventando poi, per oltre dodici anni, la partner di Jimmy Page – fino al 1982. Da notare come Charlotte è sempre stata interessata all’arte e al design –  ancora oggi dipinge e studia la storia dell’arte e della pittura – è proprio da sua madre, dice Scarlet, di aver ereditato il suo amore per le arti visive.

Questa grande passione e amore per l’arte e la fotografia hanno portato la giovane ragazza a dar forma ai primi legami professionali con musicisti affermati nel mondo del rock. Durante i primi anni 90 Scarlet ha  intrapreso il suo primo e vero progetto indipendente, nel 1994 durante il Lollapolooza tour fa il giro del nord degli Stati Uniti con i Beastie Boys e gli Smashing Pumpkins, mentre già un anno prima, nel 1993, aveva potuto fotografare per la rivista rock RAW, il front-man dei SoundgardenChris Cornell.

Un evento particolarmente importante per l’evoluzione della sua carriera avviene quando i Verve decidono di utilizzare uno dei suoi scatti per il loro acclamatissimo album “A Northern Soul” (1995). Da questo punto in poi  si mette in moto la vera e propria carriera di Scarlet, inizia infatti a scattare per riviste quali: Q, Kerrang! oppure Spin. Il suo cammino si consolida quando inizia a    fotografare, e lo farà per diversi album e per il suo libro, il famoso ex Take That, Robbie Williams. Nel 2004 segue il tour mondiale degli inglesi, The Darkness, ma non dimentichiamo le preziose collaborazioni con: David Bowie, James Blunt , i Rolling Stones, i Red Hot Chili Peppers, Stereophonics, King Crimson e molti altri.

INTERVISTA:

Scarlet, in ventiquattro mesi hai girato tutto il mondo, senza fermati un attimo, per incontrare e fotografare alcuni dei più importanti chitarristi e musicisti viventi. Come ha avuto inizio questo progetto? Perché?
Alcuni amici si sono fatti avanti con quest’idea, pensando che con la mia eredità potessi essere in grado di accedere ad alcuni dei chitarristi più sfuggenti e penso di esserci riuscita in alcuni casi. Quando ho iniziato questo progetto, “Resonators”, avevo già in mente di raccogliere fondi e di intraprendere una campagna di sensibilizzazione in favore del Teenage Cancer Trust, proprio mentre alcuni dei miei più cari amici erano venuti a mancare a causa del cancro. Entriamo ora nella seconda fase del progetto, ovvero mettere insieme il libro, ed è molto eccitante per me.

Tu sei la figlia di una leggenda della chitarra,  Jimmy Page, uno dei più importanti chitarristi nella storia del rock. Tuo padre ti ha influenzato in qualche modo nella scelta di questo lavoro?
Mia madre era un modella e così, immagini e musica sono sempre stati importanti e familiari per me, credo. Non sono interessata alla celebrità (tranne che per i DuranDuran!)

Oggi sei una fotografa di riconosciuta fama a livello mondiale, e stai lavorando ad un progetto davvero unico e speciale, come gli scatti che andranno nel tuo libro, dove possiamo ammirare i ritratti di alcuni dei più grandi chitarristi della storia del rock. “Resonators” è un progetto molto importante, perché fissa i volti, le espressioni e i caratteri di questi grandi musicisti una volta per tutte, accompagnati dalle loro chitarre, inseparabili compagne di viaggio: Slash, Brian May, Jimmy Page, Paul McCartney, etc… Come hai deciso quali di questi musicisti avresti voluto fotografare per “Resonators”? Hai lasciato il chitarrista libero di decidere quale posa e come avevano intenzione di tenere la chitarra?
Prima di tutto ho fatto una lista dei desideri di tutti i chitarristi importanti ancora in vita e che avrei voluto fotografare, poi ho preso contatto con loro e ho aspettato di avere una loro risposta. Alcuni li ho dovuti importunare ma devo riconoscere a tutti coloro che sono stati disponibili e hanno dato il loro tempo a questo progetto, che gli sarò sempre tanto grata! È stato un viaggio veramente incredibile e un sacco di duro lavoro!

Il tuo apprendistato è stato con Ross Haflin. Quanto tempo hai lavorato con lui? Mi racconti come è stato?
Ho lavorato con Ross per poco più di un anno, e nonostante la sua reputazione, devo dire che è stato molto generoso e ho imparato molto da lui, come ad esempio “come non essere” come fotografo, ma gli sarò sempre grata per giorni passati ad assisterlo in giro per il mondo!

E ora sta per arrivare il libro! Potresti spiegarci come funziona e come possiamo supportarti in questo tuo progetto? Quando verrà pubblicato?
Abbiamo deciso di auto-produrre il libro che verrà pubblicato prima di Natale. Una settimana fa abbiamo lanciato tramite Kickstarter la raccolta dei fondi, e oggi siamo quasi al 70% del nostro obiettivo. Le foto sono così belle che abbiamo pensato di pubblicarle in un apposito volume a loro dedicato. Sono fortuna ad  avere il bravo Warren Jackson, che lavorerà con me alla realizzazione del design del libro.

Rock On, Scarlet!

MAURIZIO DENTE