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“RAPANOI, in viaggio verso la luce” – Intervista a Lorenzo Piccinini

“RAPANOI, in viaggio verso la luce” – Intervista a Lorenzo Piccinini

 Ciao Lorenzo, bentornato qui da noi. Innanzitutto complimenti per il rilevante balzo in avanti all’interno della tua carriera: da Road Manager e promotore in Italia ed all’estero di altri artisti, ad interprete e creatore primo di questo tuo nuovo progetto…
 
E io dico innanzitutto grazie a voi per questa seconda opportunità di raccontarvi e raccontarmi a tutti i vostri followers; dopodichè si, è difficile e semplice allo stesso tempo spiegare che la vita ormai un paio di anni fa iniziò a tirarmi per le orecchie dicendomi di mettere in musica le mie parole… e così fu… Un palco sotto i piedi ed un’atmosfera da riempire.
 
Vado subito al dunque, “RAPANOI, in viaggio verso la luce”, cos’è? E soprattutto, come ti è venuta questa idea?
 
Rapanoi è semplicemente il titolo di una canzone; una canzone fulcro di un progetto “Musiculturale”… Qua i giochi di parole si sprecano (Ride). Questo titolo è appunto un gioco di parole con il nome indigeno dell’Isola di Pasqua “Rapanui”, nel quale è stato inserito il pronome personale “Noi” in modo che chiunque guardi, chiunque ascolti il brano e sia colto dalla sua gioia, possa intravedere attraverso la melodia e le parole la propria realtà, identificandosi all’interno di questo NOI, il quale ha il suo significato ben preciso, ma un ampio spettro d’interpretazione.
L’idea fu una luce abbagliante esplosa durante l’organizzazione di un viaggio che come dice la canzone stessa sarebbe stato “La meta di una vita”, e quale illuminazione migliore se non quella di girare un videoclip proprio sull’Isola di Pasqua?
Con questi propositi iniziò la mia ricerca di un tour operator adatto che potesse affrontare oltre all’organizzazione di un tour, anche un tipo di logistica differente. Dopo neanche troppa ricerca iniziarono i rapporti con il tour operator EXPLORING CHILE il quale, con il suo direttore Yuri Marin Diez, si dimostrò immediatamente disponibile data la comune passione per la musica.
Il viaggio vide undici giorni in Perù e cinque sull’Isola di Pasqua,  nei quali una mattinata da inserire all’interno del tour come momento di riprese.
Tutto andò molto bene, sono molto soddisfatto del video, della canzone e soprattutto del viaggio… Per chi volesse scoprire parte del Sudamerica e della Polinesia,  Exploring Chile è l’ideale per professionalità, attenzione, cura del dettaglio e sensibilità umana.
 
Andiamo ora nello specifico: parlaci un po’ della canzone cosa vuole comunicare, che messaggio vuole lasciare e come soprattutto…
 
La canzone si sviluppa sulla via di un’allegra e ritmata satira verso alcune situazioni del panorama musicale italiano con una morale finale. Inizialmente viene toccato l’argomento principe di quello che è sempre stato lo stile di scrittura italiano fin dalla nascita della poesia stessa, l’Amore. Ormai al giorno d’oggi è stato detto tanto dell’amore, quasi tutto e di conseguenza è difficile trovare le parole ed il dettaglio giusto per poter scrivere una nuova magia d’amore e quindi… “Se fosse che la musica non ha più fantasia?” In parole povere si rischia di gettarsi da soli all’interno di un’immensa folla fatta di ritornelli orecchiabili, bei suoni ed arrangiamenti, senza magari l’aiuto, il substrato forte di un mezzo che possa far arrivare il tuo messaggio.
 
Verissimo…
 
E qui, ecco che entra  in gioco l’isolata e sperduta Rapanui e l’idea “musiculturale”  del progetto.
La seconda strofa racconta di come la musica odierna per raggiungere una certa “Odiens” citi posti lontani, idilliaci, luoghi ameni che ti incollano alla radio ed alla tv, usati però per raccontare una classica storia d’amore trita e ritrita o  una movida sfrenata della quale penso ogni cuore sia ormai saturo. Vengono quindi citati e visti nel video per alcuni attimi il mistico Lago Titicaca e la sublime Machu Picchu, stupendi luoghi del Perù che rafforzano il teorema delle grandi location ma, con un risvolto culturale non indifferente per quel che riguarda in questo caso la cultura INCA e per il resto la cultura RAPANUI.
La terza strofa gioca d’incoerenza. Racconta,  e sembra banalizzi anch’essa, un’ipotetica relazione, che  vede due innamorati intenti nella preparazione di un viaggio verso la lontana Rapanui. LEI è un po’ preoccupata perché si rende conto che non c’è posto più isolato al mondo dell’Isola di Pasqua, LUI la rincuora dicendole di non pensarci più su, ma che se proprio dovrà farlo… Lo farà laggiù (Sorride).
 
Qual è la morale ?
 
Il “ bridge”rappresenta la morale di questa favola italo/polinesiana dicendo di come il percorso della vita sia fatto di picchi altissimi e di precipizi e di come la rabbia che spesso ci contamina, ci tenga attaccati alla terra, impedendoci di spiccare il volo verso il cielo e la sua luce. E’ vero che a volte la rabbia sembra uno sfogo umano indispensabile ed irrinunciabile ma se pensiamo alla vita come ad un viaggio spirituale razionalizzandola, ricordiamoci che non saremo mai gli unici, ne i primi, a subire dolori, ingiustizie o tradimenti e che in questo ideologico bagno d’umiltà e rispetto di tutto e tutti, non saremo mai soli.   L’Isola di Pasqua, un Ukulele, il team di produzione del progetto, ogni singola pedina di Rapanoi condivide ed è il mezzo per questo tipo di pensiero e ideologia… “La rabbia toglie qualsivoglia possibilità; è avere un paio d’ali ma una doppia gravità
 
Chi ha prodotto il brano? E com’è nato questo team di produzione? So che diverse persone hanno “Sposato” il progetto aiutandoti nella realizzazione…
 
Eh si… E le ringrazio una ad una: in primis colui con il quale collaborai per lo scheletro, la roccia madre della canzone, Matteo MARK Camellini, anch’egli come me figlio del management Mercury Music della meravigliosa Francesca Mercury e talentuoso artista; non a caso è stato un partecipante dell’edizione di Amici 2016.
Con Mark si è lavorato alla struttura della canzone con un esoscheletro composto al pianoforte, il quale è stato  fondamentale sull’isola durante le riprese di alcune scene del video, nelle quali ci sarebbe stato bisogno del timing per il playback del cantato, per poi arrivare al montaggio finale del video stesso. Centomila volte grazie a Francesca Mercury della Mercury Music con la quale abbiamo intrapreso il viaggio Italia – Rapanui via web,  in modo da ottenere i permessi dal CONAF dell’Isola di Pasqua per la realizzazione delle riprese video.
 
Già.. immagino che le pratiche burocratiche siano state parecchie
 
Sì, dopotutto è normale, quando si tratta di siti archeologici. Un altro grazie grande come il più grande dei Moai ad un amico così amico da averci messo la faccia, Marco Malvezzi, dipendente presso il Multisala Victoria di Modena . Marco mi ha permesso innanzitutto di conoscere alcuni membri dello staff del cinema: Jeri Jerico, Silvia Bernabei e Frank Prandi,  dopodichè tutti assieme mi fecero l’onore di recitare nell’introduzione del video, girata appunto all’interno del cinema. Una dimostrazione di amicizia, affetto e fiducia che mi porterò sempre nel cuore. Grazie a tutti  loro.
Andiamo per ordine, ma è un ordine che non crea una classifica:  grazie ad EXPLORING CHILE, a Yuri Marin Diezed alla Mata’uira Produciones di Miguel Carrasco Bratti , da lui per me contattata e le conseguenti splendide riprese sull’isola, il tutto racchiuso in un’esperienza di vita meravigliosa. Grazie per l’amicizia e per la collaborazione nel progetto Rapanoi il quale è ancora e solo all’inizio.
Grazie al mio produttore,  e chitarrista di Umberto Tozzi, Raffaele Chiatto, il quale ha dimostrato una serietà lavorativa come poche ce ne sono, specialmente per la bellezza dell’arrangiamento e la velocità del tutto. Grazie a Gianbattista Giorgi per un basso che viaggia alla grande e  a Dario Casillo per il superlativo master terminato nei tempi previsti.
Grazie ad Antonio Leoni insegnante di chitarra carpigiano per lo spensierato Ukulele e all’insegnante di canto Eva Collicelli per gli splendidi cori.
In ultimo ma per niente in ultimo grazie ad un altro amico che ha permesso ai nostri occhi di godere delle stupende immagini in studio e sull’isola splendidamente a tempo e per il solito editing video super professionale… Gianluca Casoni.
Infine gli sponsor, il quale aiuto è linfa vitale: grazie a Serena Graziosi, titolare del negozio BRICOLAGE di Modena, la quale è anche l’attrice principale che ha dato coerenza al tutto… Presente per le parti girate in Italia e per quelle girate sull’Isola: senza di te nulla sarebbe stato tale e possibile. Il forno UNA CHICCA DI PANE di Francesca Venturelli, dove tutto è più gentile ed appunto… Buono come e più  del pane.
 
Idee promozionali per il prossimo futuro…?
 
Tantissime… L’idea iniziale era appunto quella di dare a Rapanoi una gamma enorme di possibilità divulgative, musicali e culturali; immaginiamoci il simbolo giapponese del sol levante, sfondo bianco e simbolo rosso: il semicerchio che rappresenta il sole sta al centro, diviso a metà dalla base inferiore del nostro rettangolo che definisce i contorni del tutto, sopra… I raggi di questo sole che nasce… I quali si propagano in ogni direzione; questo è il senso. Un messaggio di bene e speranza che trova sempre il modo di propagarsi e crescere, un po’ come la vita in mezzo a tutta l’antropizzazione umana.
Stiamo quindi cercando di portare il progetto all’interno delle scuole, ci saranno appuntamenti televisivi nei quali verrà raccontato tutto questo e ringrazio nuovamente Yuri Marin di Exploring Chile perché a breve partirà per il Cile portandosi con se alcuni dvd, i quali verranno consegnati alle persone più influenti dell’Isola di Pasqua ed a alcune televisioni cilene. Altre idee sono nate poi in questi giorni ma diciamo che per scaramanzia è meglio ancora non renderle note.
 
Direi molto interessante, tanti spunti tante idee ed un progetto che unisce Italia e Polinesia… Stupefacente. Chiudo con una curiosità: tu ti firmi “VIVO”… Chi è vivo…?
 
“VIVO” è il nome d’arte che ho scelto per il mio personaggio diciamo Discografico. Vivo è l’ennesimo gioco di parole che dice chi sono e come… VIVO appunto. Il mondo di oggi è difficile, scorbutico e permaloso ed ogni giorno che passa si ha la sensazione che lo diventi sempre di più ma non per questo noi, soprattutto i giovani dobbiamo soccombere. La prima persona sulla quale ognuno di noi può e deve fare affidamento è se stesso e quindi io Vivo… E sono Vivo… Soprattutto per gli altri. Viviamo di giorno non cerchiamo conforto nelle tenebre della notte perché è di giorno che ci si costruisce il futuro; la notte è fatta per il riposo e per quei sogni che ci comunicano cosa realizzeremo durante il giorno successivo… Meglio un bacio del sole che un abbraccio dell’oscurità.
 
Sono pienamente d’accordo ! Grazie mille, Lorenzo !
 
Grazie a voi !
 
Link al video:  https://www.youtube.com/watch?v=ZAMKJOxjNUA

Management:
MERCURY MUSIC  https://www.facebook.com/Mercury-Music-319206231535718

Pagina Facebook di MARK – Matteo Camellini  : https://www.facebook.com/matteocamellinimark