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MOSTLY AUTUMN – INTERVISTA A BRYAN JOSH, CHITARRISTA, CANTANTE E LEADER DELLA BAND, PER …

MOSTLY AUTUMN – INTERVISTA A BRYAN JOSH, CHITARRISTA, CANTANTE E LEADER DELLA BAND, PER …

I Mostly Autumn sono una delle migliori realtà del rock progressivo mondiale, dal 1998, anno in cui uscì il loro primo album, “For All We Shared”, sono riusciti ad avere molti consensi, per il loro rock progressivo semplice, ispirato ai Pink Floyd, ma tendendo le braccia anche verso la musica celtica. Con “The Spirit Of Autumn Past”, il secondo e bellissimo album, si sono fatti conoscere molto anche in Italia, ma non sono mai venuti in concerto dalle nostre parti. Ma grazie a Good Music, i Mostly Autumn hanno presentato tutto “Dressed In Voices” al pubblico italiano, più altri loro classici. Noi di Tuttorock non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di intervistare Bryan Josh, chitarrista cantante e leader della band inglese. Abbiamo incontrato Josh nel backstage del Crossroads di Roma, locale che ha ospitato il grande evento e ciò che segue è il resoconto della chiacchierate con Bryan Josh.
 
Ciao e benvenuti tra le pagine di Tuttorock.net e benvenuti anche in Italia. Parlami di “Dressed In Voices”, come è stato il processo compositivo dei brani?
“Dressed In Voices” è un album molto dark, specialmente nelle musiche e anche nei testi, il soggetto di cui parliamo nel concept è un personaggio molto dark ed i brani cercano di seguire un po’ la storia, senza troppo spostarci dal nostro sound.
 
E’ quindi un concept album!!
Si, è un vero concept album è una storia che invito a scoprire, una storia molto affascinante.
 
Quale è il brano che preferisci e perché?
Amo tutto l’album, non riesco a sceglierne uno in particolare, anche perché sono tutti legati tra di loro.
 
Cosa è cambiato nei Mostly Autumn da 1998 ad oggi?
Posso risponderti che realmente non è cambiato niente, ma al contrario qualcosa è sicuramente cambiato, siamo cresciuti come band, maturati, anche se seguiamo una linea musicale da quando uscì il primo album. Cerchiamo di rimanere fedeli al nostro stile, senza però mai ripeterci, ogni album ha una sua particolarità, anche se si riconosce il sound Mostly Autumn.
 
Nei primi dischi c’erano più influenze celtiche, perché oggi le avete quasi perse?
Probabilmente hai ragione, nei primi lavori avevamo più influenze celtiche, ma non le abbiamo perse, se ascolti bene i vari brani ci sono ancora, ma non è una scelta, i brani vengono fuori così, non decidiamo prima come dovrà essere un nostro lavoro, è un’evoluzione molto naturale.
 
Quali sono le vostre influenze musicali oltre ai Pink Floyd?
Sono cresciuto con i Pink Floyd, li ascoltavo da quando ero bambino ed è naturale che la nostra musica ne è influenzata, ma sono cresciuto anche con i Genesis. Come chitarristi, logicamente David Gilmour, ma sono un grande ammiratore anche di Steve Hackett, di Ritchie Blackmore e di Randy California, che hanno sicuramente influenzato il mio stile di chitarrista.
 
Mi hai citato gruppi e musicisti storici, ma anche oggi ci sono molti gruppi più giovani ed anche molto bravi!
Si sicuramente, il rock progressivo non è mai morto e sta vivendo un buon periodo anche oggi, ma sinceramente conosco pochi gruppi.
 
Il rock progressivo italiano?
Stesso discorso, sono che ci sono moltissimi gruppi anche storici, ma purtroppo non li conosco molti.
 
Questo è il vostro primo tour italiano, perché non avete mai suonato in Italia? C’è un motivo particolare?
Si è la primissima volta, ma non so dirti il perché, ogni volta che stavamo progettando una data in Italia, qualcosa non ha funzionato e rimandando sono passati una ventina d’anni. Ma oggi siamo qui e ne siamo molto contenti.
 
Quando componi un brano, inizi dai testi o dalla musica?
Qualche volta iniziamo dai testi ed altre volte dalla musica, non abbiamo una regola precisa, tutto nasce da un’idea, che sia di parole e di musica, quello che viene prima, poi ci costruiamo il resto intorno.
 
Vari cambi di line-up nel corso degli anni, questa è quella definitiva?
Questa è sicuramente un’ottima line-up, ne sono molto fiero. Col passare degli anni qualcosa è cambiato, alcuni hanno preso una strada diversa, ma non ci sono mai stati problemi.
 
Posso chiederti cosa è successo con Heather Findlay? Perché ha lasciato la band? Olivia Sparnenn è comunque una degna sostituta!!
Si, Olivia è bravissima. Con Heather è il discorso che ti facevo prima, qualcosa cambia, si scelgono altre strade e lei ne ha scelta un’altra, ma siamo rimasti comunque in ottima amicizia e le auguro sempre tutto il bene possibile.
 
Cosa mi dici invece di Josh & Co, il tuo progetto da solista. Ci sarà un seguito?
Si, assolutamente si, mi fa piacere che tu me lo abbia chiesto, sto già scrivendo materiale e ti anticipo che anche questo sarà un concept album.
 
Hai già una data di uscita?
No ancora no, ma non prima del 2016.
 
Il miglior disco dei Mostly Autumn e perché!
Oggi mi sento di dirti “Dressed In Voices”, ho dato tutto me stesso per comporlo, ma ogni album dei Mostly Autumn è per me molto importante.
 
Quasi 20 anni di attività, sei soddisfatto di tutto quello che hai fatto fino ad oggi?
Si, soddisfattissimo e sicuramente rifarei tutto così com’è.
 
Concludi l’intervista come vuoi per i vostri fans italiani ed i nostri lettori.
Grazie di tutto e anche se non siamo mai venuti in Italia, sappiamo di avere molti fans, ascoltate anche il nostro nuovo album, sicuramente lo troverete molto interessante.
 
Grazie ancora Bryan!
Grazie a te, rimani a vedere il concerto?
 
Certo, sono quasi vent’anni che vi aspetto, non me lo lascio sfuggire!!
Ahahah!! Bene, suoneremo tutto “Dressed In Voices”, dall’inizio alla fine e poi altri brani.
 
Ok, è un grande piacere, a dopo allora, ciao!! 

FABIO LOFFREDO
 
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