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FLORALEDA SACCHI – Intervista all’arpista

FLORALEDA SACCHI – Intervista all’arpista

Nata a Como, Floraleda Sacchi è riconosciuta come una delle più interessanti arpiste sulla scena internazionale, ha inciso più di 20 dischi per le principali major discografiche e sabato 21 ottobre è partito il nuovo tour che la porterà ad esibirsi dal vivo in Italia e nel mondo. Tra le tappe confermate troviamo: Roma, Barcellona, Madrid, Berlino, Hannover, Milano, Praga, Venezia e Bangkok. A due anni di distanza dall’ultimo disco “Intimamente tango”. È il primo album per arpa che raggiunge questi risultati di pubblico.

Ciao Floraleda. Siamo al day after deal tua data a Cernobbio, in provincia di Como, che è la tua città natale. Hai già fatto qualche data di presentazione del tuo nuovo album e altre date ti aspettano, anche all’estero. E non sei nuova a sale da concerto importanti, sia in Italia che fuori. Partiamo da una domanda a bruciapelo: trovi che sia valido, per te come per molti, il detto “Nemo propheta in patria”? E’ più facile esprimersi e trovare consensi in Italia o all’estero? 
È difficile esprimersi ovunque, ci sono molti artisti ed è difficile trovare il proprio spazio. L’importante è trovarlo. Si può partire da dove si vive ed espandersi o anche fare il contrario. A Cernobbio è stato divertente. Ho suonato tanto negli Stati Uniti, ma sono finita in TEDx LakeComo accanto a casa!

Qual è il posto in cui hai suonato che più ti è rimasto nel cuore e perchè? Sempre restando sul tema, quali sono i vantaggi di essere donna nel mondo della musica, e quali sono gli svantaggi?
I vantaggi sono che trucco, abiti e scarpe sono meglio di quelle degli uomini. La fatica e il lavoro per il resto sono uguali. 

Il tuo è un progetto ambizioso almeno da due punti di vista: unire due mondi apparentemente molto lontani come la musica classica e la musica elettronica, ed unire la musica alla scrittura accompagnando il disco ad un libro. E c’è dualità anche nel nome del progetto, Darklight. Ma il focus è sulla dualità o sull’unione di tutti questi elementi?
Il focus è sul viaggio tra elementi diversi alla ricerca di un’equilibrio. Dal buio di va verso la luce. Ho e voglio conservare una visione positiva della vita e del lavoro. Questo album per me significa libertà di espressione e positività. 

Faresti un riassunto della tua carriera musicale e del percorso che ti ha portata ad arrivare in qui per chi non ti conosce?
Ho sempre ascoltato ogni genere musicale. Ho studiato in conservatorio e ho un impronta classica e tecnica alla base. Poi ho percorso varie strade musicali seguendo il mio gusto e la mia curiosità. Darklight è una tappa e continuo nel mio cammino. 

SILVIA RAGGETTI

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