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“Disciples of Soul, Springsteen, I Soprano, la radio e molto altro…”  …

“Disciples of Soul, Springsteen, I Soprano, la radio e molto altro…”  …

Sei stato in una serie tv leggendaria come “I Soprano”, regalandoci un magnifico personaggio come Silvio Dante. Com’è stato interpretarlo? E come è stato soprattutto recitare per la prima volta ?

Un regalo meraviglioso, è stato un regalo meraviglioso che ho ricevuto. David Chase, ideatore e produttore della serie,  mi chiamò all’improvviso dicendomi: “Ti voglio nel mio show, ho un ruolo perfetto per te”. Gli dissi: “Beh grazie mille, ma io non sono un attore” e lui replicò: “Sì che lo sei, semplicemente non lo sai ancora”. Così diventai un attore, e si aprì davanti a me un nuovo capitolo di cose da imparare. A questo capitolo ne sono seguiti altri a cascata quando ho fatto partire la mia serie “Lilyhammer” nella quale ho lavorato alla scrittura della sceneggiatura, mi sono occupato della produzione, delle musiche, e ho anche diretto l’episodio finale. Insomma da “I Soprano” sono partite delle esperienze di apprendimento stupende. E non si smette mai di imparare cose nuove. Cose come queste in un certo senso mi hanno dato lo stimolo per “Soulfire”. Ti giri un attimo e scopri che sono passati 20 anni in un secondo, fra serie tv e gli impegni con Bruce, e allora capisci che è giunto il momento di prenderti un momento per te stesso. A breve tornerò in tour con Bruce, e ho degli show televisivi in programma per il prossimo inverno, ma per ora è questo il progetto a cui voglio dedicarmi, portare in giro il mio personale repertorio.

Sul set hai imparato un po’ di italiano?

Ahahahah no purtroppo no, mi dispiace, certe volte  ho la testa troppo incasinata per farci entrare nuove cose.

Parlando sempre di serie tv, ce n’è qualcuna in particolare che ti ha colpito recentemente?

Devo ammettere che non ho molto tempo per guardarle, però ce n’è una che adoro e che mi ha impressionato molto, è “Peaky Blinders”. La conosci?

Certo, piace molto anche me! Cillian Murphy è fantastico lì

Si, è grandioso!

Tu sei da anni anche nel mondo della radio con il tuo programma “Little Steven’s Underground Garage”. Che cos’è per te la radio? E quanto ti senti libero di esprimerti?

Sono cresciuto con l’amore per la radio, mi affascinava molto. Ho iniziato quest’avventura per rendere giustizia alle nuove generazione. Al giorno d’oggi ci sono una marea di radio e programmi radiofonici assolutamente terribili, perciò mi sento in dovere di far ascoltare ai più giovani musica di qualità come è successo per quelli della mia generazione. Nel mio programma c’è tutta la storia del rock’n’roll dagli anni ‘50 ad oggi. Ci sono i grandi classici, dai quali molti hanno preso ispirazione, ci sono cose di nicchia, e soprattutto abbiamo lanciato ben 700 nuove band. Band che ci inviano il loro materiale, e alla quale noi diamo una grande possibilità di essere ascoltati in tutto il mondo. Le mie due ore di trasmissione sono infatti “worldwide”, siamo anche su alcune frequenze italiane. Tra l’altro ho anche un altro programma incentrato sul country, sono uno dei pochi ad avere due programmi radiofonici su scala nazionale. Quindi per me è un grande onore ma soprattutto un dovere rendere la grande musica accessibile a tutti, specialmente ai giovani.

Steven vuoi lanciare un messaggio ai lettori di Tuttorock?

Venite ai concerti che faremo a dicembre, saranno incredibili, non potete perderveli!

di Francesco Vaccaro