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ANEWRAGE – Intervista alla band

ANEWRAGE – Intervista alla band

Ciao ragazzi, complimenti per lo strepitoso album, raccontiamo ai nostri lettori come nascono gli Anewrage innanzitutto.
Grazie mille! La band è nata dalla voglia di quattro ragazzi di diciassette anni di scrivere musica. Avevamo tutti pochissima esperienza e la conoscenza dei rispettivi strumenti era ancora ad un livello base; ciò nonostante ci siamo subito dedicati alla nostra crescita musicale insieme, in modo creativo. Suonavamo per il gusto di suonare e creare qualcosa di nuovo, che ci desse soddisfazione e ci desse il modo di esprimerci senza restrizioni.
 
La vostra musica è un condensato di hard-rock e grunge direi, quali erano i vostri primi ascolti?
Ognuno di noi ha un background musicale leggermente diverso, con alcuni punti in comune. Durante l’adolescenza si cominciano a scoprire gruppi nuovi e per qualcuno che avvicina uno strumento, è importante avere delle fonti di ispirazione. Ognuno ha sempre avuto gusti leggermente differenti dagli altri ma gli ascolti comuni arrivano da gruppi come Nickelback, Slipknot, Godsmack, Mudvayne e molti altri dell’ondata Rock/Metal degli anni 2000, oltre a una serie di artisti che col metal hanno poco a che fare.
 
Dal 2009 al 2014 per il primo album, la gestazione è stata pensata?
La gestazione del primo album è stata lunga ma non ragionata; dal 2009 al 2014 abbiamo pubblicato due EP molto diversi tra loro, autoprodotti. Il tempo trascorso prima di “ANR” è servito per esplorare diversi aspetti di noi stessi e soprattutto per suonare dal vivo il più possibile. Una volta pronti, abbiamo affrontato il discorso “Full Lenght” e volevamo farlo esattamente come piaceva noi, senza mezzi termini, dedicandoci tutto il tempo necessario.
 
Pare una costante il lavorare tanto su un album, altri anni per questo nuovo full-lenght, il risultato vi dà ragione.
I nostri gusti cambiano continuamente e il nostro approccio alla scrittura è piuttosto macchinoso e complesso. Dal momento che non abbiamo un genere di riferimento specifico, non è semplice per noi applicare uno stilema o seguire un metodo solo di lavoro. La fase iniziale del lavoro è quella che chiamiamo “Panico”: che facciamo?? Cercare di non ripeterci mai e aggiungere qualcosa di nuovo, senza perdere di vista la natura della band è un lavoro che porta via un sacco di tempo, in particolare per questo secondo album.
 
Pare di capire che avete voluto dare un filo conduttore, una specie di concept in questo nuovo lavoro.
Diciamo di sì; “Life-Related Symptoms” non è un vero concept album, ma nell’insieme rappresenta un
disegno più ampio tramite le singole tracce. Le canzoni non sono necessariamente collegate per tematica o tono ma sono complementari. Ci piace pensare che, come i singoli sintomi vanno a creare una diagnosi, le singole canzoni creano l’album.
 
Esperienze personali miste a sguardi sul mondo, quale visione avete della società attuale?
Domanda impegnativa! Sulla tematica potremmo sederci intorno ad un tavolo e non arrivare alla conclusione del discorso prima di perdere la sanità mentale! Limitiamoci a dire che le contraddizioni sono tante e i problemi che ne scaturiscono, altrettanti. Non basterebbero 10 album per addentrarsi abbastanza nella questione e la cosa non è nei programmi!
 
Come si sviluppa il vostro processo creativo? Vi dividete i compiti o tutto in gruppo?
Come detto in precedenza, non abbiamo un modo solo di affrontare la scrittura; arriva un momento in cui sentiamo il bisogno di fare qualcosa di nuovo e di farlo subito. Ognuno di noi contribuisce al processo creativo e non abbiamo restrizioni di alcun genere quando si tratta di portare idee. Può partire da un riff di chitarra, come da una linea melodica o un semplice loop di batteria, se l’idea è buona e ci stimola, il discorso viene portato ad un livello successivo. Molto spesso inizia come un lavoro individuale, nato dall’idea di un componente qualsiasi della band e successivamente ci si dedica tutti insieme all’arrangiamento e alla
struttura.
 
La dimensione live quanto è importante per voi? Avete un tour in programma?
Suonare dal vivo è fondamentale! Quando saliamo sul palco ricarichiamo le batterie, scaricate dai mesi di scrittura, registrazione e preparazione del materiale promozionale. Da aprile, dopo l’uscita dell’album prevista per il 7, faremo un bel giro in Italia che è stato già annunciato, dalla Lombardia alla Puglia. Vi
aggiorneremo in seguito sulle altre date in programma!
 
Progetti futuri? Collaborazioni? Avete aperto per tante grandi band, cosa ricordate di questi eventi? Avete altre esperienze di questo genere in programma?
Sono state tutte esperienze indimenticabili e sicuramente ne faremo altre, in caso si ripresenti l’occasione! Siamo stati abbastanza fortunati da condividere il palco con grandi band e abbiamo capito che non si smette mai di imparare! Cosa ancora più importante è per noi avere stimoli a fare meglio, considerare aspetti di cui magari ignoravamo l’importanza e fare tesoro di ogni esperienza.
 
La parte video pare rivestire grande importanza per voi , quanto è difficile  realizzare un video di qualità? Siete stati finalisti ad Austin, ma anche in programmazione in Ucraina, senza confini insomma.
Al giorno d’oggi la comunicazione di una band è basata quasi più su quello che si vede, piuttosto che su quello che si sente; proporre un’immagine adeguata alla musica che si esegue non è mai semplice. Per noi è fondamentale mostrare in video ciò che siamo anche dal vivo ed esprimere al pieno tutta l’energia che mettiamo in quello che facciamo. Siamo stati molto fortunati a collaborare con persone incredibilmente capaci e sensibili, che sanno sempre valorizzare ciò che vogliamo esprimere!
 
Oggi cosa vi piace ascoltare?
I nostri ascolti sono oggi molto diversi da quelli che ci hanno spinto a suonare, anche se spesso ci rinfreschiamo la memoria con i grandi classici! Ci piace scoprire realtà nuove e ci stiamo accorgendo che, involontariamente, stiamo ascoltando sempre meno metal e rock, a meno che non ci sia qualcosa di sconvolgente. Abbiamo gusti abbastanza diversi e tra di noi c’è uno scambio di ascolti continuo; questo aspetto ci aiuta ad aprire la mente a sonorità diverse, che un domani potranno influenzare il nostro modo di scrivere.
 
MAURIZIO DONINI

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Band:
Axel Capurro: Vocals/Guitars
Manuel Sanfilippo: Guitars/Backing Vocals
Simone Martin: Bass
Alessandro Ferrarese: Drums/Backing Vocals
 
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