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ALTERIA – Intervista alla rockstar

ALTERIA – Intervista alla rockstar

Ho avuto il piacere di incontrare per i lettori di TuttoRock, Alteria, una donna che mi ha sempre affascinato per il forte carisma, la dirompente carica positiva che emana ogni sua apparizione in TV, su Rock TV, piuttosto che sul palco ed in tutti quei luoghi, come i social network, dove è possibile osservare il suo sorriso, un suo salto di gioia, una scarica Rock, unita anche alla dolcezza di una mamma, che condivide il palco con il marito, trascinando per tutto il concerto non solo il pubblico, ma anche la band unita.

E poi, ragazzi…che voce!

Chapeau a questa donna, che forse per professionalità dovrei presentare in modo imparziale, ma come donna non posso che ammirare. A voi lettori, ecco Alteria, intervistata a Busto Arsizio il 10 Luglio 2015, in occasione della tappa del Tour di “Encore” presso il Museo del Tessile.

Alteria, tu insegni canto ed io ero curiosa di porti una domanda, poiché spesso gli insegnanti di musica, mi hanno confessato di vivere la loro professione, come uno scambio vicendevole dal quale spesso possono trarre ispirazione loro stessi per il proprio lavoro artistico. È così anche per te?
Assolutamente sì.  Ovviamente il canto è uno strumento più soggettivo, particolare ed etereo, quindi non si tratta di prender spunto da un riff di chitarra, è una questione più umana. Quando mi trovo di fronte ad una persona, per esempio, e mi rendo conto che ha un blocco, ma capisco in quanto insegnante che si tratta di un problema emotivo, non tecnico, lavoro al fine di risolvere la situazione, dalla quale traggo una lezione io stessa, utile nel caso mi trovassi di fronte la stessa problematica in futuro. Il caso di una ragazza mi ha ispirato una canzone, quindi sì…è assolutamente uno scambio dinamico.

E di tua figlia, che mi dici, esprime già il desiderio di seguire le orme di famiglia?
Lei canta, canta sempre, ha 9 anni e vorrebbe iniziare ora con il pianoforte.

Niente strumenti a corde come suona il papà?
No, per ora no.

Le faresti fare un talent show?
Se me lo domandasse ora, considerando che ora ha 9 anni, direi no. Sono sempre stata categorica nei confronti dei Talent Show, ho sempre detto di NO, ma quest’anno quando ho sentito della partecipazione di Skin, come giudice di X-Factor, ho vacillato. Mi sono detta se con l’età non mi stessi ammorbidendo e diventando più buona. Forse oggi è l’unico modo di essere visibile ad un certo pubblico, dall’altra parte lo davvero umiliante. A The Voice, per esempio, il fatto che ti mettano in un ring per competere, va bene la competizione, ma perché nel ring? Sono proprio quei trucchetti televisivi, che lavorando in televisione conosco, che con la musica non c’entrano niente e sono un discorso di appeal televisivo. Ed io vorrei riuscire a staccate le due cose il più possibile. Ci stò riuscendo per me, ma spero che anche per mia figlia sia così, nonostante sia libera di fare ciò che desidera.

Seguo da tempo i tuoi post sui social network ed in particolare il tuo profilo su Instagram, mi colpisce la tua positività, l’energia solare non comune che trasmetti, attraverso gli scatti e parole.
È qualcosa che mi serve per caricarmi, in realtà ho molti lati oscuri e momenti in cui mi incupisco, ma seppur rischiando di dire una banalità, la professione che svolgo, quella di cantante, perché nonostante lavori anche in TV, questo è il mio motore… I canto, il cantare, è ciò che anche nei momenti difficili, mi fa trovare sempre una ragione per trovare la forza e quella sensibilità di cui tu parli,  è una sfida. E l’obbiettivo più grande per me, è quello di riuscire a mettere questa forza nelle mie canzoni, di riuscire a dire qualcosa… sono felice che questo arrivi alle persone.

Assolutamente. Mi ha fatto anche piacere, leggere in un’intervista che hai rilasciato, che il titolo del tuo album “Encore”, nasce proprio dal desiderio di arrivare al cuore delle tue passioni…
Si, me lo ricordo come fosse ieri, ero in spiaggia ed ho visto questa bottiglietta, con scritto “Encore” in un’angolino, all’interno della pubblicità. Da un lato “encore”, ancora, si collegava al fatto che si era appena sciolta la mia band, quindi l’idea di “ancora-un nuovo inizio”, e poi il gioco di en-core, nel cuore, il nucleo. È perfetto, ho pensato, è proprio quello che voglio io, andare al nocciolo della mia voce, della mia musica, di quello che voglio dire…

Tu sei a mio avviso la donna più Rock d’Italia…
Si, ho l’attitudine Rock, in realtà è un periodo, ora che sto scrivendo il mio nuovo lavoro, in cui mi sto un po’ staccando dal Rock che ho sempre fatto, quello un pochino più “standard” diciamo, mi sto divertendo a provare nuovi suoni, non il classico chitarra-basso-batteria, ma anche elettronica e, se da un lato in molti mi vedono come la Rocker d’Italia, per RockTV, perché ho sempre fatto cose rock, quindi da un lato sono terrorizzata di non essere capita, dall’altro mi godo questo viaggio. Adesso mi sento molto più libera dai miei stessi paletti.

Cosa ti ispira ed a cosa stai lavorando al momento?
Beh, di sicuro ho allargato gli ascolti a molti più generi, quindi indubbiamente mi sono entrati nelle orecchie, per esempio Florence and the machine. Ho ascoltato un disco di Byork e sono detta, lascia andare la voce, guarda come lei canta ed a volte sembra buttar lì la voce a caso, trascinata dalla musica… E tutto questo mi sta portando lontano… Io lavoro molto su me stessa, per esempio in “Encore” tutti i testi parlano di me, già dal titolo, la mia voglia di riniziare, piuttosto che “Empty land” che parla dell’incontro di un fantasma in una notte, era un dico molto ego-centrico. Questo nuovo disco mi piacerebbe che da un lato parlasse ancora di me, delle mie sensazione, ma dall’altra parte – l’obbiettivo non ancora raggiunto – è magari riuscire a tradurre quei momenti che mi colpiscono (come le immagini che posto anche sui social network) in musica. È un periodo in cui sento molto la mancanza dell’utilizzo dell’italiano, chiaramente non è facile cantare in inglese se non sei madrelingua, mi è pure passato per l’anticamera del cervello di approcciare l’Italiano, perché sento proprio l’esigenza e la voglia di dire delle cose, ma al momento lo vedo ancora lontano.

Trovi che a volte si usi la propria lingua madre, quando si desidera esprimere qualcosa di importante e personale?
Sento fortissima questa esigenza, non l’ho mai avvertita. Non ho mai ascoltato musica italiana fino a quest’anno, per me la musica rock era inglese, ma ora dopo aver ascoltato molte cose nuove, vedi Maria Antonietta, vedi Levante, ho desiderato anch’io questo, perché le persone ti ascoltano cantare, anche sottopalco, ma non gli arriva il messaggio di ciò che dici. Quindi non escludo di arrivarci, ma non è ancora il momento. Sono contenta perché questo era l’ultimo giretto di “Encore”, lo scorso anno abbiamo fatto un tour di 70 date, nonostante la crisi, vedo che ovunque siamo passati è andata bene, il 28 Agosto finiamo e poi vediamo cosa succede col nuovo disco…

Una previsione della sua uscita?
Ottimisticamente direi primavera 2016

Sono molto felice di averti conosciuto e ti ringrazio
Grazie a te

ELENA ARZANI
press & photoset

http://www.alteria.it
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