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STEVEN WILSON – Live @ Auditorium Conciliazione (Roma 22-9-2015)

STEVEN WILSON – Live @ Auditorium Conciliazione (Roma 22-9-2015)

Promessa mantenuta, dopo il sold out al Teatro Sistina lo scorso marzo, Steven Wilson torna nella Capitale con un  nuovo spettacolo al di sopra delle aspettative, perfetto ed entusiasmante. Steven Wilson è diventato oramai una guida indiscussa del rock progressivo da quasi 30 anni. Ha reinventato i Pink Floyd creando i Porcupine Tree, ma modulando le sonorità dei Floyd per dar vita ad una band unica. Ha reinventato il rock progressivo da solista e dopo aver rimodellato capolavori dei King Crimson, dei Jehtro Tull ed anche dei Gentle Giant dietro la consolle, come una spugna ha assorbito tutte le influenze della storia del rock progressivo e le ha rese adatte alla sua mente e al suo modo di intendere la musica ed il progressive. Torna con una band in parte rinnovata con  Dave Kilminster alla chitarra che ha legato il suo nome a Roger Waters e a Keith Emerson e con un  nuovo batterista Craig Blundell, meno funambolico di Marco Minneman, ma pur sempre valido e ha riconfermato il bassista Nick Beggs, che dal pop elettronico degli anni 80 con i Kajagoogoo è diventato rinomato bassista prog anche con Steve Hackett e Adan Holzman, abilissimo tastierista perfetto per una mente come quella di Steven Wilson. Alle 21 in punto inizia il concerto con le giuste atmosfere create dalle luci e le note di “First Regret” echeggiano nell’Auditorium, il concerto prosegue con altri estratti da “Hand. Cannot. Erase.”, ultimo lavoro di Wilson e “3 Year Older”, “Hand Cannot Erase”, “Routine”,  “Home Invasion” e “Regret #9” sono brani splendidi e perfetti anche in versione live e c’è anche “Index”, brano estratto dal sempre valido “Grace For Drowning”. Oltre alle luci, veramente ben orchestrate, suggestive sono anche le immagini che scorrono sullo schermo alle spalle della band e la band stessa in azione, perfetta e capace di ricreare ogni parte dei vari brani in maniera quasi maniacale, precisi, come una macchina con ingranaggi regolati ad opera d’arte.

Come aveva annunciato Steven Wilson non avrebbe suonato l’intero nuovo album ( anche se in realtà ha lasciato fuori dal setlist solo due brani) ed infatti spazio viene dato spazio anche ai Porcupine Tree e “Don’t Hate Me” e la bellissima e toccante “Lazarus” con quel giro di pianoforte, hanno fatto la gioia a chi spera in una nuovo lavoro della band ferma oramai già dal 2009. C’è spazio anche per “My Book Of Regrets” (che il musicista inglese deve interrompere per cambiare chitarra per la rottura di una corda per riprenderlo poi subito), brano inedito che doveva far parte dell’ultimo lavoro, ma è stato scartato e finirà in un EP di inediti di prossima pubblicazione. Il concerto prosegue ancora ed il pubblico durante i brani ascolta quasi in religioso silenzio, esplodendo in forti applausi tra un brano e l’altro e Wilson scalda ancora di più gli animi con la parte finale di “Hand. Cannot. Erased”, con “Ancestral”, splendido affresco musicale che provoca emozioni, con “Happy Return”, che ne prosegue il discorso e scuote gli animi e la breve “Ascendant Here On..”, dove viene lasciato solo il tastierista per questo piccolo gioiellino intimista e per sole tastiere. Ritorna tutta la band per un lungo spazio dedicato ai Porcupine Tree con “Dark Matter”, “Sleep Together”, una piccola pausa ed il bis con ancora i Porcupine Tree e la loro “The Sound Of Muzak” ed intanto un sipario velato divide il pubblico dalla band  ed ancora “Open Car”, dove scherzosamente Wilson chiede al suo tecnico una chitarra più metal per suonare un brano heavy metal. Il sipario ora cade e c’è ancora spazio per “The Raven That Refused To Sing”, dall’omonimo album di Steve Wilson, brano dalle dolci melodie ed atmosfere soffuse, sinfoniche e raffinate e con toccanti cartoni animati sullo schermo. Stavolta è veramente ora dei saluti ed una standing ovation è d’obbligo, Wilson e band salutano e ringraziano ed il pubblico applaude con tutta la forza, un giusto ringraziamento ad un artista che dà ancora linfa vitale al rock progressivo, rendendolo mai troppo datato, aggiornandolo sempre ma senza mai snaturarlo e senza renderlo troppo moderno, perchè il rock progressivo è nato quasi 50 anni fa ed in molti continuano ad amarlo!! Fuori dall’Auditorium alla mia destra la Basilica di San Pietro, alla mia sinistra Castel Sant’Angelo e di fronte il Tevere, si, sicuramente una serata che non dimenticherò mai!!

FABIO LOFFREDO
Photoset by TAMARA CASULA

Setlist:
01.    First Regret
02.    3 Year Older
03.    Hand Cannot Erase
04.    Routine
05.    Index
06.    Home Invasion
07.    Regret #9
08.    Don’t Hate Me (Porcupine Tree cover)
09.    Lazarus (Porcupine Tree cover)
10.    My Book Of Regrets
11.    Ancestral
12.    Happy Returns
13.    Ascendant Here On…
14.    Dark Matter (Porcupine Tree cover)
15.    Sleep Together (Porcupine Tree cover)
Encore:
16.    The Sound Of Muzak (Porcupine Tree cover)
17.    Open Car (Porcupine Tree cover)
18.    The Raven That Refused To Sing

Members:
Steven Wilson: Voce, tastiere, chitarra elettrica ed acustica
Adam Holzman: Tastiere
Nick Beggs: Basso, Chapman Stick e cori
Dave Kilminster: Chitarra elettrica e acustica
Craig Blundell: Bartteria

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Credits: Si ringrazia l’Ufficio Stampa Daniele Mignardi Promopress Agency per la perfetta organizzazione e la sempre splendida disponibilità.