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ROCK BAZAR a Teatro di Massimo Cotto – Live @ Teatro Duse Bologna 4-2-2016

ROCK BAZAR a Teatro di Massimo Cotto – Live @ Teatro Duse Bologna 4-2-2016

Il dubbio amletico che vive alla base di ogni libro che viene portato sullo schermo è se sia meglio prima leggere il romanzo poi vedere il film, o viceversa. Parafrasando il temo, nel caso dello spettacolo di stasera possiamo chiederci se sia meglio leggere i due bellissimi libri di Massimo Cotto, Rock Bazar vol.1 e vol.2, poi vedere lo spettacolo a teatro, oppure anteporre la presentazione sul proscenio all’acquisto dei libri. In questo caso possiamo dire che esiste la famosa quadratura del cerchio, potete recarvi a Teatro a gustarvi i racconti dal vivo di Massimo, accompagnato dalla strepitosa voce di Cristina Donà e dalla magica chitarra di Ale Stefana, ed in loco portarvi a casa i libri.

Lo spettacolo si articola in 10 quadretti composti da due tips di Massimo Cotto e divisi da una canzone a tema della Donà. L’apertura dello spettacolo è con Heroes, brano con cui la cantante doverosamente omaggia il recentemente scomparso Duca Bianco, voce arrochita joplinaniamente per dare una interpretazione toccante e di grandissimo pathos dell’indimenticabile successo di Bowie, icona della trilogia di Berlino. E cominciano le schegge di cultura rock, raccontate con sagace intelligenza da Massimo, lo scambio di persona di una fan tra David Bowie ed Elton John, si passa a Charlie Watts e Frank Zappa, mentre la chitarra di Stefana scheggie note preziose.

Ci si gode una Hallelujah con la splendida voce levigata della Donà,  per ascoltare l’esilarante duetto tra il Re Lucertola  e Robert Plant. Si impara del connubio tra Peter Grant, il colossale manager degli Zep ed il menestrello di Duluth. Ma cosa pensate? Meglio una giornata da leoni o cento anni da pecora? Meglio qualche anno di eccessi e la fama imperitura di fondatore del blues od una tranquilla vecchiaia sulla sedia a dondolo guardando il lento scorrere del Mississippi? Se la vostra scelta è la numero due non passate al Crossroads di Clarksdale, dove chi comanda è il demone voodoo Papa Legba!! Con lui Robert Johnson stipulò lo scellerato patto per diventare il miglior chitarrista del mondo, ma a 27 anni gli toccò inaugurare il triste ed affollato Club dei 27, mortifera ed immortale setta di divinità del rock prematuramente passate dalla Fender elettrica all’arpa. E quale altra canzone può chiudere il quadretto se non una versione a due, tra l’acustica di Cristina e l’elettrica di Ale, di Sympathy for the devil?

E’ infinita la serie degli aneddoti, 1000 nei due libri scritti dal leggendario Massimo, sotto S.Valentino va sicuramente di moda le 17 volte in cui Ozzy chiese a Sharon di sposarlo, magari porgendole un mazzo di fiori rubati nel vicino cimitero, con ancora il biglietto di condoglianze allegato…. O il Keith Moon improvvisato voyeur arrampicato fuori dalla finestra di Bianca Jagger nella notte del suo matrimonio. 

Per la serie non ci facciamo mancare niente, ecco anche il più grande rocker italiano comparire nelle pagine di Rock Bazar, Pupo….  Ma subito viene in soccorso una splendida cover di Santana interpretata dalla Donà con voce bassa e torrida. Per poi tornare alle storie rock, dalle facezie di Elvis al fantasma di Morrison che si aggira per il Père Lachaise. E si passa lievi tra le splendide canzoni del duo musicale e le storie su Bill Wyman, tra la tragica fine di Jeff Buckley, l’autore di Grace, travolto dalle onde del Mississippi, un nome che ritorna spesso nella musica.

Rapiti dalla immaginifica versione di Across the Universe,  ad una serie di furti, ci sta anche questo nel rock. Si rubano pick-up per andare a Woodstock come fecero Jimi Hendrix e Neil Young, al cadavere trafugato di Gram Parsons nel Joshua Tree National Park, per una improvvisata cremazione, come il grande Gram desiderava. Ed è ancora solluchero con una Rockin in a free world scolpita nel granito dalla voce della Donà tossica e misteriosa nella sua declinazione acustica.   

Ma non ci sono solo storie rock, è un Cotto poetico, forse nemmeno se ne accorge, che narra del concerto cui partecipò come Direttore Artistico a Bologna il 27-9-1997 con Bob Dylan a cantare di fronte a Giovanni Paolo II, con Papa Woytila a ribattere con le parole tratte da Blowin’ in the wind a Robert Allen Zimmermann, in arte Bob Dylan, due diverse dimensioni, tra religione e laicità, ma uniti nella poesia del rock, due grandi malati che per un giorno scrissero una pagina di storia, per scivolare in una malinconica Forever Young che ricorda come la clessidra della polvere del tempo giri sempre e solo in un senso.
 
Abbiamo forse scordato di puntualizzare che i 10 quadretti storico-musicali messi in scena corrispondono ai dieci comandamenti, laicità e religione che si incontrano per l’ennesima volta, e sul non desiderare la donna d’altri l’esempio del rock porta subito la mente all’inscindibile amore tra Johnny Cash e June Carter, durato fino alla fine dei loro giorni e, speriamo, anche oltre. E amore, anche se diverso nella forma e nella sostanza, era anche quello dei Pink Floyd per il diamante impazzito e perso nella sua geniale mente, Syd Barrett. Ed una lacrima magari a molti è scesa su questo doloroso finale sottolineato dalla caustica e bruciante versione di Wish you were here magistralmente e celestialmente riprodotta da Cristina Donà.

Scrivere di queste storie porta a profonda commozione, che traspaiono dalla passione che il trio sul palco del Teatro mette nello spettacolo, potrei aggiungere altre parole, ma qualunque cosa volessi aggiungere sarebbe inadeguata a rendere il sapore che dovete assolutamente provare andando a vederlo dal vivo.

MAURIZIO DONINI
Photoset by ANDREA BRUSA
 
Credits:  si ringrazia Fuorivia Produzioni per la squisita gentilezza e disponibilità e l’impeccabile organizzazione dell’evento ed il Teatro Duse per l’accoglienza.

Credits:  si ringrazia Fuorivia Produzioni per la squisita gentilezza e disponibilità e l’impeccabile organizzazione dell’evento ed il Teatro Duse per l’accoglienza.
 
ROCK BAZAR di Massimo Cotto
con
 Massimo Cotto – voce narrante
 Cristina Donà – voce e chitarra
 Alessandro “Asso” Stefana – chitarre
 
coordinamento scenico  Paola Farinetti
disegno luci  Andrea Violato
Scenografie Cappellino Design
una produzione Produzioni Fuorivia
DURATA:  1 ora e 45 minuti senza intervallo
 
http://www.teatrodusebologna.it/spettacoli/rockbazar
https://www.facebook.com/VololiberoRockBazar
https://www.facebook.com/ProduzioniFuorivia
http://www.tuttorock.net/news/rock-bazar-575-storie-rock-di-massimo-cotto-vololibero-edizioni
http://www.tuttorock.net/recensioni/rock-bazar-volume-secondo-425-nuove-storie-rock-di-massimo-cotto-per-vololibero-edizioni
Massimo Cotto – testo e narrazione
Massimo Cotto è nato ad Asti il 20 maggio 1962. Ha diviso, anzi moltiplicato la sua carriera in strade diverse: giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e autore televisivo. Ha lavorato a lungo nei quotidiani e per le principali riviste italiane (Espresso, Epoca, Europeo, Max, Capital, Amica, Marie Claire, Grazia, Jam, Rockstar, Mucchio, Tutto, Radiocorriere, Velvet) e internazionali (l’americana Billboard, la tedesca Howl!). Ha diretto Rockstar e Trax  ed è stato direttore editoriale di Groove, Punk e Rocksound. Ha scritto 36 libri di argomento musicale (tra cui le biografie di Patty Pravo, Ruggeri, Guccini, Pelù, Nomadi, Irene Grandi, Ivano Fossati), due romanzi e un libro di racconti. Dopo vent’anni in Rai, quattro come responsabile artistico di Radiouno, dopo un anno a Radio 24 e tre a Radio Capital,  dal 2011 è a Virgin  Radio dove conduce Rock Bazar. È autore di sei testi teatrali: il monologo Cry baby, l’ultima notte di Janis Joplin, il musical All’ombra dell’ultimo sole sul mondo di Fabrizio De André, l’affabulazione musicale Chelsea Hotel con Mauro Ermanno Giovanardi, lo spettacolo Quella carezza della sera con i New Trolls, e Da quando a ora, l’ultimo lavoro teatrale di Giorgio Faletti e Rock Bazar. È direttore artistico del Premio Giorgio Faletti, del festival di Castrocaro, del Premio De Andrè e di Astimusica; è Assessore alla Cultura, Palio, Manifestazioni e Pari Opportunità del Comune di Asti.

Cristina Donà – voce e chitarra
Cristina Donà è uno dei talenti più cristallini, duraturi e influenti emersi alla fine del millennio dalla nuova scena milanese e poi decollata verso un successo artistico internazionale che pochi hanno conosciuto in Italia. Il talento vocale, l’originalità della scrittura sempre al servizio della musica, ma senza sacrificare il valore poetico del testo, l’ha posta in una categoria tutta sua e per questo così apprezzata nel music business internazionale. Con il sorprendente e pluripremiato album di debutto “Tregua” (1997)  catturò l’attenzione del guru musicale britannico Robert Wyatt, attraverso un’intensa attività concertistica arrivò a presentare una “opera seconda” completamente rinnovata nello stile e “Nido” (1999) consolidò il suo ruolo nella musica italiana. Su quell’album appariva il classico “Goccia”, dove si ascolta anche la voce di Robert Wyatt. Proprio questa stima reciproca porterà la cantautrice a essere invitata all’edizione 2001 del Meltdown Festival a Londra, edizione di cui quell’anno direttore artistico era Wyatt. La spiccata propensione internazionale, dopo le produzioni di Manuel Agnelli, vede Cristina tentare il lavoro con l’allora leader dei Cousteau Davey Ray Moor. La produzione di “Dove sei tu” (2003) e dell’album internazionale “Cristina Dona” (2004), pubblicato in 35 paesi da Rykodisc International, confermano un talento in continua espansione. Dall’album in inglese un’importante brand norvegese scelse “Triathlon” come musica per la propria campagna pubblicitaria invernale del 2004.
Proprio nel 2004, Cristina debutta con una serie di concerti in Europa e anche in Norvegia, invitata dall’attuale direttore artistico di Elijazzen Festival Eirik Bræin Gikling. Nonostante la crisi epocale dell’industria musicale, Cristina continua a espandere gli orizzonti artistici e nel contempo a veder crescere il pubblico che la segue. Nel 2007, per il nuovo album, è ancora una firma anglosassone ad aiutarla: si tratta del leggendario Peter Walsh e l’album “La quinta stagione” ancora una volta spiazza ogni aspettativa, sin dall’ormai classico singolo “Universo” (poi inclusa nel film di Andrea Zaccariello con Enrico Brignano e Ricky Tognazzi “Ci vediamo domani”); il momento creativo positivo e l’eclettismo sul palco convincono la EMI a far registrare, sempre con Peter Walsh, insieme a Francesco Garolfi alle chitarre, l’album acustico e semiantologico “Piccola faccia”. Nel frattempo Cristina è ormai ospite fissa del progetto della trombonista jazz Annie Whitehead (Penguin Café Orchestra) “Soupsongs: the songs of Robert Wyatt” confrontandosi sul palco con alcuni dei migliori strumentisti internazionali. Poi la nuova svolta con il felice incontro artistico del maestro, compositore, arrangiatore e multistrumentista Saverio Lanza. La collaborazione porta alla produzione di “Torno a casa a piedi” (2011), che include la famosa “Miracoli” e la classica “Un esercito di alberi”, una transizione di alto livello verso la prima condivisione delle composizioni che nel 2014 diventano il corpo dell’album “Cosi vicini” (2014), il cui omonimo singolo diventa subito un classico ricevendo notevole airplay radiofonico.
Con Lanza, Cristina ha scritto canzoni per Arisa e Irene Grandi, mentre sui palchi, tra un tour e l’altro, ha sviluppato lo spettacolo “Italia Numbers”, ispirato e dedicato all’emergenza sociale del femminicido insieme a una delle migliori attrici italiane del cinema d’autore Isabella Ragonese.
 
Alessandro “Asso” Stefana – chitarre
Alessandro “Asso” Stefana (25 settembre 1981) è un chitarrista, polistrumentista, compositore e produttore. Musicista dal suono e dallo stile unico e inconfondibile suona principalmente chitarra elettrica e acustica, banjo e lap steel guitar. E’ soprattutto noto al grande pubblico per la sua decennale collaborazione come chitarrista e co-produttore di Vinicio Capossela e per essere il chitarrista di Mike Patton nel progetto “Mondocane”, è inoltre fondatore dei Guano Padano, band italiana influenzata dal sound spaghetti western dal surf psichedelico passando dall’alt-country al folk al jazz sperimentale. Ha lavorato e collabora tuttora con molti altri artisti tra cui: Marc Ribot, Alessandro Alessandroni (storico fischiatore delle colonne sonore di Ennio Morricone), Joey Burns, Calexico, John Parish, Howe Gelb, Gary Lucas, Dan Fante, Mark Orton, e molti altri…
Nei primi mesi del 2015, ha preso parte alle registrazioni del nuovo album di PJ HARVEY prodotto da FLOOD e JOHN PARISH.