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RICHARD BONA QUINTET – Live @ Bravo Caffè, Bologna 31-5-2017

RICHARD BONA QUINTET – Live @ Bravo Caffè, Bologna 31-5-2017

Colpo grosso per il bravo caffè, che non si lascia scappare un’opportunità jazzosamente ghiotta. Alle 22,00 il locale è già stracolmo di persone, la più caparbia massa di amanti della musica  raffinata che la capitale romangnola possa offrire. Il calibro  così elevato presentato questo 31 maggio, ha richiamato in sala anche musicisti eccelsi provenienti da ogni dove per mischiarsi con la folla per creare un clima tanto soave quanto musicalmente celestiale. All’interno del locale figurano più di quaranta tavolini, più un palchetto rialzato per una quantità inesorabile di ascoltatori che alla fine sono stati più che comodi e distesi.

La vita e la storia di Richard Bona ha dell’hollywoodiano in sé, il compositore e bassista camerunense è conosciuto anche Bona Pinder Yayumayalolo. E’ nato a Minta nel 1967, figlio d’arte comincia a suonare il balano a 5 anni. Nel corso del tempo il piccolo Richard comincia a fabbricare i propri strumenti usando strumenti e materiali di fortuna. Si approccia al jazz a soli tredici anni e a ventidue comincia a viaggiare prima soggiornando in Germania e poi in Francia per portare a termine i suoi studi. Nel 1995 si stabilisce definitivamente a New York dove lavora con musicisti come: Chaka Khan, Bobby McFerrin, e Steve Gadd. Attualmente occupa la cattedra di musica alla New York University.

Alle 22,15 c’è una piccola passerella per Richard, il quale deve attraversare l’intera sala districandosi fieramente  tra i tavolini illuminati da varie candele e i fan intenti a stringergli la mano e dargli pacche sulle spalle.  Comincia con un dei suoi cavalli di battaglia ovvero Kalabancoro, mettendo subito in mostra la sua voce a dir poco angelica e le su straordinarie capacità sul basso elettrico. Lo spettacolo comincia così su questi toni eterei e divini che sfumano piacevolmente  tra i vari discorsi ironici e compiacenti che “Riccardo Bonucci” abbozza tra una traccia e l’altra, o spesso anche all’uinterno delle stesse. Richard tifa Bologna, rivela con non poco stupore alla platea prima di presentare i suoi compagni del tour italiano, essi sono: Alessandro Ciala alla tastiera, Gianfranco Campagnoli alla tromba, Antonio Muto alla batteria, mentre alla chitarra presenziava l’inconfondibile Ciro Manna. Al pungente brio iniziale si sono accavallati diversi brani fino ad arrivare ad una nostalgica ballade,che si è vista spezzare i propri toni malinconici dal falsetto  di Mr Bona. Lo spettacolo procede, le gag del leader camerunense procedono, che si palesino come l’imitazione di una mosca o repentini cambi di timbriche vocali. Non mancano le cover; figurano in scaletta infatti “Teen town” dei Wheater Report di Jaco Pastorius e   “Cantalupe Island” di Herbie Hancok, ed è proprio in questa coda finale che la bravura dei musicisti viene messa alla prova con strabilianti risultati. La performance dura due ore esatte e prima del breve encore ha luogo un lungo solo ironico e improvvisato di Richard. Prosegue un Finale sagace e brillante, in cui a turni uomini e donne in platea eseguono i cori voluti dal nostro amato bassista che nel finale recita “Gli svizzeri hanno fatto gli orologi, noi abbiamo fatto il tempo”.

Un altro spettacolo irripetibile ha preso forma al Bravo caffè. Siamo contenti di sapere che ne proseguiranno tanti e tanti altri ancora.

GIOELE AMMIRABILE
Photoset by NINO SAETTI
 
Credits: si ringrazia il Bravo Caffè per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.