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PAUL GILBERT ‘Live clinic’ – Live @ Legend Club, Milano 19-4-2017

PAUL GILBERT ‘Live clinic’ – Live @ Legend Club, Milano 19-4-2017

organizzato in collaborazione tra MMI Lombardia,
NiPa Sale prova e LegendClub Milano.

PAUL GILBERT 
Nell’immaginario collettivo la musica rock ha sempre avuto particolare predilezione per il diavolo, chissà perchè, forse perchè la maggiorparte dei musicisti rock ha un’anima dannata e prepotentemente elettrica nonchè caotica.
Ma più che il diavolo potè un jack infilato in un amplificatore…
Paul Gilbert, chitarrista del profondo Midwest americano ( è difatti nato nell’Illinois ) oltre ad avere una mano terribilmente veloce ha pure acquisito una ecletticità nel suonare lo strumento che lo rende uno dei migliori esponenti della sua generazione.
Paul Gilbert, classe 1966, ha cominciato a macinare chilometri sulle corde sin da ragazzino fino a diventare uno dei più apprezzati chitarristi Metal tra gli anni ottanta e novanta.
La chitarra, a differenza di altri strumenti offre molte più possibilità di “crescita” nell’approccio al proprio strumento e questo atteggiamento del “c’è sempre molto da imparare” ha sicuramente influenzato il chitarrista americano che ha cercato col tempo di unire la tecnica “Shredding”, tipica del Metal con l’improvvisazione Blues, che rispetto al Metal offre una gamma molto più ampia di soluzioni armoniche, come lui stesso ha dichiarato in una recente intervista.

Grazie ad una particolare combinazione di stili e approcci ai vari stili musicali Paul Gilbert, come lui stesso ha dichiarato “è migliorato persino nei fraseggi metal” che l’hanno reso noto in tutto il mondo.
Paul Gilbert è noto soprattutto come “Shredder”, ovvero sfrutta la tecnica dello “Shredding”, ovvero un particolare modo di suonare che unisce tecnica e velocità conferendo quell’inconfondibile suono “veloce” e virtuosistico che si trova nell’ambiente del Metal.
Osservare le dita di Paul Gilbert che si muovono sulla “Six Strings” è una meraviglia per gli occhi, la velocità e la precisione d’esecuzione conferiscono nobiltà allo strumento, anche per chi, come il sottoscritto non è propriamente un’amante della musica Metal.

Bisogna riconoscere però l’assoluta padronanza che Gilbert ha del proprio strumento, tenendo presente che il virtuosismo fine a se stesso non si riduce a qualche “tapping” di troppo o a qualche assolo ben riuscito, ma come nel caso dell’ormai cinquantenne chitarrista dell’Illinois ci sono un’attento studio delle soluzioni armoniche che si possono “trovare” sulla superficie del manico delle Ibanez che suona da quasi 40anni.
Questa tecnica che potremmo definire “mista” è figlia dell’evoluzione musicale di Gilbert, passato con grande nonchalance dal Metal anni ottanta fatto di Power Chords a manetta, fraseggi veloci che rimandano alla musica classica al Blues, scoprendo pian piano le tante possibilità sonore che danno il Pop Rock più contemporaneo o un’esecuzione di Flamenco con una chitarra acustica, dove dalla velocità con fini virtuosistici si passa ad una cura maggiore della melodia nell’esecuzione delle parti soliste.
Possiamo tranquillamente dire che il Database su cui Paul Gilbert può contare è ampio e variegato. Insomma, di carne al fuoco per un maestro della sei corde contemporanea ne abbiamo assai. Sfatando una leggenda il diavolo non ruba le anime dei chitarristi.
Ma i chitarristi tirano fuori l’anima dalle proprie chitarre.

Brighenti Cristian