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Negrita – LIVE @ Ritmika Festival 45° NORD Entertainment Center (Moncalieri To 9-9- …

Negrita – LIVE @ Ritmika Festival 45° NORD Entertainment Center (Moncalieri To 9-9- …

Quando una band famosa ed affermata, al termine di un tour, annuncia un concerto extra, gratuito, dopo aver già girato tutta l’Italia e infiammato le arene ed i cuori dei fans, ci si potrebbe aspettare un concertino un po’ fiacco, magari stanco, una sorta di “compitino” finale senza pretese. Forse per altre band sarebbe stato vero. Con i Negrita, invece, è tutta un’altra storia.

La coda di macchine in attesa di arrivare nella location del 45° Nord, per l’inaugurazione “col botto” del Ritmika Festival, inizia probabilmente alcuni chilometri prima dell’uscita; arriviamo nei pressi del Centro commerciale attraverso strade secondarie e attraversiamo i campi seguendo la fiumana di gente che si dirige verso il palco. L’affluenza per questo evento è qualcosa di pazzesco, gente di tutti i tipi e di tutte le età è stata attratta da questa festa di fine tour. Quando i Nostri salgono sul palco, però, il pubblico rimane un po’ troppo fermo al suo posto per i gusti di Pau, che fin dalle prime note di Mondo politico chiede a tutti: “siete pronti per il bordello?”. Si comincia quindi con un brano estratto dall’ultimo album, 9, un disco che affonda le sue radici nel rock dei Negrita della prima ora, anche se da questo primo brano si nota ancora un po’ poco. Con la successiva Poser (Vi saluto di cuore numerini sul web / la mia scuola è più vecchia /sia del pop che del rap / dal vinile rigato fino all’MP3 / solo vita vissuta e niente talent per fake…non cerco fama in Tv / non sono un poser / non voglio sempre di più / I am a loser) Pau si chiede quanto impiegheremo a scaldarci: quel che che è certo è che i Negrita sul palco sono caldissimi: le chitarre di Drigo e di Mac suonano calde e vibranti d’energia, la batteria si fa piacevolmente sentire e soprattutto Pau canta in una maniera assurdamente identica alla sua voce registrata su disco, dando prova di notevole bravura (e di tenacia, vista la lunghezza del concerto!). Baby I’m in love è una scarica di energia, il mio pezzo preferito del nuovo album, fra parentesi, e qualcuno inizia ancora un po’ timidamente a ballare, esaltato da un solo di chitarra veramente azzeccato. Anche In ogni atomo viene ridigerita in una versione più rock, perché stasera tutto è più rock che mai.
Moncalieri, possiamo chiamarvi confidenzialmente…Torino?” con queste parole parte una sentita Brucerò per te; poi è la volta di “un amarcord, un pezzo perso in un cassetto digitale”, 1989, anno in cui i Nostri erano appena ventenni e il mondo stava cambiando, come recita il testo. Si va avanti così, con La tua canzone, momento più soft del programma, e con Radio Conga in cui finalmente anche il pubblico più impassibile (quello che conosce i Negrita solo dai singoli passati su MTV, per intenderci) si lascia andare ai ritmi danzerecci della chitarra di Drigo. Subito dopo Bambole, il tempo è quindi maturo per saltare tutti insieme con Il libro in una mano, la bomba nell’altra; Pau ci provoca in continuazione, e non posso dargli torto, ricordandoci che siamo in un concerto, non in un cinema. Rotolando verso sud e Notte mediterranea sono fra i pezzi più apprezzati dalla gente, ma prima di attaccare A modo mio Pau ci ricorda l’esistenza di una cosa chiamata pogo, che una volta ai concerti non si tenevano in mano i cellulari ma si faceva partire il pandemonio: è la svolta decisiva, specie perché veniamo messi in diretta competizione con Brescia, precedente tappa del tour, e ai torinesi non piace essere secondi a nessuno. Il pogo parte per davvero, e gli alberelli del parcheggio vengono scossi dal tronco fino alle ultime fronde, e finalmente anche Pau e compagni approvano con un giovanile “Bella raga!”.  Dopo una lunga pausa i nostri tornano in pista per il gran finale, che inizia con La vita è un gioco, poi prosegue prima con un pezzo autodefinito “femminile” (ovviamente, Magnolia), e poi con uno “più masculo”, Mama mae; è poi la volta di Cambio,un pezzo che ha dato inizio a tutto, un pezzo antecedente ai Subsonica, che salutiamo.

 La band in quest’ultima data non può che ringraziare tutta la sua crew, ragazzi che lavorano con loro anche da 13 anni, e ringrazia anche noi per essere intervenuti a questa grande festa…”anche se non avete pagato un cazzo!”.  Se ci deve essere una fine, dopo questa cavalcata lunga più di due ore, non può che essere con Gioia infinita: “20 notti e poco giorno/ me le sento ora che torno/ora che la fiesta è andata, pace amore e GIOIA INFINITA”.  Il commento finale più azzeccato non può che essere quello pubblicato dagli stessi Negrita, sul loro sito: “Che fiesta ragazzi! Ieri sera in 15000… Un’estate così, non ce la scordiamo più. Grazie per tutta l’energia che ci avete scaricato addosso. Ci si vede presto. La Banda Negrita”  

IRENE DOGLIOTTI
Photoset by ANDREA BOSCHETTI

SETLIST:
Mondo politico
Poser
Baby I’m in love
In ogni atomo
Brucerò per te
1989
La tua canzone
Radio Conga
Bambole
Il libro in una mano, la bomba nell’altra
Ho imparato a sognare
Un giorno di ordinaria magia
Notte mediterranea
Rotolando verso sud
A modo mio
Encore:
La vita è un gioco
Che rumore fa la felicità
Magnolia
Cambio
Mama mae
Gioia infinita

Members:
Paolo Bruni “Pau” – voce, chitarra, basso, armonica a bocca
Enrico Salvi “Drigo” – chitarra solista, voce
Cesare Petricich “Mac” – chitarra ritmica, cori
Giacomo Rossetti  – basso
Guglielmo Ridolfo Gagliano “Ghando”  – pianoforte, tastiere, violoncello e basso
Cristiano Dalla Pellegrina “Cris'” – batteria

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