LA LUZ – Live @ Covo Club (Bologna 3-10-2015)
by tuttorock
6 Ottobre 2015
0
Shares
Sul palco del Covo Club, rinnovato con un look “total black” per la nuova stagione da poco iniziata, salgono sul palco La Luz, quattro giovanissime ragazze di Seattle innamorate di una musica nata tanto prima di loro: il surf.
Chi conosce i loro album (è da poco uscito il secondo lavoro: “Weirdo Shrine“) si aspetta grandi cose, forse un po’ troppo. Basso, chitarra, batteria, tastiera e microfoni per le voci. Proprio nelle voci sta la particolarità de La Luz, perchè il sound a cui si rifanno non è quello, tanto per intenderci, tramandato dai mitici Beach Boys e dalle loro intramontabili canzoni, ma è quel filone sviluppatosi in maniera quasi totalmente strumentale. Bene quindi, una tradizione innovata che presuppone un lavoro di ricerca musicale non comune fra le più giovani generazioni. Peccato che il risultato live non sia quello atteso: il cantato in realtà è piuttosto mono-tono, troppo sottile e troppo aggraziato, più adatto ad una singer-songwriter del folk americano che ad un gruppo che dichiara di amare il garage sound dei 60’s e tenta di riproporre un genere così specifico e particolare come il surf. In generale non c’è mordente e tutto scivola via senza scossoni sino al termine del concerto. Ho visto persone comprare comunque l’album e commentare “il concerto non è stato un gran che, ma in studio mi piacciono un tot”… forse perchè quest’album è prodotto dal grande Ty Segall aggiungo. Di solito però, se proprio devo scegliere, io preferisco il contrario.
Un plauso invece per gli Under Hovoc che hanno aperto la serata: vengono da Imola con tanto entusiasmo e un’ottima attitudine indie-rock.
Chi conosce i loro album (è da poco uscito il secondo lavoro: “Weirdo Shrine“) si aspetta grandi cose, forse un po’ troppo. Basso, chitarra, batteria, tastiera e microfoni per le voci. Proprio nelle voci sta la particolarità de La Luz, perchè il sound a cui si rifanno non è quello, tanto per intenderci, tramandato dai mitici Beach Boys e dalle loro intramontabili canzoni, ma è quel filone sviluppatosi in maniera quasi totalmente strumentale. Bene quindi, una tradizione innovata che presuppone un lavoro di ricerca musicale non comune fra le più giovani generazioni. Peccato che il risultato live non sia quello atteso: il cantato in realtà è piuttosto mono-tono, troppo sottile e troppo aggraziato, più adatto ad una singer-songwriter del folk americano che ad un gruppo che dichiara di amare il garage sound dei 60’s e tenta di riproporre un genere così specifico e particolare come il surf. In generale non c’è mordente e tutto scivola via senza scossoni sino al termine del concerto. Ho visto persone comprare comunque l’album e commentare “il concerto non è stato un gran che, ma in studio mi piacciono un tot”… forse perchè quest’album è prodotto dal grande Ty Segall aggiungo. Di solito però, se proprio devo scegliere, io preferisco il contrario.
Un plauso invece per gli Under Hovoc che hanno aperto la serata: vengono da Imola con tanto entusiasmo e un’ottima attitudine indie-rock.
ANGELA ZOCCO
Membri:
Shana Cleveland – guitar
Marian Li Pino – drums
Alice Sandahl – keyboard
Lena Simon – bass
http://laluzband.tumblr.com
https://www.facebook.com/laluzusa
http://twitter.com/laluzers
http://instagram.com/laluzband
https://itunes.apple.com/it/album/weirdo-shrine/id992981833
http//www.covoclub.it