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GREEN DAY “Revolution Radio Tour” – Live @ Unipol Arena, Casalecchio di …

GREEN DAY “Revolution Radio Tour” – Live @ Unipol Arena, Casalecchio di …

Un famoso inviato di NME in California per seguire gruppi famosi dell’epoca, raccontava che si imbattè negli allora sedicenni Billy Joe e soci che lo portarono per una settimana da un concerto ad una festa, tra sonno mai e composti più o meno chimici tanti, ebbe a dire che fu come se avesse perso 2 anni di vita per divertirsi una settimana. Tuttavia aveva un ricordo bellissimo di questi scatenati baby punk che volevano assolutamente arrivare al successo.

Il press di NME è rientrato felicemente in Albione proseguendo la sua carriera, altrettanto hanno fatto Billy Joe ed i suoi Green Day, una carriera sfolgorante di musica straordinaria, e di eccessi…. Culminati nel concerto di Bologna di settembre 2012 annullato per il collasso di Billy Joe. Qui si riallaccia la storia con il live di oggi, perché dopo il rehab il 2013 vide la band californiana ripresentarsi a Bologna, Unipol Arena come oggi. Fu un concerto devastante, rabbioso, una line-up perennemente a bordo palco ha demolito sistematicamente i muri del palasport con una potenza di 27 brani sparati a mille di potenza. Era l’urlo della rinascita di un Billy Joe arrivato sul bordo del burrone e da lì rinato. Oggi si presenta, sue parole, come un uomo di mezza età che porta fuori il cane ed i figlia al parco a giocare, ma per fortuna, come tutti i bravi e perfetti capifamiglia, appena gli molli la briglia prende l’onda.
Se il 2013 fu il concerto della rinascita, il 2017 ci porta quello della maturità. Un concerto solare, con Trè Cool, da sempre l’ago della bilancia che tiene in equilibrio il gruppo, a troneggiare in mezzo al palco. Una coreografia di luci minimale, arricchita da botti fragorosi e lingue fiammeggianti in stile metal, ed un Billie Joe sereno, che si diverte e fa divertire, istrioneggia e gioca con il suo pubblico adorante, e sfodera una prestazione di grandissimo livello.

Il classico Drunk Bunny che accompagna la band da tempo immemore, American Idiot o giù di lì, fa il prologo, resta il mistero se si tratti di un membro della band o semplicemente di una comparsa. Ma l’encore inizia con un Trè Cool che saltando sulla sua drum tower mostra il lato b picchiandoci sopra, gli manca solo il costume rosa, diciamo che i sospetti possono prendere corpo…. Ricco di citazioni come sempre, Billie Joe ricorda che anche a Bologna stanotte ci si batterà per la nostra “fucking freedom”, l’indimenticata transizione politica che ha trasformato la baby band di Dookie nella lama politica di American Idiot sancendone il decollo tra le polemiche è sempre presente.


E’ sempre Billie Joe che tiene banco, contrariamente a tante altre star del punk non ha avuto storie di abbandoni e abusi famigliari, l’unica stortura è dovuta allo stordimento da antidolorifici post-partum di sua madre che storpiò l’anagrafico Billy in Billie. Per il resto Ollie viene ricordata spesso alla platea da BJ, “Grazie mamma sono grato”, così come stretto era il rapporto con il padre, iconizzato nella stupenda Wake me up when September Ends , purtroppo non portata in tour. Ma la perdita precoce del padre ha lasciato in regalo a BJ Blue, la sua prima chitarra, poi seguita da Blue2 e Frankenstein.

Ma il lascito paterno deve avere lasciato eccellenti ricordi nel maturo BJ, perché chiama sul palco un ragazzino che studia chitarra da 3 anni, gli mette al collo la sua, canta con lui, poi suonano assieme, e quando in una vita di concerti pensi di averle viste tutte, compreso un Ben Shepherd che regala il basso dei Soundgarden ad uno spettatore in prima fila a fine concerto, assisto anche ad un BJ che regala la sua chitarra ad un ragazzino!! Cavolo, la chitarra di BJ?? WOW chi non l’ha invidiato alzi la mano!!  “Come si dice present in italiano” chiede alla folla?

La scaletta è quella, un sapiente mix tra l’ultimo album promosso dal tour, ed i grandi successi del passato. Il livello immane, meno potenza e pressione sonora rispetto alle precedenti esibizioni, ma pulizia e maturità a profusione. Una band solida ed affiatata che gira a mille e che incanta, non manca l’evocativa Boulevard of broken dreams aperta in solo acoustic e poi cantata da tutti con cartoline fuckeggianti idealmente spedite a mr. Noel Gallagher, abbiamo, ovviamente, la ringhiosa American Idiot che apre il bis con BJ che urla “Let’s go crazy”. Imperdibile il set di Jason Freese al sax, indimenticabile l’ode eterna di BJ “Musica bella è la lingua di Dio”. L’immarcescibile e prorompente Basket case, i lirismi delle ballad, la bellezza di ogni singola canzone, si potrebbero scrivere pagine per raccontare Jaded, Scattered, King for a day, e la canzone di chiusura, una esplosiva atomica Forever now, preceduta da un medley divertente, e non strettamente necessario a dire il vero, fra Beatles, Stones e dintorni. Si è chiusa la setlist alla grande, ma il bis non è da meno con ben 4 pezzi fra cui le straordinarie Jesus of Suburbia e la fluorescente Good of riddance.

MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI
 
Credits: si ringrazia Studio’s Online e Live Nation per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Setlist:
Know your enemy
Bang Bang
Revolution Radio
Holiday
Letterbomb
Boulevard of Broken Dreams
Youngblood
Welcome to Paradise
Brain Stew
Jaded
Christie Road
Scattered
Hitchin’ a ride
Waiting
Are we the Waiting
St. Jimmy
Basket Case
She
King for a Day
Shout/Always look on the bright side of life/Satisfaction/Hey Jude
Still Breathing
When I come around
Forever now
Encore:
American Idiot
Jesus of Suburbia
Ordinary World
Good Riddance (Time of your life)
 
Band:
Billie Joe Armstrong – voce, chitarra, pianoforte, armonica 
Mike Dirnt – basso, cori
Tré Cool – batteria, percussioni, cori 
Jason White – chitarra, cori
Tour:
Jeff Matika – chitarra ritmica, cori 
Jason Freese – piano, sax, trombone, tastiere
 
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