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EINSTURZENDE NEUBAUTEN – Live @ VISARNO ARENA FIRENZE IL 7 LUGLIO 2015 BY LNDF

EINSTURZENDE NEUBAUTEN – Live @ VISARNO ARENA FIRENZE IL 7 LUGLIO 2015 BY LNDF

Il concerto inizia subito con “Kriegsmaschinerie”, suoni metallici post industriali fanno da sfondo a Blixa Bargerld che mostra cartelloni con messaggi relativi alla condizione dell’uomo in conseguenza della prima guerra mondiale, tema affrontato nell’ultimo album “Lament” che sarà il perno al quale ruoterà tutto il concerto, che prosegue con il brano “Hymnen”, tributo al compositore d’avanguardia tedesco Karlheinz Stockhausen, in cui si fondono inni nazionali in lingue diverse.
Il terzo brano del concerto che per il momento segue fedelmente la tracklist di Lament è “The Willy – Nicky Telegrams”, in cui su un ritmo incalzante scandito dalle lancette di un orologio si intreccia un duetto al vocoder in cui Alexander Hacke e Blixa Bargelrld si calano, rispettivamente, nei panni del Kaiser Wilhelm e dello Zar di Russia Nicholas II, nella fedele ricostruzione di un “carteggio” telegrafico, mentre sul finale le parole lasciano spazio a un crescendo di riff elettronici che il pubblico fin qui un po’ freddo nonostante il caldo sembra apprezzare particolarmente con uno scrosciante applauso.
Il quarto brano è “In De Loopgraaf”, brano in fiammingo che evidenzia la grande proprietà linguistica di Blixa accompagnato da un ritmo percussivo quasi tribale.
Il concerto prosegue con “Der 1. Weltkrieg”, unico pezzo virato a una dance sincopata, dove Bargeld racconta di aver fatto “un calcolo matematico”: ciascun beat del brano rappresenta, infatti, un giorno della Grande Guerra, riprodotto in 4 tempi a 120bpm, a cui si accompagna l’elenco delle nazioni che vi hanno preso parte; il brano, che dura oltre 14 minuti, sembra lasciare quasi spaziato il pubblico, in una sorta di estasi percussiva, che termina con un applauso scrosciante e partecipativo da parte dei tanti fan accorsi.
“Actherland” risulta essere forse il brano più curioso del concerto, in cui un ritmo scandito con i piedi in stile tip-tap fa da sfondo inizialmente a due curiose stampelle suonate come un normalissimo strumento a corde, e successivamente al suono di campane, in cui la voce di Blixa sembra quasi apparire in secondo piano alla particolarità dei suoni di questo brano.
Il settimo brano del concerto è “On Patrol In No Man’s Land”, che Blixa spiega essere una rivisitazione di un brano degli “Harlem Hellfighters”, banda afroamericana dell’esercito a stelle e strisce, inviata all’estero a combattere per il suo paese.
Il concerto entro poi forse nella sua fase più intensa, con le tre parti in cui è suddivisa l’opera che da il titolo all’album, ovvero la prima parte “Lament”, la seconda “Abwärtsspirale “ e la terza “Pater Pecavi”; nell’alternarsi delle tre parti gli Einsturzende Neubauten sembrano portare il pubblico attraverso l’uso di suoni evocativi, cori che scavano nel profondo dell’anima all’interno della battaglia di Verdun a cui il pezzo si ispira; il totale silenzio con il quale il pubblico ascolta in silenzio l’alternarsi delle tre parti dimostra il perfetto binomio che si crea tra l’interpretazione della band e l’animo degli spettatori.
In “How did I die”, brano scritto dal giornalista e poeta tedesco Kurt Tucholsky dopo la sua esperienza nella prima linea, il piano lascia nel finale spazio ad un ingresso quasi trionfale di archi che magistralmente chiudono insieme alla voce di Blixa la prima parte del concerto, accompagnata da applausi convinti dei fan accorsi all’Ippodromo del Visarno.
Il concerto riprende con Blixa vestito con una grande pelliccia rosa: è l’interpretazione di “Sag Mir Wo Die Blumen Sind” brano scritto da Marlene Dietrich contro la guerra.
Il secondo brando del primo encore è “Let’s do it a dada”, brano di ispirazione tecno permeato di suoni metallici, che si conclude con l’ennesimo esperimento musicale di Blixa, un vinile infilato in un trapano amplificato con un bicchiere.
Conclude il primo encore “All Of No Man’s Land Is Ours”, altro brano degli Harlem hellfighters che caratterizza il loro rientro negli Stati Uniti e la fine della guerra.
Gli Einsturzende Neubauten rientreranno per la seconda ed ultima volta per un unico brano, “Ich gehe jetzs” quasi a voler salutare un pubblico fiorentino che tributa un grande applauso alla band, che ha saputo riproporre in un live le musiche post industriali di un album come Lament, frutto di un lavoro di ricerca quasi maniacale sulla prima guerra mondiale, che il gruppo ha saputo riproporre dal vivo portando gli ascoltatori in una dimensione sonora sconosciuta alla gran parte dei presenti.

ALESSANDRO FABBRIZZI & ALESSANDRO KAPPA 
Photoset by CLARA MALVISI

Credits: Le Nozze di Figaro per la perfetta efficienza ed organizzazione, oramai un consolidato marchio di fabbrica.

Members: 
Blixa Bargeld (vero nome Christian Emmerich) – voce principale, chitarra, tastiere, percussioni 
Alexander Hacke (conosciuto anche come Alexander von Borsig) – basso, chitarra, cori 
N.U. Unruh (vero nome Andrew Chudy) – strumenti speciali, percussioni, voce
Jochen Arbeit – chitarra, voci
Rudolf Moser – strumenti autocostruiti, percussioni, voce

http://www.lndf.it/events/einsturzende-neubauten-teatro-le-mulina
https://neubauten.org
https://www.facebook.com/EinstuerzendeNeubauten
http://vimeo.com/channels/einstuerzendeneubauten