AMON AMARTH “Jomsviking European Tour” + Testament + Grand Magus – Live …
Ad aprire la serata proprio i Grand Magus: scenografia spartana, logo gigante che campeggia sulle loro teste, e le prime note di I, The Jury che mettono subito in chiaro che questo live sarà davvero esplosivo.
Il trio suona dell’heavy metal classico, con qualche richiamo al primo Halford, ma ben amalgamato con atmosfere doom e inserimenti stoner, che rende il sound della band davvero particolare.
La successiva Sword of the ocean è una ritmata cavalcata di basso, molto NWOBHM, che ben esalta le sonorità calde della sporca voce di JB, con un ritornello che entra in testa e un assolo molto classico, ma ben suonato.
Varangian ci ricorda le origini nordiche degli svedesi, con melodie che richiamano gli headliner della serata, ma sempre con una preponderante impronta heavy che ci porta dritti al ritornello fortemente epico e melodico.
Si passa poi a Steel versus Steel, tratta dal penultimo album, ma subito si torna indietro nel tempo con Iron Will e Like the Oar Strikes the Water, tratte dall’omonimo CD del 2008 per poi ributtarsi in Hammer of the north, più diretta e violenta.
Il punto di forza dei Grand Magus è sicuramente una spiccata attitudine live, unita ad una buona sezione ritmica e ad un cantante che è a tutti gli effetti stratosferico, alternando acuti e voce graffiante e roca, riesce a catalizzare l’attenzione del pubblico in modo semplice e naturale, senza orpelli.
Il sound della band negli ultimi anni si è attestato proprio sull’heavy metal classico, con richiami più o meno evidenti a seconda dei brani a Dokken, Saxon, Manowar, Iron Maiden e altri, ma rielaborando il tutto con uno stile originale e personale.
Formazione:
Janne “JB” Christoffersson – cantante, chitarrista
Fox – bassista
SEB – batterista
Setlist:
Intro
I, The Jury
Sword of the Ocean Varangian
Steel Versus Steel Iron Will
Like the Oar Strikes the Water Hammer Of The North http://www.grandmagus.com
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La base ritmica dei brani tratti dall’ultimo album è impressionante, d’altra parte quando alla batteria c’è Gene Hoglan e al basso Steve DiGiorgio, non ci si può aspettare sicuramente bassa qualità.
Insieme a questa peculiarità si fanno notare le parti soliste valide e tecnicamente complesse (anche qui grazie al sempre ottimo Alex Skolnick e ad un validissimo Eric Peterson) e le linee vocali particolarmente ispirate di un Chuck Billy in splendida forma.
La scaletta alterna brani del nuovo lavoro a brani di fine anni ‘80, come The New Order,
Over The Wall e si conclude con una carichissima The Formation Of Damnation, che ci dimostrano l’ottimo stato di salute del combo californiano che anche dopo una carriera che è iniziata nel lontano 1983 continua a proporre album e live spaccaossa, portando una violenza sonora devastante sui palchi di tutto il mondo, grazie alla doppia cassa precisa e rocciosa di Hoglan, ai virtuosismi di Skolnick e alla voce precisa e versatile di Billy.
Un’ora di pura violenza sonora, mai fine a se stessa ma con un impatto e una carica davvero esplosivi!
Formazione:
Chuck Billy – voce
Eric Peterson – chitarra, cori
Alex Skolnick – chitarra, cori
Steve DiGiorgio – basso
Gene Hoglan – batteria
Setlist:
Brotherhood of the Snake Rise Up 2012
The Pale King
Disciples of the Watch 1988 The New Order 1988
Dark Roots of Earth 2012
Stronghold
Into the Pit 1988 Over the Wall 1987
The Formation of Damnation 2008 http://www.testamentlegions.com
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Senza storie salgono sul palco, dopo una intro musicale, con Pursuit of the Vikings, delineando il loro credo e il pubblico va in estasi. Continuano il loro show suonando sei pezzi su dieci del loro nuovo album Jomsviking, tra cui le più amate dai fans, First Kill e Raise Your Horns, quest’ultimo celeberrimo per il videoclip realizzato con intermezzi dei live della band e parti in cui fans di tutto il mondo sollevano i corni al cielo. Il loro spettacolo risulta maturo e Johan Hegg é un frontman eccezionale che coinvolge il pubblico al 100% sia grazie a esibizioni in cui combatte contro un cavaliere o solleva un corno enorme durante Raise Your Horns. Spettacolare é il momento quando si pensa che lo show sia finito, ma ecco Johan che afferra un martello di Thor e affronta il serpente del mondo durante la famosa Twilight of the Thunder Gods.
Grande novità é il nuovo batterista, Jocke Wallgren, moro,muscoloso, che domina la batteria suonandola da un enorme elmo vichingo. Il live degli Amon Amarth soddisfa le aspettative sia dei nuovi fans, che di uelli di vecchia data, grazie a brani estratti da Jomsviking, ma anche dagli album precedenti. Così dal passato ci propongono Guardians of Asgard, Cry of the black birds e la bellissima Death in fire (quest’ ultima purtroppo apprezzata da pochi). Gli Amon Amarth riescono a creare un live incredibile che riesce a trasmettere molte emozioni sia a chi segue il loro credo, come a chi li apprezza solamente per la loro bravura musicale.
EVA NOEMI TEI & ALESSANDRA MERLIN
Photoset by ALESSANDRA MERLIN
Credits: si ringrazia Vertigo per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
The Pursuit of Vikings
As Loke Falls
First Kill
The Way of Vikings
At Dawn’s First Light
Cry of the Black Birds
Deceiver of the Gods
On a Sea of Blood
Destroyer of the Universe
Death in Fire
One Thousand Burning Arrows
Father of the Wolf
Runes to My Memory
War of the Gods
Encore:
Raise Your Horns
Guardians of Asgaard
Twilight of the Thunder God
Membri:
Johan Hegg – Vocals
Ted Lundström – Bass
Johan Söderberg – Guitar
Olavi Mikkonen – Guitar
Jocke Wallgren – Drums
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