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SECRET SPHERE + Galderia + Whisperz + Dharma Storm – Live @ Traffic Live Club, Roma, …

SECRET SPHERE + Galderia + Whisperz + Dharma Storm – Live @ Traffic Live Club, Roma, …

Le serate live della capitale sembrano sempre più contraddistinguersi per la presenza di eventi con un nome di richiamo accompagnato da un lungo elenco di band di supporto, quasi fosse una necessità organizzare mini festival, più o meno tematici, al fine di radunare un pubblico sempre più restio a scrollarsi di dosso la pigrizia serale o forse semplicemente troppo esiguo a fronte di un’offerta di eventi piuttosto abbondante.

La serata che ha visto nuovamente protagonisti i Secret Sphere a Roma non ha fatto eccezione, e seppur l’obiettivo di riempire il Traffic Live Club è rimasto un miraggio, non sono state poche le persone tornate a salutare Michele Luppi e compagni.

Hanno aperto la serata i Dharma Storm, promettente band romana dedita a un heavy metal piuttosto ortodosso, con sfumature power e sinfoniche. I ragazzi se la sono cavata bene, anche se il fatto di giocare in casa (la band è originaria di Ladispoli) ha indotto i nostri ad affrontare lo show con un approccio un po’ leggero, che in più occasioni ha restituito al pubblico una sensazione di amatorialità fuori luogo. Disponendo di buone capacità, di brani gradevoli e di un’ottima carica, è necessario che i ragazzi curino con maggiore attenzione i dettagli delle proprie esibizioni, perché non bisogna  mollare un centimetro per arrivare in alto.

Migliori in questo senso si sono mostrati i Whisperz. Con il loro metal più tagliente, moderno e variegato hanno offerto una prova davvero convincente, carica di energia e senza sbavature. Sorprendenti, in particolar modo, gli arrangiamenti dei brani che da granitiche bordate metal dirottavano repentinamente verso altri lidi con inserti strumentali di varia estrazione. Una vera sorpresa per chi, come me, non conosceva il repertorio della band. I margini di miglioramento, come per qualsiasi altra band emergente ci sono (e ci mancherebbe altro non ci fossero!), ma già oggi i Whisperz rappresentano una bella realtà da gustarsi dal vivo.
A questo punto erano tutti curiosi di ascoltare il Galderia, unica band d’oltre confine della serata, poiché erano in pochi ad aver mai udito una singola nota da parte di questa formazione marsigliese (supportata dal nostro Andrea Gianangeli alla batteria, “in prestito” dai Dragonhammer,). Ebbene, cosa ci si è ritrovati ad ascoltare? Un power metal melodico, zuccheroso e retorico come pochi, erede dei più “beceri” Freedom Call. La band sul palco si è divertita  parecchio, un po’ meno buona parte del pubblico off stage che è stato investito da ritornelli sentiti milioni di volte e da partiture piuttosto banali. E’ un genere di nicchia, quello proposto dai Galderia, nell’ambito del quale è davvero difficile dire qualcosa di nuovo, ma i nostri non si sforzano minimamente di apportare un proprio tocco personale per risollevare le sorti di una proposta sempre più stantia. Alla fine della fiera, il buon impatto sonoro, la carica di buon umore e gli intermezzi del singer che, con lo sguardo raggiante di un bimbo alle prese con un lecca lecca gigante, fantasticava di viaggi interstellari, libertà e importanza di credere in sé stessi, hanno strappato qualche sorriso, ma crediamo che il pubblico metal sia in gran parte saturo di queste sonorità. Altro discorso per i fan irriducibili del sottogenere proposto, che probabilmente non pretendono altro da una band come i Galderia e che anzi avranno goduto nella convincente riproposizione di tutti i cliché del caso.
Veniamo ora alla portata principale della serata: i Secret Sphere. La band ha rappresentato molto per   il power metal tricolore e non solo. L’album con il quale i più li hanno conosciuti, “A Time Never Come”, è una pietra miliare del power sinfonico, ma i nostri, seppur deviando un poco il tiro, hanno continuato a pubblicare lavori pregevoli nel corso degli anni sino all’ingresso in formazione dell’incredibile singer Michele Luppi e alla pubblicazione dell’ottimo “Portrait Of A Dying Heart”. I nostri si sono presentati in forma smagliante, con l’istrionico Michele Luppi sempre sugli scudi. Il suo approccio al palcoscenico è più unico che raro. Oltre a cantare divinamente, Luppi ama interagire molto con i propri compagni e con il pubblico. E’ un fiume in piena strabordante di battute, siparietti ed espressioni demenziali sciorinate anche nei momenti più improbabili dello show. Memorabili, ad esempio, le prese in giro rivolte al tastierista Gabriele Ciaccia, ribattezzato per l’occasione “Mortino” come l’esilarante lemure del cartoon “Madagascar”. Credo che una carriera da attore a Luppi non dispiacerebbe e immagino che avrebbe successo anche in quel contesto! Non sappiamo se la consacrazione internazionale avuta con la chiamata alla corte di “Mr. Whitesnake” David Coverdale abbia influito sul suo approccio con i Secret Sphere (probabilmente sì), ma oggi è evidente quanto Luppi affronti la scena con rilassatezza, padronanza e una voglia di divertirsi al di là di ogni schema imposto dall’essere il front man di un band heavy metal. Detto questo, musicalmente i Secret Sphere si sono dimostrati una macchina perfettamente rodata e affidabile, nonostante alla batteria (e allo “stage diving di compleanno”) ci fosse la new entry Marco Lazzarini dei Lucky Bartardz, ed è sempre un gran piacere riascoltare i grandi classici estrapolati da “A Time Never Come” e gli ottimi brani del loro ultimo album di inediti “Portrait Of A Dying Heart”. Come di consueto, infatti, poche sono state le digressioni verso gli album di metà carriera, rappresentati da “The Scars That You Can’t See” e “Mr. Sin” (“Archetype”) e “Dance with Thw Devil” (“Heart & Anger”). La bella prova della band si chiude in delirante goliardia, sulle note del bis di “Lie To Me” con Luppi alle tastiere e “Mortino” (al quale chiedo gentilmente di non prendersela con il sottoscritto per l’appellativo, ma con il proprio front man!) alla voce.

Report & photoset by RICCARDO ARENA

Credits: si ringrazia Rock On Agency e il Traffic Live Club per la gentile accoglienza e la perfetta organizzazione dell’evento.