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QUEEN AT THE OPERA guest Fede Poggipollini – Live @ Teatro EuropAuditorium Bologna 2 …

QUEEN AT THE OPERA guest Fede Poggipollini – Live @ Teatro EuropAuditorium Bologna 2 …

Non è biondo, ma la chioma è la stessa di Brian May, lui è Lorenzo Milone ed è il primo ad apparire sul palco del bellissimo Teatro EuropAuditorium, fiore all’occhiello dello spettacolo bolognese, sul palco la compagnia dei Queen At The Opera, tanta curiosità per vedere chi ha avuto il coraggio di portare sul palco il mito della Regina.  L’attacco è con One Vision, attacco splendente con un grande classico trascinante che porta tutto il pubblico a battere le mani, Freddie è inarrivabile ed inimitabile e questo è un dato di fatto, ma sul palco troviamo quattro cantanti, due voci maschili e due femminili che riescono perfettamente a ricreare la magia dei Queen. Si prosegue nella saga con il secondo pezzo della scaletta, la luccicante A Kind of Magic, la follia architettonica musicale di Bicycle Race, croce e poi fortuna dei discografici, uscita dal genio di Freddie e ritrasmessa questa sera sul palco dell’EuropAuditorium. “But Mona Lisa just keeps a smiling” sussurrano gli eccezionali vocalist sul palco sul dolce scorrere di A miracle, colorano con la loro voce Luca Marconi (già visto in Notre Dame de Paris) e la leonessa Roberta Orrù (già con i Litfiba) ed i suoni dei bravissimi strumentisti creano un oceano di dolce malinconia. Assolutamente strepitosa la voce di Federica Buda quando intona “no tears in my eyes so sad it ends” e con la sua interpretazione metallica e travolgente di White Queen (as it began) scatena il pubblico entusiasta. Who wants to live forever, versi poetici come raramente accade, una delle canzoni più belle di tutti i tempi, un’orchestra che fa la voce grossa  con gli archi in grande preminenza, una interpretazione perfetta non solo dal punto di vista musicale, ma anche da quello scenografico, movenze perfettamente calate nella trama della canzone. 
 
L’altra voce, eccezionale anche lui, è Jordan Trey, uno spettacolo che continua unico e che sale di tono canzone dopo canzone, come se gli attori sul proscenio si sciogliessero man mano che prosegue lo show e dessero sempre il meglio di sé. Manca solo qualcosa, il pizzico di sale che rende perfetto un piatto già superbo di per sé, e su Princes of the Universe  ecco la luce accendersi con l’entrata in scena di uno dei più grandi chitarristi del paese, il mitico Capitan Fede,  con un riff incendiario dei suoi sparecchia tutto e fa il vuoto attorno riempiendo l’etere con una serie di licks atomici, ora tutto è completo, Roberta Orrù riappare coperta da un mantello rosso , spettacolo infernale ed affascinante con la sulfurea sei corde di Fede a dipingere note selvaggia come non mai. Don’t stop me now è un treno in corsa inarrestabile con Marconi che scende tra il pubblico, bravissimi tutti e platea al calor bianco. Innuendo, con il suo ripetuto “Oh yes we’ll keep on tryin’ ”  è una terrificante esplosione di potenza, metallica e spagnoleggiante con Federica di bravura interpretativa annichilente ed i due vocalist che appaiono alle spalle rafforzando la line-up, una singer ardente che emana il calore lavico di un vulcano in eruzione.  
 
La liturgica Barcelona viene cantata da Luca con tanto di frac e Roberta in abito di gran gala blu, il lirismo di un film dei tempi gloriosi di Hollywood, ricorda i grandi musical dove i protagonisti erano croooner del calibro di The Voice. La dolce malinconia di Love of my life lascia spazio ai colori ed ai suoni lucent di I want to break free, e sotto con la hit disco riempi pista Another one bites the dust, rumorosa e bellissima con le sue percussioni dirompenti, il suo ritmo spezzato, passano gli anni, ma rimane immutato il suo fascino. Due geni, due sublimi cantanti, due artisti oltre l’immaginabile, entrambi non più tra noi tanto per confermare il detto popolare che sono sempre i migliori ad andarsene, ma queste due icone furone unite da una canzone come Under Pressure, non sono per ovvii motivi presenti in corpo qui stasera, ma sicuramente in spirito, nel calore del pubblico, nei vocalizzi dei bravissimi cantanti, nelle corde maltrattate da Fede e Lorenzo, nei balzi di Giacomo che segna il pezzo con un imperiale giro di basso, nell’armonia perfetta che si ricrea in una sera magica.
Una magia che si stempera e si scioglie nell’elegia  terminale della dolorosa malinconia della mesta e struggente, The show must go on, quando la tua vita si ferma ed il mondo, insensibile alle umane sofferenze, continua il suo noncurante cammino, no more heroes, show must go on, Federica illuminata dal buio, ossimoro scenografico incredibilmente ricreato sul palco, seduta sui gradini , una immagine di bellezza pari a come canta ed interpreta, una singer di altissimo livello che , come si dice in gergo, spacca., intanto la chitarra di Fede, piegato nella sua caratteristica posa, è un pennello che dipinge come solo gli eletti sanno fare. Eterna I want it all, e quando Fede come si dice a Bologna, comincia a slegare sulla chitarra, non ce ne è più per nessuno, la sua tipica posizione a gambe chiuse ad angolo od arcuata all’indietro,  equilibrio precario contro ogni forza di gravità e risultato musicale di primordine per i suoni che riesce ad estrarre da quel cappello da mago chiamato chitarra.

Bohemian rhapsody con la sua follia semantica irrompe come un martello ed il  teatro diventa una fucina ribollente che tracima sotto palco sulle note di Radio Gaga con tutti a battere le mani, poi il delirio si scatenata sulle immortali note di We will rock you, la storia del rock mondiale è una magia di bellezza e potenza e a questa non può che seguire la sua perfetta metà, We are the champion.
Il bis ci porta la presentazione dei musicisti e poi una ennesima pietra miliare, Somebody to love,  emozioni intense, perchè come dice Luca, c’è sempre qualcuno da amare, o forse no, ma quello che c’è di sicuro è il tris, ed ancora ritorna Radio Gaga, poi è tempo di saluti, foto ed autografi, una disponibilità totale esempio per tanti.
 
MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI
 
Credits: si ringrazia il Teatro EuropAuditorium per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Band:
Luca Marconi – voce
Jordan Trey – voce
Roberta Orrù – voce
Federica Buda – voce
Federico Poggipollini – chitarra
Lorenzo Milone – chitarra
Giacomo Vitullo – basso, arrangiamenti
Enrico Scopa – tastiere
Andrea Palmeri – batteria
Aldo Perris – Direttore d’orchestra
Prisca Amori – violino solista
Una produzione DuncanEventi.
Arrangiamenti del M° Giacomo Vitullo.
Visual Show MGVision.
Orchestra a cura di Giampaolo Ghiani.
Regia di Joseph Le Fevre.
 
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